E ancora
Leishmaniosi: boxer e dobermann più a rischio
Cresce l'allarme leishmaniosi in tutta Italia. Boxer, dobermann e tutti i cani a pelo corto, specialmente se abituati a dormire all'aperto, sono gli animali più a rischio di contrarre la malattia parassitaria trasmessa dai pappataci nella stagione calda. "Fra due o tre anni, però, sono certo che si arriverà a disporre di un vaccino che integrerà l'armamentario terapeutico che abbiamo a disposizione per combatterla". Lo ha evidenziato Luigi Gradoni, dirigente del reparto di Sanità internazionale del dipartimento di malattie infettive, parassitarie e immunomediate dell'Istituto superiore di sanità (Iss). La malattia parassitaria causata dal protozoo Leishmania infantum è infatti in rapido e costante aumento su tutto il territorio nazionale sia nell'uomo che nel cane. "Nelle decadi 1960-80 - afferma Gradoni - i casi di leishmaniosi viscerale umana erano ridotti ad alcune decine. Dalla fine degli anni '80 è ripreso invece un aumento lento e graduale della loro incidenza, fino a un nuovo picco superiore ai 200 casi, un terzo dei quali in età pediatrica, registrato in questi primi anni 2000". "Le regioni più colpite - afferma Michele Maroli del dipartimento di malattie infettive, parassitarie e immunomediate dell'ISS - sono quelle della costa tirrenica, del basso Adriatico e le isole maggiori dove il tasso di infezione canina è di norma superiore al 15% con microfocolai che superano il 40% nell'area napoletana e raggiungono il 60% nel catanese". Minore il rischio di sieropositività nelle regioni centrali e interne (5-14%) e ancora più nel nord Italia (2-4%). Le uniche aree attualmente non endemiche sono i centri urbani delle città medie e grandi, la Pianura padana e i rilievi montuosi sopra i 400-800 metri.
"L'unica arma di difesa - conclude Marco Melosi vice presidente nazionale Associazione nazionale medici veterinari italiani - è la prevenzione attraverso l'uso di collari a base di deltametrina". Oltre a evitare che i cani sani si infettino, riduce drasticamente la probabilità che un cane infetto, serbatoio del parassita, trasmetta la malattia ad altri 4 zampe o all'uomo. Infine impedisce agli animali viaggiatori di portare la leishmaniosi in zone che ne sono attualmente indenni. Non esiste una cura risolutiva, il miglior rimedio contro la leishmaniosi è la protezione dalla puntura del pappatacio. Pertanto è consigliabile:- Limitare le passeggiate serali del cane. - Farlo dormire in casa durante le ore notturne, applicando zanzariere a maglie fitte alle finestre, dato che il flebotomo è in grado di oltrepassare le normali barriere utilizzate nelle nostre case.
- Fare uso di prodotti repellenti specifici, espressamente formulati e indicati per proteggere dalla puntura dei pappataci: esistono spray, pipette per l'applicazione cutanea e collari ad hoc, a base di sostanze come la deltametrina.
http://petclub.animali.tiscali.it/articoli/2009/aprile/22/lesmaniosi_cani_a_rischio_123.html