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la triste fine di chi non regge al massacro mediatico.

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Don Camillo

Guest
appunto ti fan vedere che bevono solo quello che si trova normalmente nei super market, prima però han fatto qualche flebo o altro.
l'emo lo teniamo sotto controllo, quando ci ricordiamo, si vive una sola volta, cerco di godermela il più possibile senza farmi condizionare.
 

Delonix

Florello Senior
Mi nasce una domanda leggendo gli ultimi post, soprattutto quello di Bill che dice
secondo me era come gli altri e tutti facevano uso solamente che lui ad un certo punto ha pensato di fare il redentore e chiamare al rigore chi prima gli forniva la merce.
In questa maniera affermiamo che in questi "mondi" ed a questi "livelli" uscirne fuori è sostanzialmente impossibile ed in più che se tenti la strada della "redenzione" ti bruci le penne. Tutto sommato posso essere d'accordo con questa visione "marcia", non la approvo, ma la riconosco come probabilmente esistente. La mia domanda è: chi quindi si sporca le mani (cioè purtroppo tutti) va perdonato se cambia idea (ed è probabilmente l'unico)?

Forse la risposta di Don la conosciamo a causa del suo mestiere di fede (se invece Don vuoi smentirmi ben contento di sentire il tuo parere) ma noi, che ne pensiamo?
Io do il mio parere subito: il pentimento va accettato, ma la reazione (redenzione) va commisurata al mondo ed al fattaccio e soprattutto........lascia stare gli altri che ne sono rimasti invischiati, perchè prima eri uguale a loro!
 
D

Don Camillo

Guest
puoi uscirne,quando decidono loro e stando zitto altrimenti sei massacrato.
girano cifre da capogiro attorno a queste persone ed i canterini non sono ammessi , rovinano l'immagine ed il budget che è quello che interessa.

io direi che il pentimento dovrebbe essere commisurato al fatto. la redenzione si deve accettare a patto che sia sincera ed onesta, chi ha sbagliato ha il diritto di redimersi e proprio per il fatto che eri uguale agli altri ed hai compreso che la strada non è quella giusta cerchi di portare in carreggiata anche gli altri.

ma non è facile , quando fai parte di un ingranaggio se non giri con gli altri tutto il sistema è a rischio ed allora prima che il sistema vada fuori fase si sostituisce il piccolo ingranaggio e tutto ritorna a girare alla perfezione.
in ogni situazione dove i soldi e l'immagine sono in primo piano non si va per il sottile, l'etica passa in secondo piano.
 

billgates13

Giardinauta Senior
Mi nasce una domanda leggendo gli ultimi post, soprattutto quello di Bill che dice

In questa maniera affermiamo che in questi "mondi" ed a questi "livelli" uscirne fuori è sostanzialmente impossibile ed in più che se tenti la strada della "redenzione" ti bruci le penne. Tutto sommato posso essere d'accordo con questa visione "marcia", non la approvo, ma la riconosco come probabilmente esistente. La mia domanda è: chi quindi si sporca le mani (cioè purtroppo tutti) va perdonato se cambia idea (ed è probabilmente l'unico)?

Forse la risposta di Don la conosciamo a causa del suo mestiere di fede (se invece Don vuoi smentirmi ben contento di sentire il tuo parere) ma noi, che ne pensiamo?
Io do il mio parere subito: il pentimento va accettato, ma la reazione (redenzione) va commisurata al mondo ed al fattaccio e soprattutto........lascia stare gli altri che ne sono rimasti invischiati, perchè prima eri uguale a loro!

prima di entrare in certi giri(qualunque giro intendo....capiscimi) la persona deve valutare i pro ed i contro .
Purtroppo nella vita certa gente valuta solo i pro ed ai contro pensa di provvedere poi ,ma non è così facile diciamo quasi impossibile dati gli interessi in gioco.
Se ci pensi bene e rifletti ....una volta entrato in giro di denaro faciele osuccesso pensi poi di dire ciao adesso sono aposto anzi farò anche il puritano e spiffero tutto....
se pensi una cosa del genere allora vuol dire che della vita non hai capito una H per essere .
questo non è diretto a te ma in generale tanto per parlare.
la vita è una scelta ed in base a questo poi vivi.
Pantani purtroppo per lui(sempre secondo me...) una volta avuto ha cercato di fare il paladino e non è permesso ne in quel mondo ne in altri.
tutto qua sempre secondo il mio modesto parere...
 

