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Le piante della vostra infanzia

peppone69

Esperto in Macchine agroforestali e da giardino
la mia infanzia...l'odore bollente degli sterrati sotto il sole, la fragranza della terra grassa e quasi unta della bassa dopo che era stata rivoltata, il profumo acre e polveroso della trebbiatura... e un grande, vecchio gelso.
 

new dawn

Guru Giardinauta
Come sono vere tutte le vostre risposte ... come sono selvatiche e carnali tutte le piante di cui parlate!
Le mangiavamo, ci stropicciavamo, ci sporcavamo, ci giocavamo. E conoscevamo solo i nomi popolari.
Ora siamo grandi, facciamo i giardini, le andiamo a cercare negli altri emisferi ...
 
B

bianca62

Guest
E' proprio vero New!!! :)
La cosa che comunque mi manca di più è il contatto fisico con la terra. Io non indossavo mai le scarpe quando ero in campagna da mia nonna. Mi piaceva camminare tra le zolle umide, sporcarmi e poi correre al fontanile e con la scusa di lavare i piedi approfittare per stare qualche minuto a mollo!!!
Quanti ricordi, sapori, odori, profumi... e poi dopo aver trascorso una intera giornata fra i campi... finalmente la sera tutti intorno al tavolo sotto la pergola, le cene campagnole, frittate, insalate, verdure, frutta e la notte con la sua magia... una vecchia civetta che puntuale arrivava davanti casa, il cielo stellato, immenso e luminoso... e le lucciole!!! :hehe:
 
Ultima modifica di un moderatore:

artemide

Florello Senior
il sambuco.
mi ricordo che da bambina con i miei amici scorrazzavamo nelle stradine sterrate di campagna in bicicletta e ai bordi di queste c'erano enormi cespugli di sambuco. quando erano in fiore (maggio/giugno) emanavo un profumo particolare.
ancora oggi quando vedo un sambuco in fiore e ne sento il profumo, ritorno con la mente alla mia infanzia con un pò di nostalgia.
 

lora

Maestro Giardinauta
mi ricordo delle vecchie rose profumate, dei fichi, del ribes rosso, e poi un altro ribes di cui non ricordo il nome, almeno noi lo chiamavamo cosi, le ciliegie profumate, le mele e le pere che coltivava mio nonno e che avevano un profumo belissimo......
 

bacarat

Maestro Giardinauta
Come sono vere tutte le vostre risposte ... come sono selvatiche e carnali tutte le piante di cui parlate!
Le mangiavamo, ci stropicciavamo, ci sporcavamo, ci giocavamo. E conoscevamo solo i nomi popolari.
Ora siamo grandi, facciamo i giardini, le andiamo a cercare negli altri emisferi ...

però, anche adesso è un gran bel gioco
 

new dawn

Guru Giardinauta
E' proprio vero New!!! :)
La cosa che comunque mi manca di più è il contatto fisico con la terra. Io non indossavo mai le scarpe quando ero in campagna da mia nonna. Mi piaceva camminare tra le zolle umide, sporcarmi e poi correre al fontanile e con la scusa di lavare i piedi approfittare per stare qualche minuto a mollo!!!
Quanti ricordi, sapori, odori, profumi... e poi dopo aver trascorso una intera giornata fra i campi... finalmente la sera tutti intorno al tavolo sotto la pergola, le cene campagnole, frittate, insalate, verdure, frutta e la notte con la sua magia... una vecchia civetta che puntuale arrivava davanti casa, il cielo stellato, immenso e luminoso... e le lucciole!!! :hehe:
E ora? Dove sono tutte queste cose? E la campagna della nonna?


però, anche adesso è un gran bel gioco

Sì, è diverso ma è un bel gioco lo stesso:fifone2:
 
B

bianca62

Guest
Cara New, ora sono solo nella mia memoria... la casa della nonna ancora c'è, è rimasto il terreno, sono sparite quasi tutte le piante, le uniche sopravvissute sono quelle di cui postai le foto qualche tempo fa...
I campi e gli orti che c'erano vicino alla sua casa non ci sono più. Sono spariti gli animali da cortile e non ci sono più bimbi che giocano in strada. Ci sono case e palazzine di tre piani, asfalto e cemento. Roma si è ingrandita e ha inghiottito tutto. :storto:
:Saluto:
 

