La letteratura è piena di casi di donne che si innamorano e, arrivano a sposare, assassini. Fa specie che se ne parli così tanto con falso stupore. Probabilmente ci sono poche notizie in giro...ed i giornalisti devono pur fare un pezzo.
Di queste donne si è, come ho detto, scritto e studiato il comportamento. Sono donne vissute in famiglie disfunzionali, con madri remissive e padri violenti ed aggressivi. Queste donne si innamorano di persone violente, più del padre, per poter rivivere il trauma dell'infanzia, e, attraverso lui progettano un futuro di redenzione. La chiave di lettura sta nel fatto che questi uomini sono in carcere (spesso in attesa di essere giustiziati-USA), quindi non vi è un reale pericolo ma il tentativo di rivivere e superare il trauma sembra potersi svolgere in completa sicurezza. Sono donne patologiche (con patologia classificata), che riescono a viversi in quanto donne-mogli e alle volte madri, solo attraverso un legame perverso, dove la violenza ne è il sottofondo. D'altra parte quante donne conosciamo che si sono innamorate di uomini violenti (magari non serial killer) e li giustificano fino alla morte (la loro purtroppo)? Con troppa facilità queste donne vengono apostrofate come 'fuori di testa', se magari però le si ascolta si capisce che in realtà stanno solo rimettendo in scena l'unica commedia che conoscono.
Comunque per chi fosse interessato a proposito di donne amanti di uomini detenuti per reati violenti:
-Women who love men who kill di Sheila Isenberg è un bel libro scritto bene con il giusto distacco.