La linea d'ombra
C'è una linea sottile che divide la vita: da una parte si stende la regione dei sogni,
dall'altra scorre la giornata, sì, questa giornata di tutti i giorni,
l'andare, il fare, il lavorare, quella che tutti chiamano vita.
Penso che sia così per tutti: anche le persone più grezze,
quelle che pensano solo ai soldi e magari ne fanno anche tanti,
quelle che pensano solo a divertirsi, e magari per un bel po' ci riescono,
quelle che non si fermano mai a guardare un filo d'erba che spunta dal selciato del marciapiede…
be', anche le persone così, io credo, hanno il loro piccolo giardino segreto:
forse non sanno neppure di averlo, ma senza accorgersene ogni tanto ci si rifugiano,
perché la vita è difficile anche per loro, anche se i loro obbiettivi
sono senza dubbio più facili da raggiungere e in apparenza quindi più appaganti.
Poi ci sono i tipi un po' "strani", quelli che considerano più concreti
i sentimenti delle cose materiali,
quelli che potrebbero rinunciare a qualsiasi cosa, ma non a pensare,
quelli che magari non fanno carriera, non diventano ricchi, non sono persone importanti,
ma semplicemente perché questi traguardi tanto ambiti non li interessano,
non si accontenterebbero mai di un pingue conto in banca e di un nome prestigioso,
se questo significasse rinunciare alla bellezza ed alla loro personale idea di coerenza.
La gente normale li guarda con sufficienza, talvolta li deride e li chiama "falliti",
talvolta li compiange e dice che, con le loro qualità, avrebbero potuto fare di più;
nella migliore delle ipotesi li compatisce quasi affettuosamente, e li definisce sognatori.
Ma loro? Ah, loro, bisogna dirlo, a volte fanno fatica:
se la vita è ardua per tutti, per loro in genere lo è di più,
perché è più facile arricchirsi che sfiorare una stella,
è più semplice avere successo che inseguire una nuvola,
e quel loro peculiare desiderio di coerenza li porta ad essere inflessibili con se stessi
almeno quanto sono indulgenti e tolleranti con gli altri.
E poi bisogna comunque confrontarsi con la realtà quotidiana,
bisogna occupare le ore della propria giornata in tante attività
che non sono appaganti, ma sono necessarie per sopravvivere,
bisogna mantenere un sorriso negli occhi anche quando ci si confronta con gli altri
su cose che per loro sono importanti, mentre ai nostri sognatori
sembrano futili, accessorie, persino superflue,
proprio come agli altri sembrano inutili le cose che per loro sono invece le uniche che contano.
E' un completo rovesciamento dei valori,
e siccome è la maggioranza che fissa e detiene il concetto di normalità,
ecco che i sognatori si sentono a volte un po' spaesati e,
come degli ingenui extraterrestri sbarcati da un'astronave in avarìa,
si domandano se per caso non hanno sbagliato pianeta.
Loro però hanno, nel corso dei millenni, sviluppato in una maniera sottile ma estremamente resistente
una peculiare abilità: la pazienza.
E' questa la loro forza: possono essere incompresi e persino derisi,
possono venir trascurati, ignorati, sfruttati, dileggiati,
ma loro sanno sempre che, nel fondo della loro mente,
esiste una porticina che solo loro conoscono,
e dà accesso alle regioni incantate che costituiscono la loro vera patria.
Per il momento si sentono un po' in esilio, ma sanno aspettare e affrontare con tenacia e serenità
anche i periodi di sconforto, fidando nella loro indistruttibile capacità di sognare.
E la loro pazienza non è solo strumentale, non è solo un espediente per riuscire
a passare da una giornata all'altra senza venire troppo feriti dall'attrito.
No, in realtà i sognatori si considerano fortunati, e sono loro che a volte
- se non fossero persone miti e generalmente indulgenti verso chi non li capisce -
guarderebbero agli altri con un po' di sufficienza.
Loro infatti sanno benissimo che la bellezza del creato,
la vera bellezza che non si sciupa mai,
è visibile solo agli occhi di chi sa contare le stelle senza volerle conquistare,
di chi conosce la musica di una goccia d'acqua, di chi comprende il sussurro del vento.
Sanno che la ricchezza che nessuna valuta può comprare
è regalata solo a quelli che sanno arricchire la mente senza dimenticare il cuore.
Sanno che tutto l'oro del mondo non vale nulla,
se non serve a asciugare una lacrima e a far fiorire un sorriso.
Così, i nostri sognatori si sentono ricchi, sanno che tutto il mondo gli appartiene
e lo guardano con reverente stupore, lieti di essere ammessi a goderne la bellezza
e grati per avere avuto da Dio il dono di capirla.
Perché tutto passa, si consuma e finisce,
ma l'armonia del creato è la stessa che vibra nel loro cuore,
e quella non passerà mai.
dall'altra scorre la giornata, sì, questa giornata di tutti i giorni,
l'andare, il fare, il lavorare, quella che tutti chiamano vita.
