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Orchidea con una-due radici

roccolozzi

Aspirante Giardinauta
Buonasera a tutti,
sono nuovo nel forum e mi chiamo Rocco. Ho un orchidea che aveva solo una foglia e quasi tutte le radici marce.
L'ho ripulita da tutte le radici marce e secche e quello che ne rimane è quello in foto. Durante la pulizia si e spezzata l'unica foglia che era rimasta. Che dite la posso salvare? Come devo procedere?

Grazie 20211116_204541.jpg 20211116_204520.jpg 20211116_204503.jpg 20211116_204435.jpg
 

Spulky

Moderatrice Sezz. Orchidee e Giardini d'Acqua
Membro dello Staff
la radice è una, quella che è secca a monte non calcolarla proprio
c'è un po' di colletto, se lo ripulisci dal secco e non è intaccato dal marciume, con tutti i santi del paradiso ad assisterti potresti tentare un recupero mettendo in sfagno, coprendo in attesa che emetta un keiki da qualche parte

con parte del colletto, se non intaccato potresti sicuramente fare una propagazione per meristema, giusto per filosofeggiare un po', non lo considero una sistema praticabile in casa


descrizione recuperata da orchidando
""
Una particolare tecnica di riproduzione vegetativa è quella per "meristema". Con questa tecnica (purtroppo utilizzabile solo in laboratorio), vengono selezionate alcune cellule dell’apice vegetativo di un germoglio e coltivate in vitro. Queste cellule, chiamate meristematiche, hanno la caratteristica di essere "indeterminate", ossia potrebbero svilupparsi in qualsiasi cosa (radice, foglia o fiore). In pratica, esiste un insieme di cellule, della grandezza della capocchia di uno spillo, nel cuore di ogni germoglio, che non hanno ancora "deciso" in cosa svilupparsi. Se noi selezioniamo queste cellule e le coltiviamo in vitro, queste si "accorgono" di essere sprovviste di tutti gli organi occorrenti (foglie, fusti, radici) e cominciano a costruirli, tornando pian piano ad essere una pianta vera e propria. Se osservate al microscopio, si può vedere che inizialmente crescono disordinatamente, senza avere "idee" precise su come vorrebbero essere, poi, dopo un po’, cominciano a spuntare le prime radici e le prime foglie. Se noi prendiamo questo grumetto di cellule e lo dividiamo ulteriormente, si hanno di nuovo le stesse fasi. Si possono dividere fino ad ottenere l’esatto numero di piante occorrenti ed a questo punto si lasciano crescere indisturbatamente. Dopo un anno avremo 10, 100, 100.000 piantine che andranno tolte dalle provette di coltura, e messe finalmente in vasetti singoli o comunitari in serra, dove potremo cominciare a coltivarle con i metodi tradizionali. Per la coltura in provetta delle cellule meristematiche si usano gli stessi substrati che vengono utilizzati per le semine.""


personalmente non mi ci cimenterei nel tentativo di recupero casalingo (nemmeno mezzo meristema)
 

michelerossi

Giardinauta Senior
la radice è una, quella che è secca a monte non calcolarla proprio
c'è un po' di colletto, se lo ripulisci dal secco e non è intaccato dal marciume, con tutti i santi del paradiso ad assisterti potresti tentare un recupero mettendo in sfagno, coprendo in attesa che emetta un keiki da qualche parte

con parte del colletto, se non intaccato potresti sicuramente fare una propagazione per meristema, giusto per filosofeggiare un po', non lo considero una sistema praticabile in casa


