R
Romolantus
Guest
Nel sistemare vecchi libri di scuola, che conservo "rispettosamente", anche come memorie della vita già trascorsa, ho ritrovato un'amara poesia di Giovanni Pascoli che tratta, appunto, degli opportunisti..
Che trista categoria di persone, antica come le "sacerdotesse" di Venere, che approfitta di ogni circostanza, anche funesta per il prossimo, allo scopo di trarne profitto. Non so perchè, quando penso ad essi mi vengono in mente gli sciacalli, che pure vivono secondo i propri istinti.
E' " la quercia caduta ", un tempo nota a tutti gli scolari. Oggi ?
Sono pochi versi, mi piacerebbe ricordarla insieme:
Dov'era l'ombra, or sè la quercia spande
morta, nè più coi turbini tenzona.
La gente dice :Or vedo, era pur grande!
Pendono qua e là dalla corona
i nidietti della primavera.
Dice la gente : Or vedo, era pur buona!
Ognuno loda, ognuno taglia. A sera
ognuno col suo grave fascio va.
Nell'aria , un pianto....d'una capinera
che cerca il nido che non troverà.
Che cosa aggiungere ? Sono episodi quotidiani, ormai.
Che trista categoria di persone, antica come le "sacerdotesse" di Venere, che approfitta di ogni circostanza, anche funesta per il prossimo, allo scopo di trarne profitto. Non so perchè, quando penso ad essi mi vengono in mente gli sciacalli, che pure vivono secondo i propri istinti.
E' " la quercia caduta ", un tempo nota a tutti gli scolari. Oggi ?
Sono pochi versi, mi piacerebbe ricordarla insieme:
Dov'era l'ombra, or sè la quercia spande
morta, nè più coi turbini tenzona.
La gente dice :Or vedo, era pur grande!
Pendono qua e là dalla corona
i nidietti della primavera.
Dice la gente : Or vedo, era pur buona!
Ognuno loda, ognuno taglia. A sera
ognuno col suo grave fascio va.
Nell'aria , un pianto....d'una capinera
che cerca il nido che non troverà.
Che cosa aggiungere ? Sono episodi quotidiani, ormai.