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Rampicante invadente cercasi

nenne46

Giardinauta Senior
Identificazione Meraviglioso Rampicante Giallo Catanese

gigino67 ha scritto:
POSSO DIRE UNA COSA....

io abitavo in una casa con un piccolo giardino..e avevo un rampicante esageratamente cresciuto con foglie larghe verde scuro e fioriva magnifici tromboni giallo chiaro.

Figuratevi che e' arriato al piano superiore e talmente era abbarbicato che la signora non poteva aprire le finestre..hihihihii

Comunque teme il gelo...ma fiorisce quasi tutto l'anno.......e inoltre con le talee riesce sempre a moltiplicarsi...

Ho visto anch'io a Catania questo bellissimo rampicante e non sono riuscita a sapere il nome. Puoi mettere una foto per favore così qualcuno degli esperti lo potrà identificare? Mi piacerebbe comprarlo.:froggie_r
:Saluto:
 
S

sharon75

Guest
RosaeViola ha scritto:
Non c'è molto da ridere...Io non dico più nulla.
Prova, sperimenta e vedrai.

Io ho fatto così e qualcosa ho imparato.

Ooooohhh zia rosa si è arrabbiata?.... :fifone2:
:love_4: :love_4: :love_4:
Scusami ma mi faceva tanto ridere il pensare che io avevo ragione e tu torto..... :love_4:
 

gigino67

Florello Senior
nenne46 ha scritto:
Ho visto anch'io a Catania questo bellissimo rampicante e non sono riuscita a sapere il nome. Puoi mettere una foto per favore così qualcuno degli esperti lo potrà identificare? Mi piacerebbe comprarlo.:froggie_r
:Saluto:


appena mia moglie mi dira' dove ha messo il cavetto per scaricare le foto dalla fotocamera al pc...le mettero' con piacere...

e gia'...a volte mia moglie viene colta da crisi improvvise di gelosia acuta....e quindi ultimamente........( casualmente) non ricorda piu' dove ha messo il cavetto............
pazienza...lo dovro' cercare per benino..........
 

RosaeViola

Master Florello
sharon75 ha scritto:
Ooooohhh zia rosa si è arrabbiata?.... :fifone2:
Scusami ma mi faceva tanto ridere il pensare che io avevo ragione e tu torto..... :love_4:

Non sono arrabbiata Sharon. Non dicevo mica per scherzare che potresti scoprire che io abbia torto!
Intanto quello che io dico e scrivo non è il Verbo.
Poi, sai, è vero che le cose che ho scritte sono quelle su cui si basano certi principi che rendono piacevole guardare il giardino o, come nel tuo caso, un grigliato, ma è anche vero che se a te piace guardarlo in un certo modo, allora perchè non farlo?
Ho imparato e imparo di continuo, che è inutile dire e scrivere certe cose che vengono recepite come bacchettate o come voler imporre un qualcosa.
Io ho detto come la pensavo, ho cercato di suggerire alcuni principi base del rendere una zona gradevole, piacevole e, soprattutto armonico e riposante, ma se dall'altra parte, chi ascolta o legge è convinto del contrario, può essere che per quella persona le cose importanti per sentirsi a proprio agio siano altre.
Quindi, a questo punto del ragionamento, sperimentare per conoscersi e per capire quale sia il proprio gusto, è giusto, anzi, più che giusto.
Fa parte di un processo di maturazione anche nel gusto o nel senso estetico di ognuno di noi.
L'effetto arlecchino è bello da vedere per un certo periodo di tempo, fra l'altro molto limitato, perchè purtroppo l'occhio e gli stimoli che manda al cervello, sono fatti in un certo modo.
Siamo portati a godere di certi spazi verdi, quando questi comunicano un qualcosa e soprattutto, quando l'occhio può essere catturato per un qualche momento su un certo particolare e poi spaziare su un altro e via così con una ripetizione di passaggi.
Il principio della semplicità e della varietà, devono essere sempre legati proprio per favorire queste sensazioni.
L'effetto arlecchino fa sì che l'occhio colga tutta una serie di stimoli cromatici che alla fine non consentono di trasmettere il giusto input al cervello.
Quindi, quello che si ottiene, altro non è che far correre l'occhio come un matto alla ricerca del cogliere tutto quello che vede e il cervello viene tempestato da una serie di stimoli che non riesce a decodificare tutti insieme.
Di qui la stanchezza, di qui la perdita di interesse, di qui l'insoddisfazione.

Questo è quello che IO penso, ma come ho detto sopra, ognuno di noi deve provare per poter capire a fondo quale sia il suo gusto e il suo senso estetico.

