ficus pumila..un mistero
Umidità atmosferica
Abbiamo accennato molte volte dell'importanza dell'umidità atmosferica. Porre attenzione a questo aspetto può essere decisivo soprattutto in ambiente domestico. Il tasso di umidità ottimale si aggira intorno al 70-80%, e per ottenere questa umidità sarebbe sufficiente collocare nel sottovaso una buona quantità d'acqua, che, con le temperature presenti nell'appartamento o in ufficio, evaporerà creando quella umidità atmosferica a cui i Ficus non possono rinunciare. Va ricordato che non ci deve essere nessun contatto tra l'acqua presente nel sottovaso e il vaso; dunque tra il vaso e il sottovaso dovrà essere sistemato un supporto preferibilmente di materiale plastico, abbastanza alto, sul quale verrà collocato il vaso. Questo supporto plastico si rivela utile anche per separare il vaso dall'acqua che somministriamo con l'irrigazione; senza questo espediente le radici sarebbero sempre avvolte da un pane di terra bagnato e questa situazione sarebbe portatrice di marciumi dei tessuti radicali.
Terriccio
I Ficus sono piante che prosperano in un substrato con pH compreso tra 5 e 6, dunque leggermente acido, ma possono svilupparsi anche in un terriccio neutro o in un terreno decisamente acido. Il terriccio deve essere particolarmente permeabile e fertile. La fertilità del terriccio è legata naturalmente alla presenza nel terriccio stesso molti elementi nutritivi di cui la pianta abbisogna, anche se va rilevata una certa rusticità delle varie specie di Ficus, che possono continuare a vivere anche in substrati piuttosto poveri. La permeabilità del terriccio è però una caratteristica imprescindibile. Quest'importanza è data dal fatto che, nonostante sia vero che i Ficus gradiscono l'acqua ed un substrato umido, è altrettanto vero che queste piante non sopportano quei substrati scarsamente drenanti, dove l'acqua ristagna, e neppure le annaffiature troppo frequenti, dove il terriccio, anche se dotato di buona permeabilità, non ha il tempo di asciugarsi. Il marciume radicale è infatti una delle cause più frequenti di morte per queste piante. Il terriccio più indicato è composto da un terzo di letame maturo, un terzo di terriccio di foglie ben decomposte e un terzo di terriccio d'erica. Può essere anche usato un terriccio a base di foglie di faggio ben decomposte e di argilla, il tutto arricchito con del letame. Invece, il terriccio acido utilizzabile è a base di torba, la quale può essere miscelata con del terriccio di foglie oppure usata in modo esclusivo.
Abbiamo appena affermato che nel terriccio non devono esserci ristagni d'acqua. Questo significa che è importante che il vaso abbia un ottimo drenaggio, ottenibile mettendo sul fondo del vaso stesso molto materiale grossolano (ad esempio, in un vaso con un diametro di 12-15 cm, almeno 2 cm sul fondo devono essere costituiti da ghiaia o argilla espansa o da cocci di vasi rotti ecc.). E' consigliabile controllare di quando in quando che il foro di scolo del vaso non si ostruisca con dei residui di terriccio, perché ciò significherebbe che il drenaggio non è stato fatto in modo adeguato. Se si dovesse verificare un ristagno d'acqua, la pianta ci avverte del suo stato di sofferenza con l'ingiallimento e successivamente la perdita delle foglie basali, e con l'impoverimento della chioma nel suo complesso. Se, a seguito di questo evento, che si verifica più facilmente in inverno, si accerta che il drenaggio è stato fatto in modo adeguato, la sofferenza della pianta è dovuta ad una eccessiva somministrazione d'acqua con l'irrigazione.
Illuminazione
E' necessario curare molto l'esposizione luminosa per i Ficus. Infatti non necessitano e non amano la luce diretta del sole, ma prediligono ugualmente ambienti luminosi. Fanno eccezione alcune varietà come il Ficus diversifolia e Ficus pumila, perché possono vivere in ambienti molto ombreggiati. Se durante la stagione primaverile-estiva decidiamo di collocare all'aperto il nostro Ficus, dobbiamo ricordare questo aspetto, cioè molta luce ma non diretta; sistemeremo quindi il Ficus sotto una tettoia in plastica trasparente, la quale garantirà la necessaria luminosità evitando ai raggi solari di colpire le foglie. Inoltre i Ficus possono essere collocati sotto un pergolato, oppure sotto un porticato o all'interno di una veranda; come si può notare sempre in un ambiente riparato. Infatti, quando i raggi solari colpiscono le foglie, esse presentano delle scottature e delle decolorazioni, soprattutto se hanno passato la stagione fredda in un luogo riparato dai raggi solari. In inverno le piante dovranno essere ricoverate in casa perché, essendo originarie di ambienti tropicali, temono le temperature molto basse che si possono verificare soprattutto al nord. Anche in inverno è particolarmente importante la luce, infatti esse saranno collocate vicino ad una finestra, attraverso la quale riceveranno la luce necessaria per la fotosintesi. Nelle regioni meridionali, dove il clima si mantiene mite per tutto l'inverno, i Ficus possono rimanere all'aperto senza problemi di luce e di temperatura.
