IL SOGNO DI NINFA
Ripensandoci, mi sovviene la "spissa" di ricordare ancora l'incontro di qualche settimana fa con Lauro Marchetti, direttore del giardino di Ninfa, in occasione della "Festa dei colori autunnali" presso il vivaio Priola di Treviso.
Il suo intervento ha spaziato molto sulla realtà ambientale del nostro paese, sulle disattenzioni, incapacità progettuali, carenza di rispetto e sensibilità che danneggiano il nostro ambiente e ne mettono a repentaglio la consistenza e l'esistenza per le generazioni future.
Ma ha colpito la passione e l'acutezza con cui ha illustrato quel magico giardino creato da Lelia Caetani Howard e in cui oltre all'alta qualità botanica delle piante, predomina un'atmosfera particolarissima che è una sintesi della storia, dei fattori fisici, dei profumi.
In tale contesto si inserisce la composizione che Gabriella moglie di Pier Luigi Priola – che da qualche tempo è fortemente ispirata dall'ambiente in cui vive e lavora – ha dedicato proprio al giardino di Ninfa. Nella sua semplicità e nell'insistenza della rima, esprime l'intima emozione provata in una recente visita e lo spirito che l'anima.
Ci piace trascriverla, con l'invito a prepararsi alle visite dell'anno prossimo e in particolare a quella già programmata da "Treviso in fiore" per fine maggio che comprenderà altri giardini mediterranei soprattutto della Campania.
" RICORDO DI UN SOGNO
Ninfa, soltanto il nome ti fa sognare
se poi la vedi ti fa innamorare.
Dopo anni in quel Paradiso sono tornata
ed ho pensato, ci sarà ancora la mia pianta tanto amata ?
Si lei c’era, era lì sulla riva di quel fiume, su quel prato dall’erba appena tagliata,
enorme, maestosa, era lei la Gunnera manicata.
Ho camminato tra quei viottoli alberati
tra quei viali di Lavanda dai fiori profumati
ho sognato tra quei ruderi in quel posto incantato
dove tutto era rimasto come lo avevo lasciato.
Ecco la sera e poi la notte di quel plenilunio d’estate,
la luce abbagliava quelle acque argentate,
non servivano candele o lanterne accese
c’era la luna con le amiche stelle che illuminavano il mio cammino
e tutto quello che avevo vicino.
Che pace in quell’incanto, e nel silenzio, si sentiva un rumore,
era soltanto il battere del mio cuore.
Ora smetto non posso più continuare
la nostalgia mi prende e la mano comincia a tremare,
però prima di terminare
due persone a me care, vorrei ringraziare,
Stella e Lauro, per l'amorevole custodia e per avermi fatto conoscere questa
meraviglia del creato.
Io la porto sempre nel mio cuore perché Ninfa non la puoi scordare
ma soltanto amare." Gabriella Priola
Ripensandoci, mi sovviene la "spissa" di ricordare ancora l'incontro di qualche settimana fa con Lauro Marchetti, direttore del giardino di Ninfa, in occasione della "Festa dei colori autunnali" presso il vivaio Priola di Treviso.
Il suo intervento ha spaziato molto sulla realtà ambientale del nostro paese, sulle disattenzioni, incapacità progettuali, carenza di rispetto e sensibilità che danneggiano il nostro ambiente e ne mettono a repentaglio la consistenza e l'esistenza per le generazioni future.
Ma ha colpito la passione e l'acutezza con cui ha illustrato quel magico giardino creato da Lelia Caetani Howard e in cui oltre all'alta qualità botanica delle piante, predomina un'atmosfera particolarissima che è una sintesi della storia, dei fattori fisici, dei profumi.
In tale contesto si inserisce la composizione che Gabriella moglie di Pier Luigi Priola – che da qualche tempo è fortemente ispirata dall'ambiente in cui vive e lavora – ha dedicato proprio al giardino di Ninfa. Nella sua semplicità e nell'insistenza della rima, esprime l'intima emozione provata in una recente visita e lo spirito che l'anima.
Ci piace trascriverla, con l'invito a prepararsi alle visite dell'anno prossimo e in particolare a quella già programmata da "Treviso in fiore" per fine maggio che comprenderà altri giardini mediterranei soprattutto della Campania.
" RICORDO DI UN SOGNO
Ninfa, soltanto il nome ti fa sognare
se poi la vedi ti fa innamorare.
Dopo anni in quel Paradiso sono tornata
ed ho pensato, ci sarà ancora la mia pianta tanto amata ?
Si lei c’era, era lì sulla riva di quel fiume, su quel prato dall’erba appena tagliata,
enorme, maestosa, era lei la Gunnera manicata.
Ho camminato tra quei viottoli alberati
tra quei viali di Lavanda dai fiori profumati
ho sognato tra quei ruderi in quel posto incantato
dove tutto era rimasto come lo avevo lasciato.
Ecco la sera e poi la notte di quel plenilunio d’estate,
la luce abbagliava quelle acque argentate,
non servivano candele o lanterne accese
c’era la luna con le amiche stelle che illuminavano il mio cammino
e tutto quello che avevo vicino.
Che pace in quell’incanto, e nel silenzio, si sentiva un rumore,
era soltanto il battere del mio cuore.
Ora smetto non posso più continuare
la nostalgia mi prende e la mano comincia a tremare,
però prima di terminare
due persone a me care, vorrei ringraziare,
Stella e Lauro, per l'amorevole custodia e per avermi fatto conoscere questa
meraviglia del creato.
Io la porto sempre nel mio cuore perché Ninfa non la puoi scordare
ma soltanto amare." Gabriella Priola