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leishmaniosi canina

pa0la

Florello
una proposta, a tutti noi se c'è l'interesse a tenere aggiornato questo post con le conoscenze (poche) che abbiamo per quanto riguarda sia la prevenzione che la cura, ed ai moderatori (nel caso l'interesse ci fosse) se fosse possibile mantenerlo in evidenza nella sezione degli animali.
In liguria è endemica e la strada per una prevenzione davvero efficace è lontana.
Tutto quel che so io è che il cane non deve dormire all'aperto, dove dorme andrebbe tenuto acceso un fornelletto (tipo antizanzare), il giardino andrebbe periodicamente trattato con un prodotto di cui il vet non mi ha ancora dato il nome però.....
e se proprio lo si deve far uscire tra la mezzanotte e le sette del mattino sarebbe bene spruzzarlo a dovere di citronella.
L'estate è vicina, a me piacerebbe che mettessimo insieme tutte le poche conoscenze che abbiamo
ciao a tutti
pa0la
 

Loulou

Florello
io uso sia le fialette (advantix )che il collare(scalibor) per le zanzare ed inizio da aprile e finisco a novembre
Quando ti da il nome del prodotto lo dai pure a me grazie
 
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Piera58

Moderatrice Sez. Piccoli Amici
Membro dello Staff
I miei cani si sono ammalati tutti di lesmaniosi perchè anche la Sicilia come la Liguria la malattia è endemica. A me è stato detto di non far uscire i cani la mattina presto e al tramonto, sono queste le ore preferite dal flebotomo per colpire che è terricolo e macina chilometri fuori dalla sua tana, così mi è stato detto.
L'Advantix sembra proteggere il cane dal morso del flebotomo.
 

Sirethar

Giardinauta Senior
Dunque,
Purtroppo il vaccino contro leishmania è solo in fase di sviluppo, e non mi pare ci siano stati risultati molto incoraggianti per ora (sembra non dia sufficienti garanzie di copertura).
Considerando che Flebotomi sono in aumento, anche in regioni più fredde come piemonte, valle d'aosta e trentino. La cosa migliore è la prevenzione.
In primavera - estate collare scalibur + exspot. Mentre autunno-inverno frontline.

La diagnosi della malattia, dipende. perchè molti cani sono in contatto con la leishmania ma non la sviluppano mai totalmente come malattia in senso stretto.
Altri invece si ammalano.
Quello che voglio dire:
Rilevare anticorpi anti-leishmania significa che il cane ha avuto contatto con il parassita o lo sta combattendo. Ma può essere positivo perchè ha anticorpi ma non ha parassita in circolo (se ad esempio sta prendendo alcuni antibiotici).
Positivo in PCR, indica effettiva presenza fisica del parassita in circolo. in altre parole C'E'!
Però non si può dare cane malato lo stesso. Perchè può avere parassita in circolo, presentare anticorpi...però il suo sistema immunitario combatte bene e magari nel giro di un mese le fa fuori tutte.
Un dato utilissimo ulteriore sono le elettroforesi delle proteine. unendo questi 3 dati, uniti ad eventuali sintomi, si può arrivare alla decisione se trattare il cane oppure no.
per trattarlo di solito si usa farmaci piuttosto PESANTI. Per questo bisogna valutare bene il quadro clinico prima di trattare il cane.
Per le cure di solito si usano prodotti a base di antimonio (di solito vedo quello), oppure so anche di Anfotericina B (categoria macrolidi se non ricordo male).
Il punto è che un cane malato, anche dopo trattamento, non si può escludere che l'estate successiva non venga di nuovo contagiato dalla leishmania.
Se mi passate una frase fatta:
"Prevenire è meglio che curare".
Purtroppo anche con le dovute cautele non si può evitare al 100% l'eventuale contagio.
Aggiungo un EDIT:

Ognuno di noi può fare la sua parte usando prodotti contro flebotomi e zanzare nel proprio giardino ed evitando condizioni favorevoli per questi insetti.
Ci fossero più pipistrelli, rane, e altri predatori naturali... ci sarebbero anche meno di questi dananti insetti flebotomi. la colpa sono i gravi danni ambientali che vengono fatti (pesticidi, inquinamenti delle acque...)
 
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caterina.

Giardinauta Senior
Io do al mio adorato il Sentinel una pillola ogni messe per 8 messi al anno e 4 pausa . Per gli altri parasiti uso FrontLine … ogni anno gli faccio fare gli analisi del sangue , meglio prevenire che curare …speriamo benne !
 

Piera58

Moderatrice Sez. Piccoli Amici
Membro dello Staff
Io do al mio adorato il Sentinel una pillola ogni messe per 8 messi al anno e 4 pausa . Per gli altri parasiti uso FrontLine … ogni anno gli faccio fare gli analisi del sangue , meglio prevenire che curare …speriamo benne !


