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Depressione, chi ci e' passato?

*ALE*

Apprendista Florello
..... ma piu' che altro come ne siete usciti? Farmaci? Dottori? ecc ecc.
Se vi va di raccontarmi avrei piacere di ascoltarvi .... anzi.... leggervi.
C'e' un mio collega che da 2 giorni e' in crisi profondissima, uno dei piu' educati, buoni e riservati. Non so cosa dirgli, lui non parla, piange solo. Ha 25 anni e probabilmente diversi problemi in famiglia.
Ale
 

daria

Master Florello
Il mal di vivere purtroppo è una brutta bestia...difficile elargire consigli di qualche utilità ogni caso è unico... ci vuole cautela, questo si.
 

elleboro

Florello
io ci sono passata e trovo che sia la malattia peggiore in assoluto.
E' durata parecchio per via di numerose ricadute. Sono guarita con i farmaci, ma ne ho cambiati parecchi prima di trovare quello giusto.
Però sono andata SUBITO dal medico (io che non ci vado mai) al quale avevo detto che stavo malissimo pur non avendo niente, e lui ha fatto subito la diagnosi.
Ancora adesso, e per un anno ancora devo prendere una dose bassissima di farmaci per cercare di rompere il ciclo delle ricadute.
Io però sto benissimo da diversi anni.
 

daria

Master Florello
Bruna non si direbbe... sei una persona così dosata equilibrata, ma probabilmente non c'entra nulla, io fortunatamente non ho esperienza diretta, non saprei dire in che misura influisca il carattere...
 

gigino67

Florello Senior
*ALE* ha scritto:
..... ma piu' che altro come ne siete usciti? Farmaci? Dottori? ecc ecc.
Se vi va di raccontarmi avrei piacere di ascoltarvi .... anzi.... leggervi.
C'e' un mio collega che da 2 giorni e' in crisi profondissima, uno dei piu' educati, buoni e riservati. Non so cosa dirgli, lui non parla, piange solo. Ha 25 anni e probabilmente diversi problemi in famiglia.
Ale

Puoi solamente dire...che se vuole puo' sfogarsi con te....e che sei pronta ad ascoltarlo.......e che i problemi si possono sempre risolvere.

Devi dire di non piangere, di non abbattersi e di reagire...ancora e' giovane e non deve scoraggiarsi.

Abbraccialo forte se puoi.....sentira' che le starai vicino.....

gigi.
 

Oleander

Guru Giardinauta
elleboro ha scritto:
io ci sono passata e trovo che sia la malattia peggiore in assoluto.
E' durata parecchio per via di numerose ricadute. Sono guarita con i farmaci, ma ne ho cambiati parecchi prima di trovare quello giusto.
Però sono andata SUBITO dal medico (io che non ci vado mai) al quale avevo detto che stavo malissimo pur non avendo niente, e lui ha fatto subito la diagnosi.
Ancora adesso, e per un anno ancora devo prendere una dose bassissima di farmaci per cercare di rompere il ciclo delle ricadute.
Io però sto benissimo da diversi anni.

quoto quoto e quoto ! :D
 
H

hakuna__matata

Guest
*ALE* ha scritto:
..... ma piu' che altro come ne siete usciti? Farmaci? Dottori? ecc ecc.
Se vi va di raccontarmi avrei piacere di ascoltarvi .... anzi.... leggervi.
C'e' un mio collega che da 2 giorni e' in crisi profondissima, uno dei piu' educati, buoni e riservati. Non so cosa dirgli, lui non parla, piange solo. Ha 25 anni e probabilmente diversi problemi in famiglia.
Ale

ho lo stesso problema...con mio fratello, di anni ne ha 34 e, da febbraio, dopo che si è lasciato con la morosa, è in uno stato di crisi impressionante......
 

*ALE*

Apprendista Florello
Io ci sono passata 2 anni fa e sono uscita solo con i medicinali (seropram) e parlando a lungo con il mio medico di base... Pero' lui non parla assolutamente con nessuno, a mezzogiorno scatta a casa con gli occhi rossissimi.... mi fa una pena pazzesca e mi fa paura perche' so come si sta.
Ale
 
L

Lucanotav

Guest
Il Piu' Brutto Periodo

Premetto che ho sempre criticato chi aveva il cosi' detto esaurimento nervoso...ho sempre ripetuto a tutti che chi lo aveva è perche' aveva solo balle per la testa...