Penso che sia così per tutti: anche le persone più grezze,
quelle che pensano solo ai soldi e magari ne fanno anche tanti,
quelle che pensano solo a divertirsi, e magari per un bel po' ci riescono,
quelle che non si fermano mai a guardare un filo d'erba che spunta dal selciato del marciapiede…
be', anche le persone così, io credo, hanno il loro piccolo giardino segreto:
forse non sanno neppure di averlo, ma senza accorgersene ogni tanto ci si rifugiano,
perché la vita è difficile anche per loro, anche se i loro obbiettivi
sono senza dubbio più facili da raggiungere e in apparenza quindi più appaganti.
Poi ci sono i tipi un po' "strani", quelli che considerano più concreti
i sentimenti delle cose materiali,
quelli che potrebbero rinunciare a qualsiasi cosa, ma non a pensare,
quelli che magari non fanno carriera, non diventano ricchi, non sono persone importanti,
ma semplicemente perché questi traguardi tanto ambiti non li interessano,
non si accontenterebbero mai di un pingue conto in banca e di un nome prestigioso,
se questo significasse rinunciare alla bellezza ed alla loro personale idea di coerenza.
La gente normale li guarda con sufficienza, talvolta li deride e li chiama "falliti",
talvolta li compiange e dice che, con le loro qualità, avrebbero potuto fare di più;
nella migliore delle ipotesi li compatisce quasi affettuosamente, e li definisce sognatori.
Ma loro? Ah, loro, bisogna dirlo, a volte fanno fatica:
se la vita è ardua per tutti, per loro in genere lo è di più,
perché è più facile arricchirsi che sfiorare una stella,
è più semplice avere successo che inseguire una nuvola,
e quel loro peculiare desiderio di coerenza li porta ad essere inflessibili con se stessi
almeno quanto sono indulgenti e tolleranti con gli altri.
E poi bisogna comunque confrontarsi con la realtà quotidiana,
bisogna occupare le ore della propria giornata in tante attività
che non sono appaganti, ma sono necessarie per sopravvivere,
bisogna mantenere un sorriso negli occhi anche quando ci si confronta con gli altri
su cose che per loro sono importanti, mentre ai nostri sognatori
sembrano futili, accessorie, persino superflue,
proprio come agli altri sembrano inutili le cose che per loro sono invece le uniche che contano.
E' un completo rovesciamento dei valori,
e siccome è la maggioranza che fissa e detiene il concetto di normalità,
ecco che i sognatori si sentono a volte un po' spaesati e,
come degli ingenui extraterrestri sbarcati da un'astronave in avarìa,
si domandano se per caso non hanno sbagliato pianeta.
Loro però hanno, nel corso dei millenni, sviluppato in una maniera sottile ma estremamente resistente
una peculiare abilità: la pazienza.
E' questa la loro forza: possono essere incompresi e persino derisi,
possono venir trascurati, ignorati, sfruttati, dileggiati,
ma loro sanno sempre che, nel fondo della loro mente,
esiste una porticina che solo loro conoscono,
e dà accesso alle regioni incantate che costituiscono la loro vera patria.
Per il momento si sentono un po' in esilio, ma sanno aspettare e affrontare con tenacia e serenità
anche i periodi di sconforto, fidando nella loro indistruttibile capacità di sognare.
E la loro pazienza non è solo strumentale, non è solo un espediente per riuscire
a passare da una giornata all'altra senza venire troppo feriti dall'attrito.
No, in realtà i sognatori si considerano fortunati, e sono loro che a volte
- se non fossero persone miti e generalmente indulgenti verso chi non li capisce -
guarderebbero agli altri con un po' di sufficienza.
Loro infatti sanno benissimo che la bellezza del creato,
la vera bellezza che non si sciupa mai,
è visibile solo agli occhi di chi sa contare le stelle senza volerle conquistare,
di chi conosce la musica di una goccia d'acqua, di chi comprende il sussurro del vento.
Sanno che la ricchezza che nessuna valuta può comprare
è regalata solo a quelli che sanno arricchire la mente senza dimenticare il cuore.
Sanno che tutto l'oro del mondo non vale nulla,
se non serve a asciugare una lacrima e a far fiorire un sorriso.
Così, i nostri sognatori si sentono ricchi, sanno che tutto il mondo gli appartiene
e lo guardano con reverente stupore, lieti di essere ammessi a goderne la bellezza
e grati per avere avuto da Dio il dono di capirla.
Perché tutto passa, si consuma e finisce,
ma l'armonia del creato è la stessa che vibra nel loro cuore,
e quella non passerà mai.
[size=-1](Stregatta Viola)[/size]
tratto dal sito A.R.C.A onlus - www.arcaonlus.it