Claudio, come ho detto le piante hanno piccole quantità dell'enzima ureasi, pertanto sono in grado di assimilare un po' di azoto ureico e trasformarlo immediatamente nei composti azotati che a loro servono.
Certo, questa quantità non è elevata, ma di certo neppure trascurabile...
Per quanto riguarda la decomposizione dell'urea, credo che nelle condizioni di substrato normalmente usate e nelle condizioni di coltivazione temperate la decomposizione biotica sia tutt'altro che lenta: probabilmente nella bella stagione, vista la temperatura elevata e l'altrettanto elevata aereazione dei substrati (e specie in quelli a matrice organica) è dell'ordine di qualche giorno, data la relativa semplicità della struttura molecolare dell'urea.
C'è poi un'altra considerazione da fare: l'azoto ureico è organico, quindi non dovrebbe rappresentare un problema di potenziale salinità per le radici delle painte, al contrario delle forme nitrica-ammoniacale.
E poi, per finire, una semplice constatazione: sugli alberi di azoto nitrico non se ne vede molto... quasi tutto è in forma organica.
