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Portulacaria afra in idrocoltura, è possibile?

Frank19

Aspirante Giardinauta
Salve. Rimango sempre più affascinato dall’idrocoltura, tanto da provare a coltivare più piante possibili con questa modalità…

Circa due mesi fa ho preso una talea di portulacaria afra, tra l’altro la talea aveva foglie messe male, molto disidratate e prossime a diventare gialle. Dopo due mesi il risultato è quello che vedete in foto, sono spuntate nuove foglie e quelle vecchie si sono riprese. Unica cosa è che non noto uno sviluppo ulteriore delle radici. Dite che non è una pianta adatta alla coltivazione idroponica? So che le succulente sono sconsigliatissime, inadatte, ma ho visto sul web casi di successo con la portulacaria.

La talea ha le radici a mollo , senza alcun materiale inerte di sostegno.

Consigliate di passare in terra o di continuare con l’idrocoltura?

Ringrazio in anticipo!
 

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Stefano Sangiorgio

Fiorin Florello
Salve. Rimango sempre più affascinato dall’idrocoltura, tanto da provare a coltivare più piante possibili con questa modalità…

Circa due mesi fa ho preso una talea di portulacaria afra, tra l’altro la talea aveva foglie messe male, molto disidratate e prossime a diventare gialle. Dopo due mesi il risultato è quello che vedete in foto, sono spuntate nuove foglie e quelle vecchie si sono riprese. Unica cosa è che non noto uno sviluppo ulteriore delle radici. Dite che non è una pianta adatta alla coltivazione idroponica? So che le succulente sono sconsigliatissime, inadatte, ma ho visto sul web casi di successo con la portulacaria.

La talea ha le radici a mollo , senza alcun materiale inerte di sostegno.

Consigliate di passare in terra o di continuare con l’idrocoltura?

Ringrazio in anticipo!
Visto il risultato continua con idroponica ma usando un inerte.
 

cmr

Maestro Giardinauta
So che le succulente sono sconsigliatissime, inadatte, ma ho visto sul web casi di successo con la portulacaria.
Ho già pubblicato il mio ferocactus in idrocoltura defunto dopo una decina di anni per mia disattenzione. Le succulente non sono "sconsigliatissime": hanno solo bisogno di qualche accortezza in più da scoprire osservandole mentre crescono.
 

Frank19

Aspirante Giardinauta
Ho già pubblicato il mio ferocactus in idrocoltura defunto dopo una decina di anni per mia disattenzione. Le succulente non sono "sconsigliatissime": hanno solo bisogno di qualche accortezza in più da scoprire osservandole mentre crescono.
Non immaginavo che le succulente fossero adatte (seppur con qualche attenzione in più, appunto) alla coltivazione idroponica. In genere si legge un po' ovunque che, quelle che si adattano a vivere in acqua, sono le tropicali. Ma forse sono soltanto quelle che si adattano più facilmente.

Sapresti dirmi, secondo la tua esperienza, quali sono le succulente "più facili" da coltivare in idrocoltura?
 

Frank19

Aspirante Giardinauta
Ho provato ferocactus, copiapoa, turbinicarpus e altri di cui avevo doppioni e che mi avevano dato da testare; tra le succulente senecio rowleyanus, echeveria. Li mettevo con le radici in acqua a maggio ma non so se c'è una spiegazione a questo...
Sono rimasto davvero sorpreso, non immaginavo. È sufficiente trasferire una pianta da terra in acqua pulendo per bene le radici? Inoltre, posso chiederti come hai gestito l’acqua? Effettuavi dei cambi totali ogni tot?
 

cmr

Maestro Giardinauta
È sufficiente trasferire una pianta da terra in acqua pulendo per bene le radici?
Si; è quello che facevo a maggio ma non so perché lo facessi proprio a maggio...però funzionava!

Inoltre, posso chiederti come hai gestito l’acqua?
Acqua di rubinetto; durante i rabbocchi periodici - acqua che evapora o assorbita dalla pianta - aggiungevo acqua con concime idrosolubile in primavera e in autunno regolandolo leggermente più basso della dose consigliata. In estate e in inverno sostituivo tutta l'acqua con acqua normale.
Mi fu detto che le radici che si sviluppano tenendo la pianta in queste condizioni hanno difficoltà ad adattarsi, successivamente, alla coltivazione classica in terra, magari dopo un tot di anni di idro ma non ho provato personalmente. Talee di S. rowleianus radicate in acqua attecchivano benissimo in composta classica!
 

cmr

Maestro Giardinauta
Dimenticavo. Il "vaso" deve avere due caratteristiche: essere trasparente per apprezzare le radici e avere il tappo in plastica per essere facilmente apribile e essere morbido per facilitare la foratura con un cutter.
 

Frank19

Aspirante Giardinauta
Dimenticavo. Il "vaso" deve avere due caratteristiche: essere trasparente per apprezzare le radici e avere il tappo in plastica per essere facilmente apribile e essere morbido per facilitare la foratura con un cutter.
Anch’io uso soltanto vasi trasparenti alle mie tropicali in idrocoltura, lo considero uno dei vantaggi estetici più notevoli che con la coltura classica in terra non si può avere, ovvero quello di apprezzare ma sopratutto verificare con estrema facilità ed immediatezza la salute dell’apparato radicale. Però cambio l’acqua ogni 10 giorni circa, per garantire ossigeno (qui non so se sbaglio) e do una pulita ai vasi che, essendo trasparenti, hanno come contro lo sviluppo facile di alghe.

Credo proprio che proverò a coltivare qualche altra succulenta, magari partendo da una talea come ho fatto con la Portulacaria, per non rischiare di far morire la pianta.

Grazie per le informazioni comunque!
 
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