garofano

Maestro Giardinauta
Sono d'accordo con Billgates: spesso si pecca molto d'ingenuità o ,forse più realisticamente,di presunzione:diciamo anche che,in genere,la strada in salita non piace molto.,..appunto perchè è in salita,e c'è,quindi, una certa propensione a fare "patti con il diavolo"in senso metaforico se non letterale.Il fatto è,però, che il demonio ti presenta sempre il conto prima o poi,e anche le scelte sbagliate, in un certo qual modo "demoniache",ti presentano il loro,con una modalità da...Equitalia esistenziale.
 
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Don Camillo

Guest
non posso che essere d'accordo con entrambi, fatta la scelta hai firmato un cambiale in bianco, prima o dopo arriva all'incasso.
 

garofano

Maestro Giardinauta
La strada del pentimento non è così facile come sembra,per due motivi.Innanzi tutto,il pentimento,perchè sia VERO, presuppone una seria messa in discussione di se' stessi,senza troppe concessioni,ma fatto con obbiettività.Poi,presuppone comunque un po' di coraggio,anche per affrontare il giudizio degli altri "prima e dopo "la cura.Intendo questo:eek:gni tanto si ha notizia di persone,o personaggi che dopo avere avuto una vita,diciamo,avventurosa,per esempio Claudia Koll,o il giornalista Ambrosio,cambiano letteralmente vita.Davanti a queste cose,ci sta sicuramente gente che plaude,ma ce n'è,secondo me molta di più,gente che si mette paradossalmente a criticare,a biasimare,a vestire il ruolo di censori,senza una minima misericordia.Io ce n'ho una dentro casa:mia madre stessa,che una volta,a proposito proprio della Koll e della sua conversione, disse "guarda quella,prima stava a ...di fuori e faceva schifezze,e mo' si mette a fare la santarellina!"Come vedete,ce n'è di gente così.Io,personalmente,davanti a pentimenti SINCERI,sono molto contenta, e ogni notizia del genere è per me motivo di speranza,significa che ,malgrado tutto, l'essere umano conserva in se' del buono,e che questo "buono" esce fuori,a dispetto del mondo così com'è e delle sue logiche...francamente illogiche.
La capacità di perdono,la misericordia,sono delle grandi molle esistenziali che possono compiere dei veri piccoli,grandi miracoli,e infatti Chi ne parlo' a suo tempo era uno che di miracoli ne ha fatti tanti.Nella mia esperienza professionale ho visto e vedo come una parola,un atto concreto di perdono possano guarire non solo le anime ,ma anche i corpi.Ho visto,altresì,che un perdono mancato,un rimorso,anche un senso di colpa,possono distruggere un'esistenza.Anche un odio inestinguibile,un profondo rancore possono uccidere,perchè si comportano come tumori,che erodono e consumano l'anima,portano via energie che potrebbero essere impiegate in modo più utile.E uccidono anche il corpo:ho visto tanti tumori maligni nati in persone che covano odio e risentimento.Per un lungo tempo ho assistito persone afflitte da malattie allo stato terminale.Per esperienza posso dirvi che la stessa morte, inevitabile e più o meno imminente,viene più facilmente accettata dalla persona che è malata,quando riesce a perdonare chi le ha fatto torti,a ricucire rapporti familiari deteriorati o distrutti,...e anche a perdonare se' stessa,perchè anche perdonare giustamente se' stessi è importante.Ho visto d'altra parte delle morti disperate di gente che non ha saputo o voluto perdonare.
 
Ultima modifica:

billgates13

Giardinauta Senior
il pentimento è solo di comodo. in questo ed altri casi tipo mafia ecc.
poi uno si può pentire di aver fatto certe cose ed allora le scuse sono accettate (pentimento=...).
nella vita ci sono solo scelte e bivi a cui uno deve rispondere nel più breve tempo possibile ed anche riflettendo molto ,se non lo fa poi paga tutto qua.
Di tutte quelle cose che dice Garofano avrei da dire ,ma mi limito solo a dire per quanto mi riguarda che io non perdono neanche me stesso quando sbaglio e mi lacero da solo quindi perdonare altri in punto di morte ecc. mi sembra solo un bel scrivere.
 