Malattie:
I Ficus, come come tutte le piante, possono essere colpiti da malattie causate da funghi, oppure possono essere attaccate da insetti parassiti. Va sottolineato che i Ficus sono molto resistenti alle malattie, mentre sono sensibili agli attacchi dovuti a insetti parassiti, che provocano maggiori danni. Per evitare di avere piante pesantemente infestate, è opportuno monitorarle continuamente e con attenzione, anche perché alcuni insetti attaccano la pagina inferiore o si nascondono nelle gemme.
Tra gli insetti che aggrediscono i Ficus troviamo i tripidi, gli acari e le cocciniglie.
I tripidi sono piccoli insetti, appartenenti all'ordine dei Tisanotteri, i quali posseggono un apparato boccale pungente-succhiante. I tripidi provocano danni all'apparato fogliare, sotto forma di deformazioni e bollosità; quando l'attacco è avanzato, questi sintomi possono evolvere in delle tacche di colore marrone.
Altri tripidi, oltre alle deformazioni fogliari, provocano delle decolorazioni fogliari con strisce di colore verde chiaro "a puntini". Alcuni tripidi possono attaccare la pagina superiore della foglia mentre altri quella inferiore ma in entrambi i casi l'effetto causato dalla loro presenza è un rallentamento della crescita. Si combattono con prodotti a base di piretro.
Se sulla pagina inferiore della foglia troviamo delle ragnatele e le foglie cominciano ad assumere una colorazione giallastra, siamo di fronte ad un attacco di acari. Gli acari sono insetti affini ai ragni (classe Aracnidi), dotati di un apparato boccale pungente-succhiante come i tripidi. Provocano danni simili a quelli provocati dai tripidi ovvero decolorazioni sulle foglie, a volte puntiformi, e rallentamento della crescita. In più, le punture di questo insetto causano raggrinzimenti e incurvature del lembo della foglia. La condizione necessaria per il loro sviluppo è la secchezza dell'ambiente, infatti il loro periodo di massimo sviluppo è l'estate. Se l'attacco si verifica dentro una serra, la soluzione più semplice per combatterli è aumentare l'umidità all'interno della serra stessa. La lotta agli acari è difficile perché essi si rifugiano nelle fessure della corteccia e delle gemme, e perché riescono a generare ceppi resistenti agli antiparassitari. Si possono combattere con alcuni dei prodotti usati contro i tripidi.
Le cocciniglie sono insetti emitteri che si nutrono della linfa delle piante. La cocciniglia che trattiamo è chiamata comunemente cocciniglia cotonosa ma il suo nome scientifico è Planococcus citri. Questa cocciniglia, oltre a rallentare lo sviluppo della pianta, per riduzione dell'attivita fotosintetica, lascia sulle foglie una secrezione biancastra e cotonosa. I rametti attaccati deperiscono, le foglie ingialliscono e successivamente seccano. La presenza di cocciniglie è sempre la condizione ideale per lo sviluppo di una malattia chiamata fumaggine; la fumaggine è un fungo che prospera sulla superficie delle foglie in presenza delle secrezioni zuccherine delle cocciniglie. Per combattere questo insetto ci si può avvalere di prodotti chimici specifici, però si può anche adottare qualche sistema semplice, economico ed innocuo. Infatti, se le piante sono coltivate in un appartamento, in ufficio o comunque in un ambiente chiuso e abitato, è sempre sconsigliato ricorrere alla soluzione "chimica", perché rischiamo di inalare noi stessi i prodotti usati contro i parassiti, e perciò ritengo sia giusto, ove possibile, promuovere soluzioni alternative. Infatti, basta una minima quantità di qualsiasi detersivo da stoviglie, diluito in acqua, per ottenere una soluzione saponosa, che, una volta spruzzata o distribuita con un pennello sulla pianta, contrasterà efficacemente il parassita. In alternativa, si ottengono gli stessi risultati utilizzando alcool denaturato, passato sulle superfici della pianta infestata con un batuffolo di cotone.
E'ovvio che queste sono soluzioni ideali per ambienti domestici dove le piante non sono in gran numero ed hanno dimensioni limitate.
Riassumendo ci vuole una posizione luminosa calda e umida.Concimato sovente ( 2 volte al mese),per favorire la rapida crescita va evitato ogni ristagno essendo sensibile ai marciumi radicali.E spesso infestato dalla cocciniglia,afidi,acari,tripidi.Tenta il tutto per tutto e mettilo all'aperto purché in una posizione riparata.Lo sai che puoi coltivarlo anche in idrocultura?Ci vuole un terriccio più torboso che normale.Spero che il ficus di tuo padre non muoia.