Il Pallino

Apprendista Florello
Ah sì! Altre piante sono la rosa che c'era (e che c'è) in giardino, il vilucchio, le violette, gli occhi della Madonna, e poi i soffioni, quando ne trovavo uno, fffff! (dovrebbero darmi un premio per l'aiuto alla diffusione della specie!:D)
 

Hélène

Esperta Sezz. Rose
Ci sono tantissimi fiori che ricordano la mia infanzia. Principalmente i fiori più semplici, che si trovano in tutti i prati: i fiori rosa del trifoglio (che succhiavo sempre), i muscari selvatici, piccoli e blu scuro (io li chiamavo i cucù) e la camomilla, che andavo a raccogliere insieme a mia zia, e naturalmente mettevo nel grembiulino ripiegato...

Chiaramente nei miei ricordi ci sono le tante viti e l'uva, che già da piccola aiutavo a raccogliere.

Ma le piante che ricordo con più affetto solo le piante da frutto di mio padre...un enorme albicocco al quale avevo attaccato l'altalena, un ciliegio di amarene e un pesco tipico della mia zona, in via di estinzione, chiamato limunin.
Purtroppo non c'è più e non abbiamo più trovato un albero di quella varietà per sostituirlo.
Ricordo che dava i frutti migliori da mettere nelle rabanelle (da noi chiamate amburnie). Erano piccoli e di un giallo chiaro.
Li raccoglievano, poi ci svegliavamo la mattina presto. Si pelavano, si tagliavano a metà e si facevano gli strati di pesce e zucchero. Si chiudevano, si avvolgevano negli stracci e si mettevano nell'enorme calderone con il fuoco sotto...e d'inverno, poi, erano buonissime:rolleyes:!
 

_ortensia_

Master Florello
Mi rivedo bambina sotto il ballatoio circondata dall'affetto dei miei nonni mentre sgranavamo il granoturco, ricordo i canti, le risate, l'acqua del pozzo, sento il profumo di polenta mentre cuoce nel paiolo appeso al camino. Ricordo bambini felici rincorrersi nei prati circondati da ortensie, spadoni, gigli rossi, primule, viole, Piante di ciliegi, pere, mele, prugne, pesche e sopratutto il sambuco che raccoglievo con il mio papà e con quello la mamma preparava buonissime torte.
La sera si ballava sull'aia, la gente era felice, viveva con poco.
Cose semplici, genuine,vere chi le ha provate queste cose le sa.:Saluto:
 

new dawn

Guru Giardinauta
Ci sono tantissimi fiori che ricordano la mia infanzia. Principalmente i fiori più semplici, che si trovano in tutti i prati: i fiori rosa del trifoglio (che succhiavo sempre), i muscari selvatici, piccoli e blu scuro (io li chiamavo i cucù) e la camomilla, che andavo a raccogliere insieme a mia zia, e naturalmente mettevo nel grembiulino ripiegato...

Chiaramente nei miei ricordi ci sono le tante viti e l'uva, che già da piccola aiutavo a raccogliere.

Ma le piante che ricordo con più affetto solo le piante da frutto di mio padre...un enorme albicocco al quale avevo attaccato l'altalena, un ciliegio di amarene e un pesco tipico della mia zona, in via di estinzione, chiamato limunin.
Purtroppo non c'è più e non abbiamo più trovato un albero di quella varietà per sostituirlo.
Ricordo che dava i frutti migliori da mettere nelle rabanelle (da noi chiamate amburnie). Erano piccoli e di un giallo chiaro.
Li raccoglievano, poi ci svegliavamo la mattina presto. Si pelavano, si tagliavano a metà e si facevano gli strati di pesce e zucchero. Si chiudevano, si avvolgevano negli stracci e si mettevano nell'enorme calderone con il fuoco sotto...e d'inverno, poi, erano buonissime:rolleyes:!

Che belle immagini che ci state regalando, tutti, tutti ....ma, Hélène, spiegati meglio, che sono le rabanelle? E che si faceva con le pesche, una specie di marmellata?
 

Hélène

Esperta Sezz. Rose
Beh...le rabanelle sono :confuso: le rabanelle. Vediamo se trovo un'immagine...

