Si.
Intanto voglio diri che è bellino il tuo larice, ma è ancora piccino.
Il melograno non lo trovo bello, ma dopo il tanto lavoro e l'attesa che ti attende, lo diventerà anzi lo diventeranno.
Sarebbe logico iniziare dal primo, quindi io comincerò dal secondo.
Come al solito i melograni formano dei cespugli.
In questo caso poi i melograni sono più d'uno (mi sembrano 4) e quindi le cose si complicano.
Canonicamente ti si dovrebbe consigliare di separarli (al più presto) e farli crescere vigorosamente, velocemente per poi dare a ciascuno di essi un aspetto arboreo invece che cespuglioso. Io continuo a tagliare in modo drastico tutte le gettate laterali per fare sviluppare l'apice, che poi taglio sperando di ingrossare il tronco, ma le gemme laterali non si scoraggiano e continuano la loro battaglia.
Le tue piantine di melograno però hanno un diametro che va approssimativamente da 5 mm. a 12 mm. quindi sono un po' più cresciute delle mie.
Secondo me potresti esaminare l'alternativa di "fondere" le tue piante assieme fino a formare un unico tronco che per giunta risulterebbe piuttosto irregolare e quindi un po' più interessante di quelli "standard".
Si tratta di una tecnica che conosco solo per sentito dire, basata sostanzialmente sul "autoinnesto" e sull'innesto "per prossimità".
Si chiama kaede ed è facile trovare documentazione in merito.
Su questo forum puoi trovare una discussione tangente:
http://forum.giardinaggio.it/bonsai/146199-ficus-retusa.html
Trovo che sia molto interessante, ma temo che scoraggi un principiante.
Invece un mio amico decisamente esperto cerca di incoraggiarmi in questa tecnica, soprattutto col melograno che lui trova adatto "in laboratorio" perché molto duttile e tollerante, insomma "facile" (relativamente è ovvio).
Il larice non lo conosco per niente ed è per questo che ho preferito iniziare col secondo argomento.
Tuttavia mi sembra che necessiti ancora di crescita, ma anche di una sgoltita.
Io accorcerei i rami più lunghi, ma eliminerei un po' di quelli insignificanti e più fini, oltre che di quelli che creano inutile confusione.
Così com'è lo rimetterei anche nello stesso vaso, ma facendo in modo che alla fine risulti ben piano di terriccio.
Ho premesso di non conoscere il larice e quindi ciò che ho scritto non tiene conto delle sue caratteristiche specifiche, trattandosi le mie di osservazioni "stilistiche" che non avrei titolo per esporre.