detto fatto io circa due anni fa , quando mio figlio aveva circa 1 anno ci sono cascato in pieno...
tutto è partito da un'influenza intestinale che mi è durata 3 settimane..la febbre andava e veniva e non si capiva di preciso come mai.
il dottore mi ha fatto fare esami del sangue e tutto era a posto ma io continuavo ad avere la febbre....
mi sono spaventato a tal punto che sono crollato psicologicamente..avevo paura di morire, di non veder crescere mio figlio , di lasciar sola mai moglie....
tutti insieme mi dicevano che era solo influenza ma la mia testa diceva no...è stato terrbile...esami su esami che dicevano che tutto era a posto ma la mia testa diceva che si sbagliavano.....
morale della favola, non uscivo piu' non giocavo piu' con mio figlio, piangevo in continuazione....
poi ho iniziato la trafila dei farmaci..lexotan...xanax....e fiori di bach....
c'e' voluto 1 anno ma ce l'ho fatta ...ormai non prendo piu' nulla e sono tornato il luca di prima.
pero' mi rendo conto adesso che ho buttato via 1 anno di vita.....
devo ammettere che piu' dello xanax quello che mi ha aiutato sono stati i fiori di bach...incredibile ma è cosi'.....
un consiglio a chi deve superare questo momento ??
farsi aiutare dalle persone care...ad esempio io devo ringraziare tanto mia moglie che mi ha sempre aiutato e sgridato quando era il caso e anche grazie ad un mio amico che mi ha trascinato in un campo da calcio e mi ha detto adesso corri 1 ora alla settimana.
da 2 anni ogni mercoledi' vado a calcio e anche questo serve a scaricare la tensione....
 
H

hakuna__matata

Guest
Lucanotav ha scritto:
farsi aiutare dalle persone care...ad esempio io devo ringraziare tanto mia moglie che mi ha sempre aiutato e sgridato quando era il caso e anche grazie ad un mio amico che mi ha trascinato in un campo da calcio e mi ha detto adesso corri 1 ora alla settimana.
da 2 anni ogni mercoledi' vado a calcio e anche questo serve a scaricare la tensione....

Con mio fratello è quello che sto facendo.....non lo porto a giocare a calcio, ma ho iniziato a portarlo in giro in bicicletta, con l'aiuto anche dei suoi amici, la cosa sta riuscendo......certo è dura, spesso ci sono le ricadute, i momenti di solo pianto e i giorni in cui lo devo andare a raccattare in giro per il mondo, perchè mi chiama piangendo come un bambino.......quelli sono i momenti in cui lo prendo per le orecchie e mi inc.azzo come una iena, per poi abbracciarlo e farlo piangere per sfogarsi....non so se il mio comportamento è giusto o meno....reagisco di volta in volta, istintivamente, sperando di colpire il bersaglio giusto.
Certo è che so (per fortuna) di essere diventata, insieme a mio marito e ad un amico, il punto di riferimento nei momenti brutti, e dentro di me spero di esserlo SEMPRE, almeno finchè non avrà superato il buio che ha davanti......
 

fabiaoit

Giardinauta
Io purtroppo ci sono passato ed è stata un esperienza brutta di cui parlo raramente e molto malvolentieri.

Ci sono caduto senza accorgermene, e mi sono ritrovato in un mondo assolutamente separato dalla realtà in cui ogni mio atteggiamento era autoreferenziale: esistevo solo io e i miei problemi.
Credo che sia dovuto ad una mia forte predisposizione all'autocritica, che spesso rasenta il paradossale.

Mi sono sempre rifiutato di prendere medicinali, quindi non so quanto possano essere utili, ma ti posso dire che in quei momenti non avrei tollerato abbracci o qualunque forma di manifestazione di affetto, che non fosse da me in qualche modo cercata. Mi isolavo e cercavo la solitudine anche quando stavo in mezzo alla gente, ma nei momenti in cui mi sentivo disposto a parlare questo mi alleggeriva e mi accorgevo che era un'ottima terapia.

Io ho avuto la fortuna di dovere andare per un lungo periodo in Cina, e questo mi ha aiutato ad uscirne.

Nel '94 quando arrivai a Xi'an, le condizioni di vita della popolazione erano veramente terribili, e questo mettermi a confronto con chi aveva veramente un ottimo motivo di lamentarsi mi ha aiutato a ridimenzionare i miei problemi.

Non credo che nessuno possa dare consigli su come aiutare chi ha questo tipo di problema: è un argomento troppo delicato e dalle infinite sfaccettature che non permette nessuna forma di generalizzazione.

L'amicizia è comunque una buona cura per ogni tipo di malattia.

Ciao

Fabiaoit
 

kiwoncello

Master Florello
Strana "condizione" la depressione, distinguendo fra quella "endogena" e quella "reattiva", quest'ultima la più comune e derivante da stress, lutti, disillusioni, delusioni ecc. Strano ma vero, il fatto che in tempi di grandi pericoli di vita, disgrazie, fame come accade durante ogni guerra i depressi spariscano come d'incanto. Ergo si tratta in parte di condizione "favorita" (?) da relativo benessere ed animo meno temprato di fronte alle continue difficoltà della vita comune. Cinicamente parlando, di fronte ad una forma depressiva vera si ricorre a farmaci, per il resto basta guardarsi in giro toccando con mano le incredibili disgrazie-cattiverie-atrocità che possono colpire gli altri e chiedersi se le proprie disavventure depressogene sono davvero gravi come crediamo. Scusatemi, impallinatemi pure di rosso ma io la penso così.
kiwo
 

RosaeViola

Master Florello
Kiwo, non ti impallino di rosso di certo, ma sono in disaccordo con te, per certi versi.
La depressione reattiva, è qualcosa che parte lontano dentro di noi, che ha radici profonde e ferite dell'animo che malgrado non crediamo, controllano i nostri gesti quotidiani.

