Tutti i ragni,anche quelli più piccoli, sono velenosi, nel senso che hanno ghiandole che secernono veleno senza il quale non potrebbero predare e nutrirsi.
Tuttavia, ovviamente, non tutti i ragni, soprattutto fra quelli presenti nel nostro paese, possono rappresentare un pericolo per l'uomo.
in Italia vi sono 3 ragni il cui morso può comportare serie ricadute su soggetti umani, in taluni e rarissimi casi anche la morte (per lo più bambini, anziani e persone malate o fortemente deboli e deperite).
Li elenco in ordine di pericolosità da maggiore a minore:
Latrodectus Tredecimguttatus (detto volgarmente "malmignatta") parente nostrano del più famoso Latrodectus Mactans (vedova nera). In Italia vi sono stati anche casi di morte dovuti al suo morso.
Loxosceles Rufescens (chiamato anche "ragno violino")
Cheiracanthium punctorium (o "ragno dal sacco gialllo")
Esistono poi alcune Tegenarie (come la agrestis) il cui morso è abbastanza doloroso e può provocare qualche linea di febbre.
Latrodectus Tredeciguttatus:
http://www.google.com/imgres?imgurl...hZj9BA&sa=X&oi=image_result&resnum=4&ct=image
Loxosceles Rufescens:
http://www.google.com/imgres?imgurl...p8DoAQ&sa=X&oi=image_result&resnum=1&ct=image
Cheiracanthium punctorium:
http://www.oeko-msc.de/Cheiracanthium-punctorium.JPG
La goccia che hai visto fuoriuscire dalla parte posteriore dell'opistosoma del ragno che hai incontrato (e che non è assolutamente detto che sia uno dei tre che ho citato) con ogni probabilità erano escrementi (i ragni fanno pipì e popò tutte insieme e dallo stesso orifizio) oppure poteva essersi ferito nella fuga e aver avuto una piccola perdita di emolinfa (il suo sangue...i ragni hanno un piccolo cuore, NON sono animali a sangue freddo e NON sono insetti).
Le ghiandole velenifere sono poste nella parte anteriore del corpo dell'animale, all'estremità del cefalotorace, nel punto di attaccatura dei chelicheri (ossia i denti) che ne sono il canale di iniezione.
L'attività del veleno di un ragno e la sua pericolosità dipendono da moltissimi fattori.
Innanzitutto dalla specie del ragno.
Dal sesso (le femmine sono normalmente più velenose, oltre che più grandi di dimensioni e molto più longeve).
Dalla sua età.
Dalla quantità di veleno iniettato (i ragni possono "decidere" se iniettarne molto, poco o addirittura nulla, limitandosi pertanto ad un semplice "morso di avvertimento" in base a quanto serio valutano il pericolo per loro).
Dal fatto se hanno mangiato da poco (il veleno serve ai ragni per pre-digerire la preda,pertanto se hanno da poco tempo consumato un pasto possono essere temporaneamente sprovvisiti di veleno).
Dalle condizioni fisiche, di salute, di età e di peso del soggetto morsicato e da una sua qualche allergicità a veleni (come nel caso delle api, la cui puntura su alcune persone allergiche ha provocato shock anafilattico di esito fatale).
Non vi è una correlazione stretta e diretta fra le dimensioni del ragno e la potenza del suo veleno: una Pseudotheraphosa Apofisis grande 30 cm può al massimo uccidere un gatto, mentre un Haplopelma Lividum che è grande meno della metà può stendere un manzo.
Vi è, invece, una correlazione di massima tra dimensione del ragno e durezza, lunghezza e capacità penetrante dei chelicheri: la maggioranza dei ragni che troviamo in Italia, che sono tutti piccoli, non ha la possibilità di perforare la pelle dell'uomo, mentre alcuni grossi theraphosidi sudamericani, africani ed asiatici sono in grado di trapassare un dito pollice da parte a parte unghia compresa.
Per i miei personalissimi standard un ragno con un corpo di 5 cm è davvero piccolino...sarà che io sono abituato alle mie Theraphose Leblondi ed alle mie Lasiodore Parahibane (sono due "tarantole" sud americane...io sono un appassionato allevatore e aracnofilo) che hanno un opistosoma (il "sedere"...per intenderci) grande come un uovo di gallina e che a zampe distese arrivano a 30cm di diametro...ma i miei sono ragnetti particolari...
Spero di essere stato utile in qualche modo.