Prumiao, ad esempio, aveva postato le foto della sua casa, degli interni.
Le pareti di casa sua sono particolari e coloratissime, ma ogni parete ha un suo colore e non una moltitudine tutta assieme.
Questo fa sì che l'occhio abbia la possibilità di cogliere UNA informazione e poi mandarla al cervello che a sua volta può elaborarla.
Se fosse il contrario, l'effetto di una stanza con pareti dipinte a mo' di pittura astratta tutta fatta di macchie piccole di colore, sarebbe tremendo dal punto di vista mentale.

Pensate solo a quanto piacciono i giardini romantici (ad esempio come quello di Walnut) oppure a quelle belle foto dei giardini inglesi...Provate a pensare al perchè e provate ad osservare i colori che hanno...
Sono tutti legati da un filo conduttore a livello cromatico...

Questo, ad esempio, vi piace?

279855_2.jpg



E questo?

279855_3.jpg



Se le risposte sono affermative, allora ragioniamoci su. Io sono disponibilissima a farlo.
 

RosaeViola

Master Florello
Ah, giusto a scanso di ulteriori discussioni, volevo precisare che qualcuno troverà snaturata l'essenza del vivere il giardino con la pancia, in quello che ho scritto.
A prescindere che questo non è vero, perchè alla fine ogni sensazione che noi percepiamo è dettata dai sensi e non dal razionale, volevo dire che la fisiologia dell'occhio e del cervello, hanno per tutti la stessa struttura.
Poi possono differire nel gusto o nella velocità di elaborazione dell'informazione, ma la struttura, i meccanismi e tutto quanto fa parte della macchina, è uguale in tutti noi.
 

RosaeViola

Master Florello
Altri esempi per comprendere cosa intendessi dire

Sissinghurst

Sissingh8.jpg



IL GIARDINO BIANCO

moathome.jpg



wg2.jpg



Qui c'è quello che apparentemente SEMBRA un effetto arlecchino, ma se guardate attentamente la foto, vedrete che i colori sono tutti legati fra loro, sono espressi in masse e sono intervallati da parti solo verdi

Sissinghurst_2.jpg



Sissinghurst_3.jpg



BARRINGTON COURT

Guardate come qui, siano solo i verdi ad essere il tema cromatico. Come vi sembrano? Che cosa sentite? Vi sembrano piatti?

Barrington17.jpg


GIARDINI INGLESI

england4.jpg


enggardenspic2.jpg





13_lg.jpg
 

RosaeViola

Master Florello
6_lg.jpg



Questo sopra e questi non sono propriamente inglesi, ma lo stile è quello del border inglese

11_lg.jpg



3_lg.jpg



Qui, invece, siamo di nuovo in Inghilterra

large244.jpg


large006.jpg



Anche questo é pieno di colori, ma guardate attentamente e vedrete che le essenze sono quelle poche che si ripetono e che utilizzate in masse, danno quest'effetto arlecchino

large248.jpg






Orbost_Country_Gardens.jpg


hopewoodlogo300.jpg


bibury3.jpg
 

RosaeViola

Master Florello
Ok Lucky, ma al di là del tuo gusto, proviamo a parlare dell'effetto arlecchino a cui vi riferite.
Poi dimmi, nel mio post di prima, si è riuscito a capire perchè l'effetto arlecchino, concepito come un insieme enorme di colori mischiati è difficile da gestire?
Lo chiedo perchè non so se riesco a spiegare bene certi concetti.
 

luckybamboo

Florello Senior
Sì Ro’, ho capito, in effetti è difficile fare un arlecchino senza che diventi un’accozzaglia di colori.
È più semplice fare i mono/bi-colore.
 
S

sharon75

Guest
....e già... zia rosa ha sempre ragione....
E poi il mio cervello ha già difficoltà a percepire pochi impulsi alla volta.... figuriamoci un arlecchino....:lol: :lol: :lol:
E poi zia rosa ci bacchetta in senso buono.... con amore....:love_4: non con arroganza....
e che bei bacchettamenti....:D
 

celeste

Giardinauta Senior
Rosa con questi esempi ci stendi. Sono tali meraviglie!
A mia parziale discolpa, vorrei dire che se avessi la fortuna di avere un grande giardino, come quelli delle foto, non mi sognerei mai di farlo ad effetto arlecchino.
Ma secondo te tutto il discorso sullo spaziare e il posarsi dell'occhio vale anche su uno spazio ridotto come quello di un terrazzo?
Molto molto molto in piccolo, io avrò un problema analogo sul mio minibalconcino (circa due metri X uno), in cui dovrò rinnovare le ciotole delle annuali. Potrei fare una cosa elegante, ad esempio tutto in bianco e verde e sono sicura che verrebbe bellissima. Ma l'effetto un po' caricato che avevo ottenuto (del tutto casualmente) l'anno scorso - moltooo arlecchino e con parecchi rosa e gialli vicini - mi continua a tentare. Era proprio carino!
Per concludere, aggiungo che in genere non amo affatto le cose vistose: i colori dei fiori sono proprio un'eccezione.
 
