tartina
Master Florello
ecco appunto, quello di mia suocera era un castagneto, con funghi porcini annessiIo lo riempirei di castagni così in questo periodo avrei le mie castagne da mangiare![]()

ecco appunto, quello di mia suocera era un castagneto, con funghi porcini annessiIo lo riempirei di castagni così in questo periodo avrei le mie castagne da mangiare![]()
In che direzione? Giusto per capire se, messi i castagni, potrei andare a randellate chi vuole usucapire e se non capisce, capirà per forza. Ma se non metti i castagni,forse potrebbe essere troppo lontano....purtroppo è a oltre 100 km da casa
zona Lecco direzione Valsassina, vista lago se esci dalle foglieIn che direzione? Giusto per capire se, messi i castagni, potrei andare a randellate chi vuole usucapire e se non capisce, capirà per forza. Ma se non metti i castagni,forse potrebbe essere troppo lontano....![]()
Proposta interessante.mettere anche qualche noce?
Ciao ironbee,mi chiedevo se posso migliorarlo ancora e come evolverà in futuro.
La mia domanda sottintende proprio quella dei criteri di valutazione.Ciao ironbee,
Io non capisco la domanda... in che senso "migliorarlo"? Secondo quali criteri?
Un buon bosco deve essere pluri varietale per migliore difesa da parassiti, malattie e contro il dissesto idrogeologico.La mia domanda sottintende proprio quella dei criteri di valutazione.
P.es. un bosco monovarietale è meglio o peggio di un bosco con tante varietà?
È meglio avere un sottobosco ricco e rigoglioso o no?
L'età massima e media delle piante come dovrebbe essere?
Non si dice soprabosco ma soprassuolo. Ricordatelo.ecco, qualunque sia il "soprabosco" riempirei il "sotto" di lamponi e mirtilli!!!
Un buon bosco deve essere pluri varietale per migliore difesa da parassiti, malattie e contro il dissesto idrogeologico.
Il tuo bosco va già bene, puoi aggiungere le essenze che ti avevo detto.
Le piante del tuo bosco sono sicuramente disetanee ma questo è un pregio.
Cura di favorire la rinnovazione naturale con opportuni tagli dove è troppo fitto.
Il Governo di un bosco richiede perizia e competenza, occorre studiarsi un po' le cose utili sul sito della forestale o frequentando idonei corsi di selvicoltura.
Per il sottobosco @Tchaddo è un sognatore come non mai: osserva, nel sottobosco, cosa vi cresce e implementalo.
Per tenere a bada la robinia, chiama la cercinatrice di Borgo San Dalmazzo. Per l'età delle piante devi avere un terzo di rinnovazione (piantini), due terzi di piante mature (sono mature quando fruttificano) e un terzo di piante stramature.
Bravo. Ho corretto.Non si possono sommare 4 terzi... Ricordatelo![]()
Scusami ma parli sempre di "meglio" e "peggio" ma non si capisce in che senso e da quale punto di vista... Come dire, è meglio una maglietta blu o una maglietta rossa? Dipende da cosa vuoi farne... Che poi a dirla tutta, "bosco monovarietale" è un ossimoro e non può esistere...La mia domanda sottintende proprio quella dei criteri di valutazione.
P.es. un bosco monovarietale è meglio o peggio di un bosco con tante varietà?
È meglio avere un sottobosco ricco e rigoglioso o no?
L'età massima e media delle piante come dovrebbe essere?
Una faggeta o una pineta dovrebbe essere un bosco monovarietale, un po' come un miele che contiene principalmente nettare di castagno è considerato monoflorale.Scusami ma parli sempre di "meglio" e "peggio" ma non si capisce in che senso e da quale punto di vista... Come dire, è meglio una maglietta blu o una maglietta rossa? Dipende da cosa vuoi farne... Che poi a dirla tutta, "bosco monovarietale" è un ossimoro e non può esistere...
È chiaro che se vuoi favorire la biodiversità, con un approccio "ecologico" e con l'intento di creare un ambiente il più naturale possibile (per te forse è sottinteso), allora sì, più varietà ci sono meglio è (senza esagerare), e sarebbe anche opportuno valutare la geologia e il microclima del tuo terreno. Se invece vuoi un bosco "produttivo" solo per rifornirti di legna da ardere, oppure per legna per costruire violini o chissà per quali altri motivi, è un altro discorso.
Se vuoi invece più cose, si può trovare un equilibrio tra i tuoi diversi obiettivi, che non mi sono chiari.
Insomma, scusami se parlo per non dirti niente, anche perché non sono un forestale e di silvicoltura/ecologia/agroforestazione non ne so molto, ma spero di rendere le idee più chiare a te e a chi legge...
PS: magari può interessarti questo sito, dove puoi trovare diversi tipi di bosco, che è un ecosistema...
Potrebbe essere un sintomo del riscaldamento climatico...Comunque che io sappia secoli fa i castagni crescevano tranquillamente anche in pianura padana, secondo me è fattibile o comunque sarebbe da provare.
Ah ok, inteso così allora ha un senso, anche se tecnicamente non si dice. Diciamo che una "faggeta" è un ecosistema bosco con il faggio come specie dominante, non esclusiva. "monovarietale" lo associo più a "monocultura", tipo un campo di mais... vabe', dettagli linguistici, ci siamo capiti.Una faggeta o una pineta dovrebbe essere un bosco monovarietale, un po' come un miele che contiene principalmente nettare di castagno è considerato monoflorale.
Adesso è più chiaro che il tutto non era chiaroAnch'io non ho degli obiettivi chiari, a parte l'esigenza di avere legna da ardere. Considera che non l'ho cercato, me lo sono ritrovato e mi chiedevo come gestirlo al meglio.
Sai che io no, istintivamente associo il bosco alla campagna così come alla montagna... e perché no? Le zone coltivabili erano foreste, una volta...Il bosco viene istintivamente associato a quote più che collinari o a zone non coltivabili, quindi il mio è un po' anomalo.