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L' integrazione

pa0la

Florello
La nostra cultura è basata sulle dualità: notte e giorno, maschile e femminile, vita e morte . . .Le dualità creano conflitto. E spesso anche dentro di noi siamo combattuti. Il segreto è capire che noi siamo l'unione di tutti gli opposti. Allora ci sarà incontro: logico ed illogico, luce e buio, vivranno in te in armonia. e tu sperimenterai la pace. Esci dalla logica del conflitto: non importa che tu sia coerente, che tu scelga.
 

Olmo60

Guru Master Florello
Belle parole: peccato che il forum stesso spesso le smentisca.
"non importa che tu sia coerente, che tu scelga" : vuoi dire che non bisogna (o è irrilevante nella vita) essere coerenti?
detto così si legge che per uscire dalla logica del conflitto non è importante essere coerenti: giustifichi il qualunquismo? (cioè: pur di non essere in conflitto, non prendo posizione, mi adeguo a tutto, non scelgo?)...(non posso usare emoticon: ci metto un fiore....)
 

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Master Florello
La nostra cultura è basata sulle dualità: notte e giorno, maschile e femminile, vita e morte . . .Le dualità creano conflitto. E spesso anche dentro di noi siamo combattuti. Il segreto è capire che noi siamo l'unione di tutti gli opposti. Allora ci sarà incontro: logico ed illogico, luce e buio, vivranno in te in armonia. e tu sperimenterai la pace. Esci dalla logica del conflitto: non importa che tu sia coerente, che tu scelga.


Appunto la nostra cultura.
Uscire dalla logica del conflitto, già mi sembra in contrasto nei termini, o è logica o è conflitto.
Non vivo in conflitto il giorno e la notte, meno male che esiste il maschile e il femminile.
La vita e la morte, una la vivo l'altra l'affronto.
Troppo coerenza può si essere sinonimo di ottusità, ma lasciatemi la scelta.
Senza scelte non credo possibile esista l'armonia, almeno per la mia/nostra cultura.
Poi non credo che si viva questa dualità in conflitto, la notte è il giorno senza luce.
Il maschile e il femminile sono complementari tra loro, e la loro unione fa un tutt'uno.
La vita e la morte, un insieme di gioie che terminano in un lungo sonno.
Poi a parer mio queste sono due cose che non sono una dualità.
Parliamo della nostra vita perchè la conosciamo, non possiamo parlare della nostra morte.
Possiamo parlare della morte di chi ci sta accanto, ma anche questo è inesatto. Parliamo di quei momenti in cui arrivano al
grande sonno, della morte nessuno è venuto a parlarcene.
Ed essendo un qualcosa che colpisce direttamente, ma non tocca noi come IO, non è una dualità in conflitto con noi stessi.
Ribadisco è la cultura con cui siamo cresciuti, in cui viviamo e in cui abbiamo creduto, in cui credo.
 
V

vinceco2

Guest
dualità?
esiste solo fra esseri umani il resto è niente.
uomo -donna solo per il potere nella coppia e uomo -uomo per lo stesso motivo,il potere.
questo solo esiste.
ciao
vincenzo
 

pa0la

Florello
mi sono spiegata malissimo
la dualità è interna a noi stessi, ognuno di noi porta in se il maschile e il femminile, il giorno e la notte, la vita e la morte, il conscio e l'inconscio, il logico e l'illogico.
il conflitto interiore può essere risolto con l'integrazione di tutte queste dualità
Per questo si intende che non si deve più scegliere tra una e l'altra, un essere integro bello centrato su se stesso smette di litigare con se stesso e accetta il logico e l'illogico etc etc

di questo volevo che parlaste :)
 

scardan2

Maestro Giardinauta
Continuo a non capire. Vuoi dire che devo mettermi delle mutande da donna per non litigare?
Uhm... mi sa che passo.
Piu che "duale" io mi sento spesso umorale, ecco.
 

daria

Master Florello
Azz! paoletta cosa hai mangiato a pranzo? ...perchè guarda che a volte basta un digestivo :D

sbaciuzz bimba :love_4:
 
V

vinceco2

Guest
mi sono spiegata malissimo
la dualità è interna a noi stessi, ognuno di noi porta in se il maschile e il femminile, il giorno e la notte, la vita e la morte, il conscio e l'inconscio, il logico e l'illogico.
il conflitto interiore può essere risolto con l'integrazione di tutte queste dualità
Per questo si intende che non si deve più scegliere tra una e l'altra, un essere integro bello centrato su se stesso smette di litigare con se stesso e accetta il logico e l'illogico etc etc

di questo volevo che parlaste :)