descrizione recuperata da orchidando
""
Una particolare tecnica di riproduzione vegetativa è quella per "meristema". Con questa tecnica (purtroppo utilizzabile solo in laboratorio), vengono selezionate alcune cellule dell’apice vegetativo di un germoglio e coltivate in vitro. Queste cellule, chiamate meristematiche, hanno la caratteristica di essere "indeterminate", ossia potrebbero svilupparsi in qualsiasi cosa (radice, foglia o fiore). In pratica, esiste un insieme di cellule, della grandezza della capocchia di uno spillo, nel cuore di ogni germoglio, che non hanno ancora "deciso" in cosa svilupparsi. Se noi selezioniamo queste cellule e le coltiviamo in vitro, queste si "accorgono" di essere sprovviste di tutti gli organi occorrenti (foglie, fusti, radici) e cominciano a costruirli, tornando pian piano ad essere una pianta vera e propria. Se osservate al microscopio, si può vedere che inizialmente crescono disordinatamente, senza avere "idee" precise su come vorrebbero essere, poi, dopo un po’, cominciano a spuntare le prime radici e le prime foglie. Se noi prendiamo questo grumetto di cellule e lo dividiamo ulteriormente, si hanno di nuovo le stesse fasi. Si possono dividere fino ad ottenere l’esatto numero di piante occorrenti ed a questo punto si lasciano crescere indisturbatamente. Dopo un anno avremo 10, 100, 100.000 piantine che andranno tolte dalle provette di coltura, e messe finalmente in vasetti singoli o comunitari in serra, dove potremo cominciare a coltivarle con i metodi tradizionali. Per la coltura in provetta delle cellule meristematiche si usano gli stessi substrati che vengono utilizzati per le semine.""


personalmente non mi ci cimenterei nel tentativo di recupero casalingo (nemmeno mezzo meristema)
La dottoressa Spulky e le cellule staminali totipotenti. o_O Questa donna mi fa pauraaaaaa. :p
 

Spulky

Moderatrice Sezz. Orchidee e Giardini d'Acqua
Membro dello Staff
La dottoressa Spulky e le cellule staminali totipotenti. o_O Questa donna mi fa pauraaaaaa. :p
mavah. ho solo letto e riportato cose già citate da chi scriveva prima di me con qualifiche vere nel settore

e se spulci approfonditamente nel forum potrebbero saltare fuori dalle varie discussioni
 

JessOrchidLover

Giardinauta Senior
la radice è una, quella che è secca a monte non calcolarla proprio
c'è un po' di colletto, se lo ripulisci dal secco e non è intaccato dal marciume, con tutti i santi del paradiso ad assisterti potresti tentare un recupero mettendo in sfagno, coprendo in attesa che emetta un keiki da qualche parte

con parte del colletto, se non intaccato potresti sicuramente fare una propagazione per meristema, giusto per filosofeggiare un po', non lo considero una sistema praticabile in casa


descrizione recuperata da orchidando
""
Una particolare tecnica di riproduzione vegetativa è quella per "meristema". Con questa tecnica (purtroppo utilizzabile solo in laboratorio), vengono selezionate alcune cellule dell’apice vegetativo di un germoglio e coltivate in vitro. Queste cellule, chiamate meristematiche, hanno la caratteristica di essere "indeterminate", ossia potrebbero svilupparsi in qualsiasi cosa (radice, foglia o fiore). In pratica, esiste un insieme di cellule, della grandezza della capocchia di uno spillo, nel cuore di ogni germoglio, che non hanno ancora "deciso" in cosa svilupparsi. Se noi selezioniamo queste cellule e le coltiviamo in vitro, queste si "accorgono" di essere sprovviste di tutti gli organi occorrenti (foglie, fusti, radici) e cominciano a costruirli, tornando pian piano ad essere una pianta vera e propria. Se osservate al microscopio, si può vedere che inizialmente crescono disordinatamente, senza avere "idee" precise su come vorrebbero essere, poi, dopo un po’, cominciano a spuntare le prime radici e le prime foglie. Se noi prendiamo questo grumetto di cellule e lo dividiamo ulteriormente, si hanno di nuovo le stesse fasi. Si possono dividere fino ad ottenere l’esatto numero di piante occorrenti ed a questo punto si lasciano crescere indisturbatamente. Dopo un anno avremo 10, 100, 100.000 piantine che andranno tolte dalle provette di coltura, e messe finalmente in vasetti singoli o comunitari in serra, dove potremo cominciare a coltivarle con i metodi tradizionali. Per la coltura in provetta delle cellule meristematiche si usano gli stessi substrati che vengono utilizzati per le semine.""


personalmente non mi ci cimenterei nel tentativo di recupero casalingo (nemmeno mezzo meristema)
Questa non la conoscevo proprio!!
 
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