A

ambapa

Guest
RosaeViola ha scritto:
Poi dimmi, nel mio post di prima, si è riuscito a capire perchè l'effetto arlecchino, concepito come un insieme enorme di colori mischiati è difficile da gestire?
Lo chiedo perchè non so se riesco a spiegare bene certi concetti.

Ok Ivana...hai vinto tu! Avevo un bel programmino di lavoro per oggi pomeriggio che come al solito andrà a farsi friggere. Mannaggia a te che sfrugugli sempre! Il fatto è che l'argomento è troppo interessante e non resisto all'idea di ficcarmici dentro con tutte le scarpe. Tenterò di chiarire, soprattutto a me stessa, il coacervo di idee, sensazioni e teorie che mi frullano per la testa. Come già sapete la mia competenza giardinicola è piuttosto scarsa, ma qui si sta parlando di composizione, rapporti tra colori, masse e volumi, in poche parole di "architettura"...quindi penso di poter dire qualcosa di sensato in proposito.
Le modalità percettive che regolano il nostro apprezzamento quando osserviamo qualcosa, sia esso un paesaggio, un'opera d'arte, un'architettura, uno spazio interno,ecc.ecc. sono sempre le stesse e l'"oggetto" della nostra osservazione, quando è pensato e progettato segue sempre delle regole compositive, anche quando non sembra. L'esempio dei giardini inglesi è quanto mai calzante: esiste qualcosa di più costruito nella sua apparente casualità? Credo di no.
Armonia, dissonanza, simmetria, asimmetria,ecc. sono "leggi" ordinatrici che possono essere usate di volta in volta o convivere tutte insieme.
E' chiaro che in quest'ultimo caso la gestione risulta alquanto complessa e i risultati più incerti. La simmetria e la serialità, ad esempio, per quanto possano apparire banali, sono più semplici e "sicure" dal punto di vista dei risultati. Questo non significa però che bisogna rinunciare a priori.
Mi viene in mente, tanto per restare in un campo a me più consono, l'annosa questione dell'opportunità di inserire strutture moderne o addirittura Hi-Tech, all'interno dei centri storici. La cosiddetta "opinione pubblica" ritiene, semplificando, che sia meglio agire per similitudine: di colori, di materiali, di stile, ma non è detto che sia sempre la strada giusta, anzi. Non vi sembra che possa essere "snaturante" dell'autenticità e della "verità" storica di un luogo? Io credo che in molti casi il contrasto e la dissonanza possano servire ad esaltare ancora di più il valore intrinseco del contesto. Però anche qui non me la sentirei di sposare in toto una delle due scuole di pensiero: dipende. Da cosa, direte voi? Dal contesto specifico, dal momento storico, dagli atteggiamenti culturali prevalenti, insomma non c'è mai una risposta univoca a niente. Per quanto mi riguarda diffido sempre degli integralismi, in qualsiasi campo, e cerco di interrogarmi su quale possa essere la soluzione più giusta per quel determinato caso, in considerazione delle limitazioni che ci vengono posti di volta in volta. Per cui trovo inutile teorizzare in senso assoluto e credo che questa sia anche la forma mentis di Ivana-Rosa-Viola nostra. Ciao.
 
S

sharon75

Guest
ambapa ha scritto:
Io credo che in molti casi il contrasto e la dissonanza possano servire ad esaltare ancora di più il valore intrinseco del contesto. Però anche qui non me la sentirei di sposare in toto una delle due scuole di pensiero: dipende. Da cosa, direte voi? Dal contesto specifico, dal momento storico, dagli atteggiamenti culturali prevalenti, insomma non c'è mai una risposta univoca a niente. Per quanto mi riguarda diffido sempre degli integralismi, in qualsiasi campo, e cerco di interrogarmi su quale possa essere la soluzione più giusta per quel determinato caso, in considerazione delle limitazioni che ci vengono posti di volta in volta. Per cui trovo inutile teorizzare in senso assoluto e credo che questa sia anche la forma mentis di Ivana-Rosa-Viola nostra. Ciao.

Ti quoto in pieno....
Pensa al valore che acquisisce un tavolo primi 900 in una cucina super tecnologica.... è uno stacco di stili talmente deciso che sa risaltarli tutti....
E di solito gli arredi misti, tra ultra moderno e antico sono i migliori....
L'unica cosa sulla quale mi dissocio è che spesso lo stacco non lo si sa fare.... ed è proprio quello punto di cui forse parla Rosa....
 
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