La pillola che dai al tuo Sentinel è sicuramente per la filaria e non per la lesmania che come già detto da Sirethar non esiste vaccino.
 

linda

Giardinauta
i veterinari sono un po' acidini in proposito e confermano che la malattia si sta diffondendo rapidamente nel nord italia per le staffette di cani salvati dalla sicilia, campania, ecc......
 

caterina.

Giardinauta Senior
Si Piera la pillola e per la filaria .. adesso sono confusa perche pensavo che e la stessa zanzara .. quindi la filaria non centra niente con la leshmaniosi ?? Io pensavo che che c’era qualcosa che legava queste due malattie . So che la filaria e quella malattia dove se il cane viene punto da questa zanzara al centro del cuore nasce un verme che pian’piano finisce per uccidere il cane .. ma io credevo che la leshmaniosi fosse un'altra fase della filaria .. scusate se dico castronerie ma adesso sono d’avvero confusa
Quindi Il Frontline protegge dalla puntura di questa zanzara ? Mi sto preoccupando perche tra cca. 2 settimane trasloco nella mia nuova casa con tanto di giardino e terrazzi enormi (adesso abito in un appartamento) quindi mi sto preoccupando d’avvero …
 
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Piera58

Moderatrice Sez. Piccoli Amici
Membro dello Staff
Be anche se arrivano ammalati il conragio avviene per colpa del flebotomo e dunque il pappatacio è anche lì.
 

Piera58

Moderatrice Sez. Piccoli Amici
Membro dello Staff
Si Piera la pillola e per la filaria .. adesso sono confusa perche pensavo che e la stessa zanzara .. quindi la filaria non centra niente con la leshmaniosi ?? Io pensavo che che c’era qualcosa che legava queste due malattie . So che la filaria e quella malattia dove se il cane viene punto da questa zanzara al centro del cuore nasce un verme che pian’piano finisce per uccidere il cane .. ma io credevo che la leshmaniosi fosse un'altra fase della filaria .. scusate se dico castronerie ma adesso sono d’avvero confusa
Quindi per la leshmaniosi il Frontline e ok ?

No Caterina, filaria e lesmania sono due cose distinte e separate.
 
G

ghislaine

Guest
Ci fossero più pipistrelli, rane, e altri predatori naturali... ci sarebbero anche meno di questi dananti insetti flebotomi. la colpa sono i gravi danni ambientali che vengono fatti (pesticidi, inquinamenti delle acque...)

VERO! All'uopo noi abbiamo anche installato una bat-box su una parete di casa, per favorire l'installarsi dei pistrelli.
(è in vendita in questi giorni alla coop).

Inoltre scalibor da aprile a novembre e fornelletti dove dormono i cani, anche se noi siamo abbastanza fortunati, vivendo in collina, zona ventilata, non ci sono tantissime zanzare, i nostri cani vivono tutti all'aperto giorno e notte....
 

Sirethar

Giardinauta Senior
i veterinari sono un po' acidini in proposito e confermano che la malattia si sta diffondendo rapidamente nel nord italia per le staffette di cani salvati dalla sicilia, campania, ecc......

Non è vero.
Il problema c'è perchè sono gli insetti ad essere TOSTI che sopravvivvono e si adattano nonostante il freddo.
Poi, Non trascuriamo LIGURIA, zona ricca di leishmanie e molta gente tra piemonte e lombardia va al mare anche con il cane.
In ultima analisi, treni, camion, etc....trasportano facilmente insetti in giro....pensiamo a zanzara tigre ad esempio....

All'uopo noi abbiamo anche installato una bat-box su una parete di casa, per favorire l'installarsi dei pistrelli.
(è in vendita in questi giorni alla coop).

Grande!
Ottima idea!
 
Ultima modifica:
M

margherita51

Guest
Qui da noi la filaria è endemica ma con il cardotex il problema è risolto.
la leshmaniosi è comparsa da qualche anno sui colli Euganei. Il cane di mio cognato (Montegrotto) l'ha presa ma non sappiamo se qui se in Calabria dove fanno sempre le vacanze. Il cane stava malissimo e l'hanno dovuto abbattere.
 

Piera58

Moderatrice Sez. Piccoli Amici
Membro dello Staff
Qui da noi la filaria è endemica ma con il cardotex il problema è risolto.
la leshmaniosi è comparsa da qualche anno sui colli Euganei. Il cane di mio cognato (Montegrotto) l'ha presa ma non sappiamo se qui se in Calabria dove fanno sempre le vacanze. Il cane stava malissimo e l'hanno dovuto abbattere.


Senza tentare una cura?
 