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Don Camillo

Guest
per esempio , il cavaliere si sta pentendo, riabilitando, basta bunga bunga con le nipotine minorenni da adesso solo roba certificata, solo nonne.ah già ma è stato assolto in appello, è una volpe ha incastrato il pinocchietto appoggiandolo e si è fatto assolvere, chissà la faccia della Bocassini!
poi c'è gente che ci tiene ad essere perdonata ed altri invece proprio non sono interessati tipo i mafiosi che hai citato.
perdonare chi ti ha ammazzato un congiunto per esempio non deve essere facile, visto che l'assassino si è eretto a giudice supremo della vita altrui e nessuno ne ha il diritto.

si dice ; è morto in pace con se stesso e gli altri.
il mio compagno di corda e mancato a giugno, 56 anni, non aveva niente da perdonare o da farsi perdonare , ma è morto arrabbiato, prima di spirare mi ha detto solo una parola.

perchè
 

francobet

Moderatore Sez. Bonsai
Membro dello Staff
Beh non penso che centri il cavaliere.....non puo' essere colpa sua pure quello....:lol:
Qui vicinissimo dal mi paese, c'e' un altro esempio di ciclisti dopati...Ricco'
Poteva avere una carriera fortunata e forse anche con successi.....poi il primo caso di doping, 2 anni di squalifica, poi il ritorno alle corse....e ci e' ricaduto, causa un ricovero in ospedale.
Era l'idolo del paesino dove viveva....poi ha dovuto chiedere pubblicamente scusa, essendosi recato, tempo prima, alle scuole elementari a divulgare l'amore per il ciclismo...ora e'sospeso fino al 2024......
 
D

Don Camillo

Guest
si ho letto la vicenda, poveretto non resiste anche da amatore.

un attimo ot; leggo i tuoi post, non perchè cotivo bonsai, io coltivo agrumi, ma mi interessano per via dei prodotti che consigli.
prodotti che fatico moltissimo a trovare, tipo il Micol.
 

francobet

Moderatore Sez. Bonsai
Membro dello Staff
Rispondo al OT.
Alcuni prodotti li ho reperiti, con un amico del club p, direttamente tramite l'agente di zona della ditta produtrice.
Ho acquistato fitostimolanti, acidi umici ecc...
 
D

Don Camillo

Guest
ok grazie.
a metà settembre sarà disponibile MICOL.ho sentito la farmacia .
speriamo di non essere troppo ot. in fondo gli stimolanti per le piante rientrano nel doping tema della discussione.
 

