Non puoi paragonare una piantina ad un seme e la coltivazione in vaso a ciò che accade in natura, non così. Puoi osservare ciò che avviene in natura e cercare di emularlo, sostituendo la pioggia con le innaffiature e il ciclo di decomposizione che arricchisce il terreno con il concime, questo sì.
Il tuo keiki è una piantina coltivata in vaso, non nell'ambiente naturale. Inoltre è stata staccata troppo presto dalla pianta madre e trasferita su cotone bagnato con acqua di rubinetto dentro ad un sacchetto di plastica, non sulla corteccia umida e muschiosa di un albero nella foresta tropicale in condizioni di umidità al 100%, luce filtrata dalle fronde e caldo.
Un seme, in quanto tale, è munito di uno o più cotiledoni, i quali sono una riserva di nutrimento per la piantina nelle prime fasi di sviluppo, quando non ha ancora le radici ben piantate dentro la terra da cui può trarre nutrimento e acqua.
Ad ogni modo, la pianta è tua. Potrebbe anche mettere radici così com'è e tu penserai che avevo torto ma il punto è che niente si crea dal nulla e la pianta dovrà usare se stessa per fare le radici. Radici che, in ogni caso, non sono tante o poche in relazione alla genetica della singola pianta ma al suo benessere.