Vagabonda

Florello Senior
Vi posto un articolo interessante e vorrei anche quotare quanto detto da sirethar; i cani malati di per loro non sono la causa dello svilupparsi della malattia in zone finora esenti. La causa è il vettore, il pappatacio (flebotomo). Se questi insetti non ci sono un cane malato NON può trasmettere la malattia (anche in questo articolo sottolineano che un cane malato può infettare una zona esente). Ora pare quasi che un cane malato debba essere abbattuto o non deve essere portato in vacanza in zone esenti....... io penso che bisogna trovare una cura, e prevenire, non amputare, come al solito, la colpa ai cani. Non è possibile che questa malattia, seria, endemica e letale (anche per l'uomo) passi sempre in secondo piano. Da una parte spero che la gente cominci ad ammalarsi, così vediamo se sto benedetto vaccino arriva!

http://www.savonanews.it/it/internal.php?news_code=48554
Liguria: leishmaniosi, una malattia da prendere per il collo


Arriva la bella stagione e anche in Liguria è arrivato il momento di ‘prendere per il collo’ il nemico numero uno dei nostri cani: un piccolo pappatacio che può provocare la leishmaniosi, una malattia che può, talvolta, anche essere trasmessa all’uomo. E’ difficile dare dei dati sulla diffusione della malattia: per esempio, in Liguria si va da una prevalenza del 10 per cento circa a La Spezia, al 30 per cento nell’estremo Ponente. Quel che è certo è che la leishmaniosi si sta diffondendo anche in zone dal clima meno mediterraneo e, fino ad oggi, non colpite dalla malattia. Eppure, basta un semplice gesto per prevenire la leishmaniosi: basta applicare agli amici a quattro zampe un collare a base di deltametrina, una sostanza che si distribuisce sulla cute del cane e impedisce la puntura del pericoloso insetto in grado di trasmettere la malattia. Un gesto da compiere ora, con l’arrivo del primo caldo. I cani ringraziano. E anche la salute dell’uomo è tutelata.

Il problema, in tutta Italia, è di prima grandezza: con l’arrivo della primavera e della successiva stagione calda, torna infatti a prendere consistenza l’allarme leishmaniosi, una grave malattia parassitaria causata da un protozoo (Leishmania infantum) che può essere trasmesso al cane, principale “serbatoio” della malattia, e talvolta anche all’uomo tramite la puntura del pappatacio. E torna a imporsi sulla scena il collare, valido presidio capace di proteggere il cane dal pericoloso insetto.

Le ragioni di allarme sono di due ordini. Da un lato, le indagini scientifiche più recenti – tra cui la LeishMap, il network scientifico per il monitoraggio e la mappatura della leishmaniosi canina nel Nord Italia – segnalano che i numeri della malattia nel cane sono in costante e rapido aumento. E non solo nelle regioni centro meridionali e insulari a clima tipicamente mediterraneo, dove la prevalenza della sieropositività tocca punte che vanno dal 40 (area napoletana) al 60 per cento (area catanese), ma anche nelle regioni pre-appenniniche e addirittura in quelle prealpine a clima continentale delle regioni del Nord Italia, tradizionalmente indenni.

All’origine dell’attuale situazione epidemiologica sembrano coinvolti più fattori concomitanti, tra i quali l’introduzione di soggetti infetti in zone dove era già presente il pappatacio a seguito dell’evoluzione del rapporto uomo-cane – “turismo con cane al seguito” – e l’adattamento dei flebotomi a nuovi habitat, anche a causa dei recenti mutamenti climatici-ambientali.

Il fenomeno desta preoccupazione non solo per la necessità di proteggere i cani – specie quelli che trascorrono più tempo all’aperto – dalla malattia, ma anche per garantire un’adeguata protezione sul fronte umano. Molti degli attuali sforzi per il controllo della leishmaniosi sono focalizzati sul cane perché la prevenzione della puntura dell’insetto vettore è l’unica misura di profilassi per proteggere i cani dalla leishmaniosi e ridurre il rischio di infezione nell’uomo. Il pappatacio infetto può infatti inoculare la leishmania all’uomo, che in particolari condizioni – specie se immunodepresso – può ammalarsi. «A causa del comportamento dei pappataci (che non pungono solo l’uomo), delle loro piccole dimensioni e del loro volo silenzioso (sono detti pappa-taci proprio perché “pappano in silenzio”), di solito l’uomo non si accorge della loro presenza» ricorda Michele Maroli, dirigente di ricerca presso il Dipartimento di Malattie infettive, parassitarie e immunomediate (MIPI) all’Istituto Superiore di Sanità (ISS). «Di conseguenza, l’uomo tende a ignorare il ruolo epidemiologico di questi insetti come vettori della leishmaniosi, compromettendo i programmi di lotta contro la malattia basati sulla partecipazione delle comunità».

