Nella mia inesperienza avrei detto con sicurezza che una Camelia Japonica sarebbe in ritardo ora come fioritura.
Il rischio della Japonica, ho letto, è proprio quello di iniziare la fioritura ancora in tempo di nevicate.
Per quanto resistente alle basse temperature potrebbe aver forse la tua sofferto a causa degli alti e bassi in questi tempi? Eppure camelie in fiore ne vedo nei giardini...
Comunque, a domanda specifica: da Bruno Caraffini “Camelie”, Edagricole, cito:
“Al momento della messa a dimora, nella buca va introdotto del terriccio stagionato del tipo di quello che si ottiene con il compostaggio, con il quale va avvolta tutta la zolla: questo sarà sufficiente ad assicurare il nutrimento della pianta per un paio d’anni.
Questo terriccio apporta al terreno anche quella microflora che provvede a regolare secondo necessità, i processi di trasformazione e di cessione dei vari elementi.
A novembre di ogni anno, per le piante a dimora da poco tempo e per quelle che non hanno ancora raggiunto 8-9 anni di età, è consigliabile spargere nel sottochioma e su tutta la superficie della buca uno strato di 7-9 cm. di terricciato stagionato, irrobustito con un po’ di stallatico maturo. E’ questa una pacciamatura che, oltre a proteggere l’apparato radicale dal freddo e dai geli invernali, fa percolare le sostanze in lei contenute nel suolo, arricchendolo.
Se poi, a primavera, al momento della ripresa vegetativa, qualche pianta di camelia stentasse ad emettere nuove nuove vegetazioni, la si potrà sttimolare spargendo 20 g/mq di concime complesso contenente anche azoto nitrico. L’operazione, proprio come intervento di soccorso, potrà essere ripetuta, se necessario, in giugno, in tal caso senza aggiunta di stallatico. Per stimolare una vegetazione con ripresa stentata si può aanche eseguire un’annaffiatura con acqua fertilizzata con concime fogliare, alle dosi consigliate per irrorazioni.
Qualunque tipo di concimazione deve avvenire preferibilmente entro giugno e non oltre, per evitare di stimolare l’attività vegetativa a scapito del lavoro, già in corso, di formazione e preparazione dei boccioli fioriali.
Per le piante che abbiano superato i 10-12 anni dalla messa a dimora, le concimazioni, in genere, possono essere eseguite ogni 3-4 anni.
Esistono in Italia esemplari di piante di camelia che hanno superato i 100 anni di vita e che da tantissimo tempo non sono state concimate, eppure vegetano rigogliose, perfettamente sane e ancora capaci di ddopiose e belle fioriture.
(...) Si deve sottolineare che, per evitare di commettere errori e provocare disturbi nutrizionali alla pianta, è preferibile scarseggiare, anziché abbondare, nell’errata convinzione di ottenere risultati migliori.”
Detto questo immagino (non ho mai avuto una camelia) esistano concimi liquidi e granulari per piante aciìdofile: un vivaista di fiducia portà senza difficoltà consigliarti. Attento che però sia "di fiducia". Msg. lunghissimo, spero di qualche aiuto. Giovanna