xst84
Giardinauta Senior
a proposito dell'intervento di Finnigan nel thread chiuso ieri
condivido gli esempi, il modo di analisi e la disanima perciò ti ho messo il mi piace
ma non condivido questa parte, che siccome contiene le tue conclusioni va messa per ultima :
Io speranza e fiducia non me la sento di averle, non posso che realisticamente prendere atto della mia impotenza e di quella di tante persone perbene: siamo minuscoli e insignificanti ingranaggi di un meccanismo osceno che non possiamo nè modificare nè bloccare in nessun modo. Quindi parliamone pure, accapigliamoci e prendiamoci ad insulti se la cosa ci fa sentir meglio e più protagonisti attivi. Non dimentichiamoci però che non cambierà assolutamente nulla.
ci può essere molto fascino nella negazione totale, nello sconforto senza ritorno, soprattutto quando si portano gli esempi e la discussione diventa definitiva senza via d'uscita
chi non sognerebbe di aver scoperto che una cosa è così e basta, sia pure sotto forma di problema invincibile, o sarebbe meglio il caso di dire, di ( nostra ) natura irriducibile
ma come diceva Ikkyusan, la speranza c'è
sono proprio loro, questi che rigettiamo come perniciosi della peggior specie che vorremmo che sparissero per sempre, ad usare le stesse parole che hai dato tu, magari con toni più normali e meno fatalisti: c'è la stessa morbida (auto)chiarificazione , che non ci sono alternative, che il governo siamo noi e tutto ritorna come è sempre stato ( esempio: Le radici della crisi dei partiti - Corriere.it )
non può lo stesso tuo atteggiamento, profondo e cosciente, essere preso a modello del "teniamoci cosa abbiamo".
dove è finito il punk che hai messo ieri, Finni ? il "non ho ciò che voglio e non voglio ciò che ho " ?
che uno si spieghi una cosa, non vuol dire e non è accettabile che tanti altri possano non cambiando una virgola, trasformarla in un'imposizione
solo che loro dietro il rammarico nascondono l'interesse
perchè il dolore non può diventare normale
condivido gli esempi, il modo di analisi e la disanima perciò ti ho messo il mi piace
ma non condivido questa parte, che siccome contiene le tue conclusioni va messa per ultima :
Io speranza e fiducia non me la sento di averle, non posso che realisticamente prendere atto della mia impotenza e di quella di tante persone perbene: siamo minuscoli e insignificanti ingranaggi di un meccanismo osceno che non possiamo nè modificare nè bloccare in nessun modo. Quindi parliamone pure, accapigliamoci e prendiamoci ad insulti se la cosa ci fa sentir meglio e più protagonisti attivi. Non dimentichiamoci però che non cambierà assolutamente nulla.
ci può essere molto fascino nella negazione totale, nello sconforto senza ritorno, soprattutto quando si portano gli esempi e la discussione diventa definitiva senza via d'uscita
chi non sognerebbe di aver scoperto che una cosa è così e basta, sia pure sotto forma di problema invincibile, o sarebbe meglio il caso di dire, di ( nostra ) natura irriducibile
ma come diceva Ikkyusan, la speranza c'è
sono proprio loro, questi che rigettiamo come perniciosi della peggior specie che vorremmo che sparissero per sempre, ad usare le stesse parole che hai dato tu, magari con toni più normali e meno fatalisti: c'è la stessa morbida (auto)chiarificazione , che non ci sono alternative, che il governo siamo noi e tutto ritorna come è sempre stato ( esempio: Le radici della crisi dei partiti - Corriere.it )
non può lo stesso tuo atteggiamento, profondo e cosciente, essere preso a modello del "teniamoci cosa abbiamo".
dove è finito il punk che hai messo ieri, Finni ? il "non ho ciò che voglio e non voglio ciò che ho " ?
che uno si spieghi una cosa, non vuol dire e non è accettabile che tanti altri possano non cambiando una virgola, trasformarla in un'imposizione
solo che loro dietro il rammarico nascondono l'interesse
perchè il dolore non può diventare normale
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