urza_indivia
Giardinauta Senior
Mi piacerebbe condividere con voi qualche successo che ho avuto con le rose che ho messo nel mio giardino di mezza montagna: Piemonte occidentale (Val di Susa), 700 metri, minime intorno ai -20, massime sui 35 (vado un po' ad occhio, comunque questa è la memoria storica).
A queste informazioni meteorologiche bisogna probabilmente aggiungere che tutta la Val di Susa è costantemente battuta dal vento: freddo in inverno, mite in estate. Dunque da dimenticare i prati all'inglese: a partire da fine maggio, tutto il giardino è, nonostante il clima fresco, arido. Le piogge sono piuttosto scarse, ma fortunatamente abbondanti.
Questo connubio meteorologico è, per le rose, piuttosto felice: in particolare, ho piantato 6 rugose sul confine che è il punto più esposto al vento. Se avete giardini ventosi e tendenti all'arido, molto probabilmente le rugose sono l'ideale. Io ho scelto Agnes, Henry Hudson, Thérése Bugnet, Pierette, Scabrosa e Pink Grootendorst. Su Agnes, rosa da me amatissima, segnalo l'articolo che Contesso le ha dedicato sul numero in edicola di una famosa rivista di giardinaggio (più che altro ormai di arredi per esterni... :burningma): gran bella pianta, l'unico difetto è che spoglia un po' troppo alla base (è altissima, 2 metri in due anni!). Purtroppo fiorisce una (forse due?) volte a stagione e molto presto (inizio maggio, credo prima in climi più miti).
In posti più riparati dal vento ho provato, con risultati ancora da valutare, due Pemberton: tra le rose che ho piantato sono forse quelle meno adattabili al mio clima, credo per l'aridità.
Bene invece cinesi e ibridi perpetui: il clima fresco e secco tiene lontano le crittogamiche. Rose come Ulrich Brunner e Mme Hardy mostrano solo scarsissime tracce di macchia nera: l'oidio può talvolta colpire alcune piante, ma di solito è fatto stagionale.
I parassiti solo la parte più divertente: dal giardino è bandita qualsivoglia forma di insetticida, Le rose si accontentano di una spruzzata stagionale di verderame, del resto piuttosto popolare in quel luogo (ll giardino ospitava quarant'anni fa un gigantesco vigneto). Grosse formiche nere tentano di allevare gli afidi su qualche rosa, ma vengono prontamente dissuase dal getto d'acqua di una pompa.
A patto di coltivare le rose giuste, una pianta senza insetticidi può davvero trovare in piena terra il giusto equilibrio: inutile dire che non c'è traccia di rognetto, scarse le tentredini, qualche coleottero goloso con prole larvale al seguito...
Alcune rose sono certo più resistenti di altre: Pierette, un curioso ibrido tra HT e rugosa, dopo aver superato indenne un attacco di oidio l'anno scorso, quest'anno mostra le foglie più sane che abbia mai visto.
A presto qualche foto, non appena riuscirò a dotarmi di macchina fotografica: concludo scrivendo quello che probabilmente non dovrò mai piantare. Ho in mente le Inglesi, probabilmente poco adatte ad un clima arido e ventoso, a meno di non sfruttare luoghi a mezzo sole. Le minime sono piuttosto severe, dunque ibridi di gigantea o alcune cinesi troppo delicate sono probabilmente sconsigliabili (ho solo Viridiflora, che va molto bene).
A queste informazioni meteorologiche bisogna probabilmente aggiungere che tutta la Val di Susa è costantemente battuta dal vento: freddo in inverno, mite in estate. Dunque da dimenticare i prati all'inglese: a partire da fine maggio, tutto il giardino è, nonostante il clima fresco, arido. Le piogge sono piuttosto scarse, ma fortunatamente abbondanti.
Questo connubio meteorologico è, per le rose, piuttosto felice: in particolare, ho piantato 6 rugose sul confine che è il punto più esposto al vento. Se avete giardini ventosi e tendenti all'arido, molto probabilmente le rugose sono l'ideale. Io ho scelto Agnes, Henry Hudson, Thérése Bugnet, Pierette, Scabrosa e Pink Grootendorst. Su Agnes, rosa da me amatissima, segnalo l'articolo che Contesso le ha dedicato sul numero in edicola di una famosa rivista di giardinaggio (più che altro ormai di arredi per esterni... :burningma): gran bella pianta, l'unico difetto è che spoglia un po' troppo alla base (è altissima, 2 metri in due anni!). Purtroppo fiorisce una (forse due?) volte a stagione e molto presto (inizio maggio, credo prima in climi più miti).
In posti più riparati dal vento ho provato, con risultati ancora da valutare, due Pemberton: tra le rose che ho piantato sono forse quelle meno adattabili al mio clima, credo per l'aridità.
Bene invece cinesi e ibridi perpetui: il clima fresco e secco tiene lontano le crittogamiche. Rose come Ulrich Brunner e Mme Hardy mostrano solo scarsissime tracce di macchia nera: l'oidio può talvolta colpire alcune piante, ma di solito è fatto stagionale.
I parassiti solo la parte più divertente: dal giardino è bandita qualsivoglia forma di insetticida, Le rose si accontentano di una spruzzata stagionale di verderame, del resto piuttosto popolare in quel luogo (ll giardino ospitava quarant'anni fa un gigantesco vigneto). Grosse formiche nere tentano di allevare gli afidi su qualche rosa, ma vengono prontamente dissuase dal getto d'acqua di una pompa.
A patto di coltivare le rose giuste, una pianta senza insetticidi può davvero trovare in piena terra il giusto equilibrio: inutile dire che non c'è traccia di rognetto, scarse le tentredini, qualche coleottero goloso con prole larvale al seguito...
Alcune rose sono certo più resistenti di altre: Pierette, un curioso ibrido tra HT e rugosa, dopo aver superato indenne un attacco di oidio l'anno scorso, quest'anno mostra le foglie più sane che abbia mai visto.
A presto qualche foto, non appena riuscirò a dotarmi di macchina fotografica: concludo scrivendo quello che probabilmente non dovrò mai piantare. Ho in mente le Inglesi, probabilmente poco adatte ad un clima arido e ventoso, a meno di non sfruttare luoghi a mezzo sole. Le minime sono piuttosto severe, dunque ibridi di gigantea o alcune cinesi troppo delicate sono probabilmente sconsigliabili (ho solo Viridiflora, che va molto bene).