Se la malattia nel cane è di estrema gravità, anche l’uomo deve affrontare per guarire un percorso diagnostico e terapeutico lungo e complesso, in particolare se ha contratto la forma più grave, quella viscerale. In Italia i casi notificati di malattia umana sono aumentati nel corso dell’ultimo decennio, anche se l'uomo, a differenza del cane, è particolarmente resistente alla malattia, tanto che nelle popolazioni esposte all'infezione si sviluppa un’efficace immunità cellulo-mediata. «Oltre tutto, grazie allo sviluppo di tecniche diagnostiche molecolari, negli ultimi anni è stato dimostrato che le forme cliniche di leishmaniosi rappresentano solo la “punta dell’iceberg”, perché nella maggior parte degli individui venuti a contatto con il parassita l’infezione è del tutto asintomatica» aggiunge Luigi Gradoni, dirigente di ricerca presso il MIPI all’ISS. «D’altra parte, la condizione di “portatore sano” sembra conferire una robusta immunità alla re-infezione».

Le misure ritenute necessarie per il controllo della leishmaniosi sono la protezione dal contatto con il patogeno responsabile dell’infezione e la vaccinazione. A tutt'oggi, però, non esiste ancora un vaccino anti-leishmania per uso umano o canino di comprovata efficacia, pertanto la prima opzione è la sola praticabile e l’unico strumento disponibile rimane la prevenzione del contatto con il flebotomo. Anche perché, date le ridotte dimensioni dell’insetto, le sue abitudini alimentari e la diffusione del parassita in Italia, è improbabile che, in assenza di un’adeguata protezione, il cane non venga punto ed eventualmente infettato.

L’uovo di Colombo per bloccare questa spirale perversa è quindi la prevenzione, che si può realizzare bloccando la circolazione della leishmania nel triangolo pappatacio-cane-uomo. E dal punto di vista epidemiologico, il collare a base di deltametrina – con un’efficacia che dura cinque mesi – è utile in ogni caso: se il cane è sano, il presidio impedisce a un eventuale pappatacio infetto di contagiarlo, mentre al contrario (cane infetto e pappatacio sano), evita che un insetto “non infetto” diventi vettore del parassita. In entrambi i casi, il vantaggio si estende all’uomo.

Secondo Marco Melosi, medico veterinario libero professionista e vicepresidente nazionale dell’Associazione nazionale medici veterinari italiani (ANMVI) con delega al settore Animali da compagnia, «è fortemente consigliato l’utilizzo di strumenti che attuino una strategia no-feeding (capaci di impedire il "pasto di sangue" del vettore) di provata efficacia. L’uso di questi presidi è indicato pure per evitare un’ulteriore espansione della patologia anche in zone oggi indenni, ma che in un prossimo futuro potrebbero non esserlo più. L’utilizzo di presidi no-feeding è consigliabile 1) nei cani sani al fine di evitare l'infezione, 2) nei cani già infetti, “serbatoio” del parassita, per evitare di amplificare l’infezione, dato che la malattia segue un ciclo cane infetto - flebotomo - cane sano (o uomo) e 3) nei cani “viaggiatori” che, se condotti in una zona endemica e qui infettati, potrebbero portare la leishmaniosi anche in zone che ne sono attualmente indenni».
 

Vagabonda

Florello Senior
da Andkronos

In assenza di un vaccino e di una cura risolutiva, il miglior rimedio contro la leishmaniosi è la protezione dalla puntura del pappatacio. Pertanto, soprattutto per coloro che risiedono o soggiornano per le vacanze in aree a rischio, è consigliabile:

1. Limitare le passeggiate serali del cane.

2. Farlo dormire in casa durante le ore notturne, applicando zanzariere a maglie fitte alle finestre, dato che il flebotomo è in grado di oltrepassare le normali barriere utilizzate nelle nostre case.

3. Fare uso di prodotti repellenti specifici, espressamente formulati e indicati per proteggere dalla puntura dei pappataci: esistono spray, pipette per l'applicazione cutanea e collari ad hoc, a base di sostanze come la deltametrina.

Utilizzando tutte queste precauzioni, si limiterà al massimo la possibilità che il cane possa contrarre la malattia. Si suggerisce infine di rivolgersi sempre a un medico veterinario per avere consigli sulla scelta dei presidi migliori e far controllare regolarmente il cane per verificare con gli appositi test disponibili che non sia stato infettato.
 

paolaas

Guru Giardinauta
Attrenzione ad usare advantix o altri prodotti che contengono permetrina per chi ha anche gatti, per loro è molto tossico è può essere anche letale....
 

Vagabonda

Florello Senior
infatti è vivamente e caldamente sconsigliato anche sulle confezioni! Mi raccomando, niente "fai da te" in questi casi.
 
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