Le pere Madernassa si colgono a novembre prima dei geli quando son ancora sode.
Sono ottime cotte.
Per mangiarle crude vanno messe in cantina su uno strato di paglia morbida (va bene anche la lana di roccia o un tappetino morbido) con in mezzo qualche mela che le spinge ad ammezzire.
E' una varietà preziosa, pregiata che deriva da una ibridazione spontanea del più noto e diffuso Martin sec avvenuta verso la fine del '700 e che dimostrò, fin dall'origine, le sue notevoli qualità, essendo, il frutto, più bello e più grosso della pianta madre. Anche l'albero è dotato di grande rusticità e produttività, tant'è che il primo esemplare abbattuto 130 anni dopo l'incrocio (purtroppo l'altro parentale non viene menzionato) misurava ben 2,60 m di circonferenza e aveva fornito, nelle annate migliori, produzioni di oltre 25 quintali di pere.
A Magliano Alfieri (CN) è nato da anni un comitato che promuove e difende gli esemplari storici di peri "Madernassa".
Fino a qualche decennio fa questi alberi disegnavano il paesaggio della provincia di Cuneo, correndo in filari ai margini dei campi, o quali imponenti alberi isolati (
@monikk64 mi confermi?) e, i loro frutti, ottimi crudi e cotti, caratterizzavano l'economia rurale del Roero. Oggi le piante storiche vengono segate e i moderni impianti della stessa varietà danno pere meno saporite e meno nutrienti. Il comitato "produttori pera Madernassa da pianta storica" (anche 250 anni di età, 4 m di circonferenza e 12 m di altezza) punta a salvaguardare tali peri secolari e il loro valore culturale, storico, paesaggistico e nutrizionale e le tecniche della loro coltivazione tradizionale (ampi sesti d'impianto, vaso libero, potature ridotte al minimo).