Eccola

FC03-5520.jpg

Erano così e sul coperchio c'era scritto Parfait (le ho ancora a dir la verità). Si possono riusare tutti gli anni a patto di cambiare la guarnizione.

No, non facevamo la marmellata (cioè, facevamo anche quella, ma non nelle rabanelle). Facevamo le pesche sciroppate:love:.

pesche-sciroppate.jpg

E anche le albicocche e le prugne.
Le ciliegie amarene, invece, le mettevamo sotto spirito:crazy:.
 

costateo

Maestro Giardinauta
Per anni da piccolo sono andato in montagna con i miei nonni. Quante piante ricordo! Le più significativa fu un enorme gelso dalle more bianche che stava davanti a casa di una amica, ma non nel suo giardino. Io e lei andavamo a raccoglierle, ma se ci beccava la padrona ci faceva un mazzo tanto...
Poi i gerani che il padrone di casa tutti gli anni metteva sul terrazzino dopo averli conservati in cantina per tutto l'inverno.
Poi mi ricordo che c'era una pianta che odiavo. Stava nelle aiuole davanti al terrazzino. Aveva foglie abbastanza grosse e abbastanza larghe.Formavano dei cespi da cui partivano degli steli dritti con tanti fiorellini rosa (o viola?) perpendicolari allo stelo. Le trovavo davvero orrende e lo penso ancora oggi.
Una volta invece sono andato al mare con i miei e il secondo giorno la mia mamma ha comperato dei fagioli freschi. Ne ho piantato uno che in tre settimane è cresciuto a dismisura. Ricordo che obbligai mio padre a portarla a Milano (non so come fece) e a ripiantarla sul nostro terrazzo. Fece due bacelli per un totale di 8 fagioli borlotti (lo ricordo come fosse stato ieri) e chiesi a mia mamma di cuocermeli. Lei fece un minestrone bollendo a parte i miei fagioli e poi me li mise nel piatto con la zuppa. Ricordo che mangiare quei fagioli, coltivati da me con tanta cura fu una sensazione irripetibile. Erano pure buoni! Certo che le mamme sono proprio d'oro...

:Saluto:
 

Commelina

Master Florello
la vitalba e la lonicera selvatiche.gli aghi di pino marittimo con cui si facevano lunghe collane, le coccole dei cipressi per giocare a "ossi". la corteccia di pino per intagliare barchette. i tutoli di granturco che diventavano cavalli che trainavano bellissimi carretti, le canne che mio nonno intagliava in un certo modo per farne un giocattolo mobile oppure un piffero ........ il muschio........ le foglie di cercis infilzate in lunghi bastoni sottili e flessibili per fare le "filastrocche" per la processione della Madonna dell'8 settembre ........
 

new dawn

Guru Giardinauta
la vitalba e la lonicera selvatiche.gli aghi di pino marittimo con cui si facevano lunghe collane, le coccole dei cipressi per giocare a "ossi". la corteccia di pino per intagliare barchette. i tutoli di granturco che diventavano cavalli che trainavano bellissimi carretti, le canne che mio nonno intagliava in un certo modo per farne un giocattolo mobile oppure un piffero ........ il muschio........ le foglie di cercis infilzate in lunghi bastoni sottili e flessibili per fare le "filastrocche" per la processione della Madonna dell'8 settembre ........

Se vi avessi solo chiesto di parlarmi della vostra infanzia, non credo che ne sarebbero venute fuori immagini così piene di echi e di colori
 
B

bianca62

Guest
Coral, i giardinetti sotto casa, il parco della scuola...
Io ho sempre vissuto in città, in un palazzone, abitavo al sesto piano. In campagna ci andavo solo in estate o durante le vacanze di Natale o Pasqua.
Ma ho dei ricordi bellissimi anche del giardino della scuola, l'unico vero polmone verde e curato del mio quartiere di periferia.
Prova a tornare indietro con la memoria e vedrai che ti torneranno in mente tantissime cose.
:love_4:
:Saluto:
 

Coral

Maestro Giardinauta
Nisba, mammina non voleva che uscissi...vita da reclusa e sono seria purtroppo.
forse sono in OT scusate.
 
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