@kebby non è questione di argomento censurabile, ma semplicemente di argomento ot che più ot non si può in una discussione tecnica
l'argilla
io non la consiglio, nel senso che, se si vuole iniziare un coltivazione in idrocoltura è un discorso, con tutto quel che ne consegue, ritmi di annaffiature, trattamenti al composto acqua controllata e concimazioni specifiche,
se vogliamo dire di usarla così tanto per come composto alternativo, io dico assolutamente no, non puoi trattare una pianta in argilla come tratti una pianta in bark, non a lungo termine almeno,
se vogliamo usarla come sistema di recupero alternativo alla sfagnoterapia, anche questo è un altro discorso affrontato nelle faq
questo in generale
poi nello specifico ogni substrato può andar bene se la pianta viene trattata adeguatamente in base al materiale in cui è tenuta
ovviamente ognuno ha le proprie preferenze, ci sono gli annegatori di piante(che è meglio che usino composti molto drenanti) e ci son quelli che le fan assetare (che è meglio se utilizzano composti che trattengono l'umidità + a lungo)
ma ci sono le necessità oggettive della pianta rapportate all'ambiente in cui si trova
e quello è il parametro principale su cui basare tutto il resto
la coltivazione in bark al momento sembra quella che meglio si adatta alle piante epifite coltivate alle nostre latitudini, io lo mischio allo sfagno, + la pianta è piccola maggiore è la % di sfagno che uso, man mano che aumenta di dimensione lo riduco fino ad eliminarlo
la stessa phal in bark coltivata all'esterno all'equatore in vaso, marcisce
l'umidità è altissima piove spessissimo il bark, anche di pezzatura enorme, marcisce e la pianta con lui
quindi usano il carbone, sempre di pezzatura enorne, se le vogliono tenere in vaso
ma son tutti discorsi che han senso se applicati ai casi specifici
:Saluto: