G
Giam
Guest
Con l'arrivo delle pioggie l' "orto-frutteto" langue. Vabbè...vuol dire che vi ammollerò qualche mia elucubrazione.
Pepino.
In un precedente post vi avevo parlato di questa mia coltivazione sperimentale come di un semi fallimento per via del sapore dei frutti, non esaltante...Erravo! Oddio...non saranno come le pesche e le albicocche di quando ero un pargolo, ma 'sti pepini schifo non fanno: sono da raccogliere quando la buccia diventa gialla...Era questo aspetto, diciamo, cromatico, che mi sfuggiva! Sono sugosi ed aromatici, anche se non molto dolci. Stasera mio figlio ne ha beccato uno con la polpa quasi arancione che era più dolce della norma...Dubbio: che nemmeno il giallo basti? Avendone prodotti alcune decine di chili (n. 14 piante, 3-4 frutti a pianta dal peso variabile dai min. g. 200 al max di kg. 1), mia moglie ne ha volto far provare anche ai colleghi: si registra qualche entusiasta (non occupiamo posti di rilievo ergo scarterei la servile ipocrisia). Insomma, se riesco a far campare le piante di inverno, l'anno venturo le riproduco.
Tunnel.
Non volendo rimanere proprio fermo d'inverno (ho già cominciato ad ingrassare di nuovo...) quest'anno mi faccio il tunnel. Ricetta: si prendano tondini di ferro (quelli da edilizia...sono delle sbarrone di ferro) di 10-12 millimetri di diametro, m. 2,50 circa di lunghezza. Essi saranno lo scheletro del tunnel, essendonsi che si pongono a cm. 80 circa di distanza l'uno dall'altro, piegati ad U rovesciata e saldamente infissi nel terreno. Con del filo di ferro plastificato o zincato si legano fra di loro le U e i capi di tale filo verranno assicurati a picchetti. Altri picchetti piantati intorno reggeranno del cordino plastico (quello verde e doppio che si usa per legare gli alberi ai pali tutori) che arregge il telo plastico posto a copertura. Il telo plastico verra' tenuto fermo anche da clips (in pratica delle mollette tipo biancheria, ma dalla presa piu' salda) di cui tutti parlano ma nessuno riesce a trovare e da me sostituite da fascette di ottone misteriosamente comparse nella mia "cassetta degli attrezzi" (complemento idispensabile di chiunque aspiri ad imporre in famiglia la propria mascolinità, invero traballante).
Costo dell'operazione piuttosto contenuto: un tondino di ferro di mm. 10 di spessore e m. 6 di lunghezza l'ho pagato sulle L. 5000. Il costo del telo varia a causa della "modularità" (mi sto' ammodernando il linguaggio...) del tunnel e della diversa qualità della plastica, ma si va' intorno alle L. 50.000 per un telo piuttosto duraturo e atto a ricoprire un mq.3,5 circa di tunnel. Picchetti fatti con gli scarti del tondino di m.6 e clips gratis.
Sotto ci coltivo lattuga, endivia, ravanelli, prezzemolo, un po' di bietole.
Poi ce lo ricicliamo a semenzaio, il tunnel.
...mamma, e quanto chiacchiero......
Ciao a tutti.
Pepino.
In un precedente post vi avevo parlato di questa mia coltivazione sperimentale come di un semi fallimento per via del sapore dei frutti, non esaltante...Erravo! Oddio...non saranno come le pesche e le albicocche di quando ero un pargolo, ma 'sti pepini schifo non fanno: sono da raccogliere quando la buccia diventa gialla...Era questo aspetto, diciamo, cromatico, che mi sfuggiva! Sono sugosi ed aromatici, anche se non molto dolci. Stasera mio figlio ne ha beccato uno con la polpa quasi arancione che era più dolce della norma...Dubbio: che nemmeno il giallo basti? Avendone prodotti alcune decine di chili (n. 14 piante, 3-4 frutti a pianta dal peso variabile dai min. g. 200 al max di kg. 1), mia moglie ne ha volto far provare anche ai colleghi: si registra qualche entusiasta (non occupiamo posti di rilievo ergo scarterei la servile ipocrisia). Insomma, se riesco a far campare le piante di inverno, l'anno venturo le riproduco.
Tunnel.
Non volendo rimanere proprio fermo d'inverno (ho già cominciato ad ingrassare di nuovo...) quest'anno mi faccio il tunnel. Ricetta: si prendano tondini di ferro (quelli da edilizia...sono delle sbarrone di ferro) di 10-12 millimetri di diametro, m. 2,50 circa di lunghezza. Essi saranno lo scheletro del tunnel, essendonsi che si pongono a cm. 80 circa di distanza l'uno dall'altro, piegati ad U rovesciata e saldamente infissi nel terreno. Con del filo di ferro plastificato o zincato si legano fra di loro le U e i capi di tale filo verranno assicurati a picchetti. Altri picchetti piantati intorno reggeranno del cordino plastico (quello verde e doppio che si usa per legare gli alberi ai pali tutori) che arregge il telo plastico posto a copertura. Il telo plastico verra' tenuto fermo anche da clips (in pratica delle mollette tipo biancheria, ma dalla presa piu' salda) di cui tutti parlano ma nessuno riesce a trovare e da me sostituite da fascette di ottone misteriosamente comparse nella mia "cassetta degli attrezzi" (complemento idispensabile di chiunque aspiri ad imporre in famiglia la propria mascolinità, invero traballante).
Costo dell'operazione piuttosto contenuto: un tondino di ferro di mm. 10 di spessore e m. 6 di lunghezza l'ho pagato sulle L. 5000. Il costo del telo varia a causa della "modularità" (mi sto' ammodernando il linguaggio...) del tunnel e della diversa qualità della plastica, ma si va' intorno alle L. 50.000 per un telo piuttosto duraturo e atto a ricoprire un mq.3,5 circa di tunnel. Picchetti fatti con gli scarti del tondino di m.6 e clips gratis.
Sotto ci coltivo lattuga, endivia, ravanelli, prezzemolo, un po' di bietole.
Poi ce lo ricicliamo a semenzaio, il tunnel.
...mamma, e quanto chiacchiero......
Ciao a tutti.
