Mi è sembrato che ad alcuni amici del Forum possa interessare avere alcune basi teoriche di progettazione, e così vi propongo alcune riflessioni che spero possano esservi utili. Ovviamente non mi permetto di salire in cattedra, quelli che riporto qui sono solo alcuni elementi fondamentali ed alcune considerazioni di cui bisognerebbe sempre tener conto quando ci si accinge alla progettazione di uno spazio verde.
Per di più sarò costretto a generalizzare al massimo, per cui ricordate sempre che ogni situazione particolare fa storia a sé.
Già come scrivo "progettare" mi viene in mente la definizione stra-ripetuta dei miei docenti secondo la quale progettare non è disegnare, non è decidere questo lo metto qui piuttosto che lì, è invece definire tutti gli elementi che rientrano nella composizione e stabilirne i reciproci rapporti, tanto puramente compositivi quanto realizzativi, in un continuo rimando dal generale al particolare, sempre tenendo conto delle reali possibilità di realizzazione e di conservazione nel tempo di ciò che si va realizzando. Perché progettare il verde significa anche avere a che fare con una materia viva, che si modifica con le stagioni e che assume forme -e dimensioni!- diverse con gli anni. Materia che si deve conoscere alla perfezione per poter evitare tutti gli errori che comunemente si fanno, quale, principe fra tutti, la messa a dimora di un albero monumentale nello spazio di un fazzoletto di terra.
Non mi addentrerò, per non annoiare nessuno ed essere il più chiaro e comprensibile possibile, nei risvolti simbolici o semantici di certe soluzioni, né sulle finezze compositive o nel modo in cui fare riferimento a questa o a quella corrente di pensiero.
Allora!
E' di grande importanza tener conto che non soltanto ci sono numerosi fattori che entrano nella progettazione, ma anche che questi sono strettamente interrelati e si influenzano reciprocamente.
Prima di tutto, dovrà essere svolta un'analisi del sito oggetto dell'intervento.
L'estensione, la forma, la posizione del lotto, in città piuttosto che in campagna, le altimetrie e i dislivelli, oltre ai fattori più strettamente climatici quali l'esposizione, l'orientamento, la piovosità, i venti…. Sono tutti elementi strettamente vincolanti e che spesso, oltretutto, danno indicazioni fondamentali tanto nella disposizione degli elementi strutturali (scale, pergole, muri…) quanto di quelli vegetali.
La qualità della luce e dell'aria sono elementi che vengono scarsamente presi in considerazione ma che invece incidono profondamente. Pensare un grandioso effetto chiaroscurale senza magari tener presente che si ha a che fare con un sito in cui 350 giorni l'anno il cielo è nuvoloso, è quantomeno frustrante!!
Ovviamente il giardino non è un'entità isolata, ha uno sfondo, sia esso la casa o un muro, o una siepe o un meraviglioso panorama, e con questi si deve relazionare.
Il rapporto con le architetture è spesso fuorviante: a parte i più classici esempi di architettura vernacolare, le tipiche abitazioni delle nostre montagne o della campagna, in cui è ormai storicizzato e definito il rapporto col verde, diverso è il discorso per edifici di stampo più marcatamente moderno, o in cui siano utilizzati materiali particolari. In ogni caso non dovranno esserci "stacchi" violenti tra gli elementi della casa e quelli delle aree del giardino immediatamente adiacenti.
Ora devo scappare, ma non ho mica finito!! Bisogna parlare di "Genius Loci", relazioni tra interno ed esterno, stile, proporzioni, percezione, materiali, composizione….
Ciao!
[ 09-04-2002: Messaggio scritto da: Noor ]
Per di più sarò costretto a generalizzare al massimo, per cui ricordate sempre che ogni situazione particolare fa storia a sé.
Già come scrivo "progettare" mi viene in mente la definizione stra-ripetuta dei miei docenti secondo la quale progettare non è disegnare, non è decidere questo lo metto qui piuttosto che lì, è invece definire tutti gli elementi che rientrano nella composizione e stabilirne i reciproci rapporti, tanto puramente compositivi quanto realizzativi, in un continuo rimando dal generale al particolare, sempre tenendo conto delle reali possibilità di realizzazione e di conservazione nel tempo di ciò che si va realizzando. Perché progettare il verde significa anche avere a che fare con una materia viva, che si modifica con le stagioni e che assume forme -e dimensioni!- diverse con gli anni. Materia che si deve conoscere alla perfezione per poter evitare tutti gli errori che comunemente si fanno, quale, principe fra tutti, la messa a dimora di un albero monumentale nello spazio di un fazzoletto di terra.
Non mi addentrerò, per non annoiare nessuno ed essere il più chiaro e comprensibile possibile, nei risvolti simbolici o semantici di certe soluzioni, né sulle finezze compositive o nel modo in cui fare riferimento a questa o a quella corrente di pensiero.
Allora!

E' di grande importanza tener conto che non soltanto ci sono numerosi fattori che entrano nella progettazione, ma anche che questi sono strettamente interrelati e si influenzano reciprocamente.
Prima di tutto, dovrà essere svolta un'analisi del sito oggetto dell'intervento.
L'estensione, la forma, la posizione del lotto, in città piuttosto che in campagna, le altimetrie e i dislivelli, oltre ai fattori più strettamente climatici quali l'esposizione, l'orientamento, la piovosità, i venti…. Sono tutti elementi strettamente vincolanti e che spesso, oltretutto, danno indicazioni fondamentali tanto nella disposizione degli elementi strutturali (scale, pergole, muri…) quanto di quelli vegetali.
La qualità della luce e dell'aria sono elementi che vengono scarsamente presi in considerazione ma che invece incidono profondamente. Pensare un grandioso effetto chiaroscurale senza magari tener presente che si ha a che fare con un sito in cui 350 giorni l'anno il cielo è nuvoloso, è quantomeno frustrante!!
Ovviamente il giardino non è un'entità isolata, ha uno sfondo, sia esso la casa o un muro, o una siepe o un meraviglioso panorama, e con questi si deve relazionare.
Il rapporto con le architetture è spesso fuorviante: a parte i più classici esempi di architettura vernacolare, le tipiche abitazioni delle nostre montagne o della campagna, in cui è ormai storicizzato e definito il rapporto col verde, diverso è il discorso per edifici di stampo più marcatamente moderno, o in cui siano utilizzati materiali particolari. In ogni caso non dovranno esserci "stacchi" violenti tra gli elementi della casa e quelli delle aree del giardino immediatamente adiacenti.
Ora devo scappare, ma non ho mica finito!! Bisogna parlare di "Genius Loci", relazioni tra interno ed esterno, stile, proporzioni, percezione, materiali, composizione….
Ciao!
[ 09-04-2002: Messaggio scritto da: Noor ]