Discussione interessantissima! Vengo proprio da un seminario sull'argomento tenuto da un prof americano!
In realtà ha anche ragione Federica!
E' opportuno fare una distinzione netta tra diabete di tipo 1 e quello di tipo 2.
Benchè entrambi i tipi abbiano sicuramente un'origine genetica, come in molte malattie è importantissimo anche lo stile di vita e l'ambiente.
Nel tipo 1 avviene proprio una mancanza di insulina legata alla distruzione delle cellule beta-pancreatiche.
Nel tipo 2 invece, l'insulina è normalmente prodotta, ma si assiste ad una insensibilità sui suoi bersagli naturali.
In parole povere ci possono essere alterazioni recettoriali che portano ad una insensibilità dell'insulina stessa che quindi non può determinare i suoi effetti.
Ma ovviamente, a queste cause, devono essere aggiunti gli stili di vita, molto spesso errati, che contribuiscono alla patogenesi.
Per dirne una: gli eccessi di grassi nella dieta portano accumulo di prodotti intermedi di ossidazione che a loro volta sono in grado di aumentare la resistenza all'insulina e cioè la sua insensibilità, oltre poi a determinare ridotta sintesi di glicogeno (sostanza con cui viene conservato il glucosio).
Deve essere considerato poi il fatto che oltre alle 2 forme classiche di diabete, esistono numerosissime sindromi simil-diabetiche, spesso ad eziologia sconosciuta. Quindi, uno anche se non ha diabete conclamato, potenzialmente potrebbe sviluppare un'altra sindrome. E non è detto che debbano essere necessariamente congenite, fin dalla nascita. Anzi, certe forme diabetiche tendono a diventare visibili con l'età, poichè con l'invecchiamento aumenta fisiologicamente (quindi normalmente purtroppo) l'insensibilità di certi tessuti all'insulina.
Quindi l'invito ad un migliore stile di vita, attività fisica e dieta, deve essere rivolto a chiunque, diabetico o meno...anche perchè, purtroppo, non c'è solo il diabete come malattia legata alle cattive abitudini di vita!