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Petizione medici senza frontiere.

P

Piera1

Guest
Nel 2001 alcune case farmaceutiche intrapresero una causa contro il governo sudafricano, nella persona di Nelson Mandela, "colpevole" di acquistare i farmaci anti-AIDS in Thailandia a 300 dollari annui pro capite anziché a 10.000. Tale causa fu poi ritirata sotto la pressione dell'opinione pubblica.
Medici Senza Frontiere denuncia che la compagnia farmaceutica Novartis ha fatto causa al Governo Indiano perché permette la produzione di farmaci generici dai costi contenuti. Se Novartis vincerà la causa, che inizierà alla fine di gennaio, milioni di persone in tutto il mondo potrebbero perdere l'unica fonte di
medicinali a prezzi accessibili.

Pare infatti che non tutti nel terzo mondo possano permettersi di spendere cifre da capogiro per curarsi.

FIRMA LA PETIZIONE DI MSF PER CHIEDERE A NOVARTIS DI RINUNCIARE ALL'AZIONE GIUDIZIARIA

IL TESTO:

Milioni di persone in tutto il mondo si possono curare solo grazie ai farmaci generici prodotti in India. La legge indiana contiene clausole di salvaguardia che permettono di mettere la vita delle persone prima dei profitti delle aziende farmaceutiche, ma la Novartis sta trascinando il Governo indiano in giudizio per costringerlo a cambiare la legge. Nessuna compagnia farmaceutica dovrebbe ostacolare l'accesso alle cure per i malati.

Per questo chiedo a Novartis di rinunciare immediatamente all'azione giudiziaria contro il Governo indiano.
questo è il link dove firmare:

http://www.msf.org/petition_india/italy.html
 

nenne46

Giardinauta Senior
Fatto. MSF è un'associazione splendida: in tutte le crisi i suoi medici sono in prima fila. E' l'unica a cui mi sento di mandare dei soldi perché ritengo li spendano bene.
 

elleboro

Florello
sono d'accordissimo su MSF. Ho firmato la petizione. Ma il problema non è così semplice. Credo ci vorrebbe una legge che consentisse ai medicinali indiani di essere venduti ESCLUSIVAMENTE nei Paesi del terzo mondo.

Infatti quei medicinali esistono perchè esiste la ricerca da parte delle aziende private, ahimè. Gli Stati, invece di perdere tempo e soldi con i Dico, dovrebbero considerare la Ricerca come obiettivo primario, visto che oggi, con la scienza così importante, dipendiamo tutti quasi esclusivamente dagli alti guadagni dei privati. Anche le Aziende Indiane guadagnano perchè producono senza fare ricerca e senza pagare le royalty. (in pratica, rubano).

O forse una legge potrebbe obbligare le stesse aziende detentrici dei brevetti, a mettere a disposizione del terzo mondo lo stesso volume (o il 50%) dei medicinali venduti a caro prezzo, ma a prezzo di costo, distribuzione compresa, con anche un guadagno contenuto (infatti non credo che l'India produca per beneficienza). Ecco questa potrebbe essere una possibilità.

Non possiamo certo noi fare la beneficienza "rubando" agli altri. Se volete tentare una petizione all'Europa, perchè si faccia carico della proposta, io ci sto subito. Solo che non saprei come fare.
 
Ultima modifica:

Clorophilla

Florello
Ho aderito, sono arrivata alla conclusione che finchè avrò fiato firmerò quando lo riterrò necessario, nonostante sappia che tutto ciò sia praticamente irrilevante e difficilmente raggiunga il fine sperato. Qualcuno potrebbe dire (come ho già visto scritto qui per altre petizioni)) che è un modo per lavarsi la coscienza: be', che altro potrei fare? Questo è il mio piccolo e solo così posso partecipare, magari fosse diversamente :)


grazie Piera :flower: :flower:
 

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Master Florello
Ho aderito, sono arrivata alla conclusione che finchè avrò fiato firmerò quando lo riterrò necessario, nonostante sappia che tutto ciò sia praticamente irrilevante e difficilmente raggiunga il fine sperato. Qualcuno potrebbe dire (come ho già visto scritto qui per altre petizioni)) che è un modo per lavarsi la coscienza: be', che altro potrei fare? Questo è il mio piccolo e solo così posso partecipare, magari fosse diversamente :)


grazie Piera :flower: :flower:

sono d'ccordo al 100x100. Meglio una cosa piccola che niente
 
S

scardan123

Guest
Però... un mio "però" controcorrente:

però dietro quei "cattivi" brevetti di quelle "cattive" case farmaceutiche ci sono investimenti miliardari in ricerca, stipendi dei ricercatori, laboratori e strutture, che sono il brevetto permette di potere ripagare, visto che l'investimento è immenso e certo, mentre il ritorno è aleatorio e futuro (e molti progetti non si conretizzano perché la ricerca non avviene a comando e non porta sempre i risultati attesi).
Permettere ad altri paesi di appropriarsi di quelle informazioni e replicarle, o di acquistare senza pagare il mark-up, significa che nessuno sarà poi così fesso da sostenere per primo quelle spese di ricerca e sviluppo, tutti aspetteranno il primo che lo fa e poi lo scopiazzeranno o chiederanno di comprare a meno (e poi magari rivenderlo a più, in altri paesi).

Io non sono quindi d'accordo: il brevetto serve a tutelare chi si accolla spese e rischi di ricerca, perché una casa farmaceutica non agisce per buonismo, ma per profitto: non è una chiesa, ma un'impresa che deve pagare stipendi e dà lavoro alla gente.
Sono d'accordo per "allenatare" un brevetto su farmaci che -ormai sviluppati anni fa- hanno già ampiamente recuperato le spese di investimento, quindi si potrebbe pensare a una riduzione della durata del brevetto nel tempo per certe categorie di farmaci.

La politica dell'india è furba, ed è un modo per aggirare la legislazione internazionale sui brevetti, così da sfruttare la propria forza lavoro a basso costo copiando legalmente i frutti dei paesi più "capital intensive". Non mi stupisce che varie multinazionali si stiano muovendo contro questa politica, e secondo me non hanno tutti i torti.
 
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