:):)sei arrivata alla conclusione allora....
ciuao
vincenzo
 

Olmo60

Guru Master Florello
E' vero che la nostra cultura nasce dalla dualità, ma la ricetta che proponi te, (per superare il conflitto interiore che comporta giustamente ogni scelta) -se ho capito bene- mi sembra più vicino a una visione metafisica (spirituale/religiosa) che non a una visione fisica (materialista/laica)...con questo voglio dire che uscire fuori dalla dualità, integrare con un unico sguardo gli opposti riesce bene alle religioni orientali, a chi pratica una qualche forma di religiosità...
Io proporrei il dubbio (opposto al pregiudizio) saldato il più possibile a ciò che è universalmente riconosciuto come "valore": del resto la vita ci impone sempre delle scelte.
 

lalle

Florello
... Io proporrei il dubbio (opposto al pregiudizio) saldato il più possibile a ciò che è universalmente riconosciuto come "valore": del resto la vita ci impone sempre delle scelte.

... ultimamente mi trovo spesso d'accordo con Olmo. Allargherei il dubbio alla possibilità, all'accettazione.
 

Sevi

Fiorin Florello
E se una parte prevale sull'altra, non è detto che sia un male, o che porti per forza a un conflitto interiore.
Nel senso...se una parte prevale e ci fa stare bene...ben venga.

E' un fatto che si accetta, o forse è un'inconscia scelta (ma pure conscia, non so).

Sarà che a me l'equilibrio perfetto spaventa :fifone2:
Quanto alla coerenza...stendo un velo perché è parola male usata in generale,
e spesso associata a una sua non troppo lontana parente di nome "ottusità".

Diciamo che ne viene forse stravolto il significato, in ogni caso molte volte quest'ultimo viene portato all'esasperazione, il che non è di certo un bene.
Ergo...ho compreso da tempo il suo valore se giustamente usata (la coerenza) ma ormai aveva già causato troppi e fastidiosi formicolìi al mio sentire, così le resta appiccicato quel velo di antipatia che non c'è verso di toglierle di dosso.
E magari è una fortuna
2221649wfdlzbhvpd.gif



P.S. chi l'ha detto che sia cosa buona e giusta smettere il conflitto con se stessi?
Personalmente non trovo così orrenda questa "guerra", e poi c'è sempre qualche bella vittoria che ci aspetta.
O perlomeno...almeno c'è speranza
464747454.gif
(il bisticcio di assonanze lo lascio apposta).
 

rootfellas

Florello
mi sono spiegata malissimo
la dualità è interna a noi stessi, ognuno di noi porta in se il maschile e il femminile, il giorno e la notte, la vita e la morte, il conscio e l'inconscio, il logico e l'illogico.
il conflitto interiore può essere risolto con l'integrazione di tutte queste dualità
Per questo si intende che non si deve più scegliere tra una e l'altra, un essere integro bello centrato su se stesso smette di litigare con se stesso e accetta il logico e l'illogico etc etc

di questo volevo che parlaste :)

Ho smesso da anni di essere in conflitto con mes stesso, ho cercato e cerco ogni giorno di accettare tutte le mie parti, ma non è così vero che l'integrazione del nostro dualismo porti un miglioramento tangibile, l'essere centrati su se stessi si scontra con il carattere formato, quello che siamo diventati con anni di esperienze alle spalle è difficile da cambiare, anche accettando le nostre metà nascoste, per cui un conflitto con se stessi è inevitabile e fortunatamente, nella maggior parte dei casi, costruttivo.
Trovo invece che l'accettazione di se stessi porti un netto miglioramento nella conflittualità che abbiamo nei confronti degli altri, il saper accettare o comunque prendere coscienza che dentro di noi ci sono degli opposti e saperci convivere serve più a capire gli altri che a capire noi stessi.
 

belvedere

Giardinauta Senior
per come lo conosco io il conflitto è quando abbiamo dentro due spinte opposte che si contrappongono e nessune delle due riesce a prevalere.
es. hai una gran voglia di risentire una data persona ma l'idea di parlarle ti suscita anche molto malessere... e alla fine non ti decidi a cercarla...
secondo me il conflitto somiglia alla stagnazione. E' un logorio interno che frena l'azione e porta alla paralisi (le due parti divergenti non trovano punto di incontro).
non è una situazione in cui si riesca a scegliere. a meno che ci si fermi a guardare i due opposti vedendoli come due metà della stessa mela.
nel mio caso di solito il conflitto si dissolve quanso sia apre la mente alla "terza via" - la soluzione non presa in considerazione.... - che ci porta ad essere un po' meno intransigenti con noi stessi, a perdonarci alcuni lati che non ci piacciono ecc.
 
Ultima modifica:

lalle

Florello
Trovo invece che l'accettazione di se stessi porti un netto miglioramento nella conflittualità che abbiamo nei confronti degli altri, il saper accettare o comunque prendere coscienza che dentro di noi ci sono degli opposti e saperci convivere serve più a capire gli altri che a capire noi stessi.

Esattamente!
 
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