garofano

Maestro Giardinauta
Per Don Camillo:La domanda che si è fatto e che ti ha fatto il tuo compagno di cordata prima di morire,è la grande domanda che si fa l'essere umano quando sbatte il viso davanti al dolore,alla morte,specialmente quando ad essere colpite sono persone che,a nostro giudizio,e secondo il nostro concetto di giustizia, sono le ultime a meritarlo,o perchè sono persone buone,o perchè sono bambini e giovani (e ci pare contro natura che bambini e giovani possano conoscere prima del tempo dolore e morte)Anch'io mi sono sentita dire tante volte "perchè",e anch'io mi sono chiesta tante volte,e me lo chiedo ancora "perchè".La risposta a questa domanda o è multipla , e passa per una fede filosofica o religiosa,a seconda della vita interiore di ciascuno,o non esiste affatto,e in questo caso,quando non c'è risposta,al dolore della perdita si aggiunge l'angoscia e la rabbia.Le religioni,le filosofie,nascono con il fine di dare un senso al nostro esistere,cercndo di dare queste risposte e rendere il cammino dell'uomo meno doloroso,anche se non sempre ci riescono.
Circa il perdono,posso capire le perplessità di Billgates,sul mio pensiero.Lo dico e lo ripeto,quanto ho espresso prima è solo frutto di mia esperienza personale fatta dall'osservare e curare persone,da miei pensieri e mie convinzioni maturate nel corso del tempo,che possono essere condivisibili o meno.D'altro canto conosco tantissime persone che sono come lui,che sono molto esigenti con se' stesse,non si perdonano e,di conseguenza non perdonano gli altri.Perdonare non è un atto di debolezza e codardia morale,semmai puo' essere un modo di liberarsi.Anche riuscire a perdonarsi non è così scontato,e non è una forma di lassismo interiore perchè comunque implica l'arrivare a conoscere senza indulgenze i propri limiti,le proprie zone d'ombra,riconoscere che non si è dei superman,che non siamo perfetti,quasi divini,ma che siamo anche noi soggetti ad errore,e da lì poi ripartire per poter rimediare e fare meglio.Anch'io prima non mi perdonavo e vivevo male,perchè alla fine vedevo che comunque,malgrado la mia narcisistica convinzione di essere un essere perfetto se senza macchia,sbagliavo comunque,e mi paralizzavo nel senso della colpa,invece di fare qualcosa per correggere l'errore od attenuarlo.Non perdonarsi è un atto sterile.Il perdonare è un atto di coraggio.l'ho detto.Comunque perdonare non significa dimenticare,come mi disse un sacerdote una volta.E' vero,c'è gente che non vuole essere perdonata,ma quello è un affare solo di chi questo atto di generosità non lo vuole,è un inferno privato in cui vive tutto solo crogiolandosi nel proprio orgoglio e nella propria durezza,che non ha nessuna attinenza con chi perdona.Si puo' perdonare con un atto interiore che non necessariamente deve trapelare all'esterno,è una faccenda tra se' stessi e la propria coscienza.Tutto qui
 
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Don Camillo

Guest
@Garofano.
le religioni e le filosofie servono proprio a questo , cercare di dare una spiegazione al fatto, ma non sempre sono accettate dal malcapitato.
ti porto un esempio.
un mio collega rimase vedovo a 29 anni, la moglie morì di parto ed assieme la bambina,si risposò ebbe una bambina che all'età di7/8 anni ebbe un incidente che la rese sterile per sempre, in seguito venne operato al cuore.
raccontava queste tragiche storie di vita a me e ad un prete che non seppe altro che rispondergli che "sei fortunato , Gesù è in casa tua"
nonostante fosse credente il collega rispose con una fase che sembra una barzelletta." allora mi dica dove sta seduto che gli levo la sedia da sotto"
come vedi , dipende molto dalle persone e da chi ti sta attorno accettare o meno una situazione tragica.
il mio socio di corda era credente religioso e praticante ,ma quando si è visto mancare si è ribellato non c'e stata religione o filosofia che potesse fargli accettare la situazione, voleva alzarsi dal letto e scappare anche se non era in condizione di farlo, qui si muore mi diceva.
avrebbe accettato una fine diversa , per esempio per una caduta in salita, un moschettone male agganciato, una slavina che ti travolge. invece a dovuto subire anche l'umiliazione della malattia che lo ha consumato giorno per giorno. e questo non lo ha accettato.
secondo il mio vedere il perdono verso gli altri e se stessi ritengo che sia sempre la medesima situazione,accettare o non accettare il fatto compiuto.
perdonare se stessi è molto più facile che perdonare il prossimo a mio parere.
mio nonno fu accusato ingiustamente di furto e perse il posto di lavoro, dovette emigrare in germania per mantenere la famiglia.
poi in seguito tutto fu chiarito l'accusatore era invidioso della sua posizione e tornò in italia.
il nonno ad 80 anni ritrovò il tizio e sebbene mal fermo sulle gambe gli diede una bastonata; fu chiamato dalle forze dell'ordine che gli chiesero se era pentito, per niente rispose ho atteso 33 anni, ora sono a posto.
come vedi non siamo tutti uguali ,ognuno adotta il suo metodo indipendentemente se si sente in pace o meno con se stesso e con gli altri.
sono scelte ,ovvio che la religione insegna il perdono e il pentimento.





non siamo tutti simili ed i punti di vista sono diversi come tu stessa onestamente ammetti.
si possono riconoscere i propri errori e non perdonarsi, oppure anche il contrario
 
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