Ti chiedi perchè in periodi in cui ci sono gravi difficoltà o guerre la depressione non sia così manifesta...beh, non è difficile intuirlo e la storia lo spiega bene.
Quando l'uomo ha soddisfatto i bisogni primari, mangiare e sopravvivere, comincia a sentire il fluire dei pensieri e, con questi, spesso il proprio dolore.
Un po' come le piante Kiwo, quando sono in stress, raccolgono tutte le energie e cercano di campare, di portare a casa la corteccia...solo quando ce l'hanno fatta, hanno anche energie per fiorire.
 
L

Lucanotav

Guest
kiwoncello ha scritto:
Strana "condizione" la depressione, distinguendo fra quella "endogena" e quella "reattiva", quest'ultima la più comune e derivante da stress, lutti, disillusioni, delusioni ecc. Strano ma vero, il fatto che in tempi di grandi pericoli di vita, disgrazie, fame come accade durante ogni guerra i depressi spariscano come d'incanto. Ergo si tratta in parte di condizione "favorita" (?) da relativo benessere ed animo meno temprato di fronte alle continue difficoltà della vita comune. Cinicamente parlando, di fronte ad una forma depressiva vera si ricorre a farmaci, per il resto basta guardarsi in giro toccando con mano le incredibili disgrazie-cattiverie-atrocità che possono colpire gli altri e chiedersi se le proprie disavventure depressogene sono davvero gravi come crediamo. Scusatemi, impallinatemi pure di rosso ma io la penso così.
kiwo



Anche io la pensavo esattamente come te ...ripetevo in continuazione che capitava solo a chi non aveva niente da fare durante la giornata...
Poi è capitato anche a me.......
 

Pin

Master Florello
kiwoncello ha scritto:
Strana "condizione" la depressione, distinguendo fra quella "endogena" e quella "reattiva", quest'ultima la più comune e derivante da stress, lutti, disillusioni, delusioni ecc. Strano ma vero, il fatto che in tempi di grandi pericoli di vita, disgrazie, fame come accade durante ogni guerra i depressi spariscano come d'incanto.

Durante ogni guerra i depressi non spariscono, sai quanto suicidi ci sono stati in tempo di guerra?
Non è forse l'atto estremo che porta la depressione?
Forse non venivano considerati tali perchè la malattia non si conosceva.
Ma tante morti non sono state per bombardamenti o arma da guerra.
Solo successivamente, conoscendo la malattia, si è scoperto che ci sono state delle morti da depressione.
Quando ti capita, perchè cade addosso, non riesci a vedere che c'è chi sta peggio.
Ne vieni fuori con l'aiuto dei farmaci e con l'amore di chi ti sta vicino.
Ma è una battaglia sanguinosa. Ferisce te e ferisce le persone che ti amano
 

daria

Master Florello
Io credo che ci sia disposizione per lo stato depressivo, che alcune persone lo portino dentro in uno stato di dormienza, fino a che la bestia si sveglia e si prepara a devastare, tanto più forte quanto inatteso, piccoli segnali qualche disagio momentaneo e poi esplode.
Scusate, ho perso da poco una persona che non ha saputo resistere all'angoscia...non le mancava nulla, amici un buon lavoro un bell' aspetto certo non aveva problemi di sopravvivenza, ma di convivenza con se stesso e non sono stati pochi quelli che hanno sottovalutato il suo stato, fino all'inevitabile.
Sentire parlare di lui come di un vigliacco o una persona stupida, mi ha molto infastidito.
 

Eltuena

Guru Giardinauta
Se la depressione non è radicata dentro una persona dai tempi che furono, e se la si cura in tempo, è guaribile. Può esserci qualche piccola ricaduta, ma niente di grave. Il vero problema è quando si è depressi e non si vuole guarire. Si rifiuta qualsiasi tipo di aiuto, si respingono le buone parole. Ci si allontana sempre di più da quella che è la vita umana. Ci si isola, si resta in compagnia solo dei propri pensieri.
 

fabiaoit

Giardinauta
Devo dire che nonostante tutto, continuo a capire chi la pensa come Kiwo, solo su una cosa non sono d'accordo, il mal di vivere è sempre esistito, in qualunque momento storico.

Quando ero in Cina nell'università dove studiavo, una ragazza cinese si suicido gettandosi dal tetto del nostro palazzo delle aule. Non credo che vivesse nel lusso o che fosse una ricca e annoiata ragazza di citta: eravamo in campagna e il 90% degli studenti cinesi era figlio di contadini delle campagne circostanti e vivevano nei dormitori ammassati in 8 in una stanza 4 metri x 4.

Ciao

Fabiaoit
 

daria

Master Florello
Credo che qualunque problema legato alla sfera emozionale sia di difficile comprensione per chi non lo vive in prima persona, devo dire che anche io avevo un atteggiamento simile a quello di kiwo, ma ho dovuto ricredermi riconsiderare la mia posizione, più i ndulgenza per me stessa e tutta la comprensione di cui sono capace per gli altri...
 
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