• Vi invitiamo a ridimensionare le foto alla larghezza massima di 800 x 600 pixel da Regolamento PRIMA di caricarle sul forum, visto che adesso c'è anche la possibilità di caricare le miniature nel caso qualcuno non fosse capace di ridimensionarle; siete ufficialmente avvisati che NEL CASO VENGANO CARICATE IMMAGINI DI DIMENSIONI SUPERIORI AGLI 800 PIXEL LE DISCUSSIONI VERRANNO CHIUSE. Grazie per l'attenzione.

credevo si potesse...

V

vinceco

Guest
non mi sembra una cosa politica,ma informazione su cui si può discutere,se non così cancellalo.Ma intendi in questo modo la fonte?
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DossierRubriche » Piccola Italia L'Aquila e il decreto abracadabra
E' stato ribattezzato "decreto abracadabra" per le innumerevoli devianze creative con le quali accompagna il processo di ricostruzione dell'Aquila e dei paesini circostanti. La luna di miele tra gli abruzzesi e Silvio Berlusconi ha subito una prima e significativa increspatura. La lettura approfondita del decreto legge, e la verifica che i soldi all'Abruzzo in gran parte (4,7 miliardi di euro) saranno racimolati dall'indizione di nuove lotterie, dagli interventi sul lotto, e dai sempreverdi provvedimenti anti-evasione, soldi veri niente, e che in più le risorse saranno spalmate su un periodo lunghissimo (da oggi al 2033) hanno creato fremiti di rabbia dapprima isolati e poi sempre più partecipati.

Il tam tam ("Berlusconi ci inganna!") è iniziato, e non è una novità, sui blog. Prima Facebook e poi i partiti. Prima i conclavi nelle tende poi le riunioni istituzionali. Una giovane donna, Rosella Graziani, che sa far di conto, ha messo a frutto tutto il tempo ritrovato e fino alla settimana scorsa inutilizzato per radiografare il decreto legge e poi bollarlo in una lettera pubblica: "Mai nella storia dei terremoti italiani avevamo assistito a una ingiustizia tanto grande e a un tale cumulo di menzogne che ha ricoperto L'Aquila più di quanto non abbiano fatto le macerie".

Quali le menzogne e dove l'inganno? I soldi veri, il cash disponibile che Tremonti rende immediatamente spendibile si aggira sul miliardo di euro. Tolte le spese per l'emergenza, restano 700 milioni di euro destinati alla costruzione delle casette temporanee. E qui il primo punto: 400 milioni saranno spesi per edificarle nel 2009 e 300 milioni nel 2010. Se ne dovrebbe dedurre che la totalità delle case provvisorie sarebbero, è bene riusare il condizionale, realizzate totalmente entro l'anno prossimo. Dunque qualcuno avrebbe un tetto a settembre, qualcuno a ottobre, qualche altro a gennaio, o nella primavera che verrà. E' così? E' il dubbio, maledetto, che affligge e turba.

Secondo punto: le casette sono sì temporanee ma il decreto le definisce "a durevole utilizzazione". Durevole. Moduli abitativi condominiali, magari lindi e comodi, a due o tre piani. In legno. Ecocompatibili, risparmiosi, caldi. Perfetti. Possono durare decenni.
E dunque: sarebbero provvisori ma purtroppo paiono proprio definitivi. E, questa è una certezza, sono le uniche costruzioni ad avere pronta una linea di finanziamento. Piccole e sparse new town. New town aveva detto Berlusconi, no? E le case vere? Quelle di pietra?

Qui la seconda questione campale: sembra, a scorrere gli allegati al decreto, che Berlusconi non possa concedere più di 150 mila euro per la ricostruzione dell'abitazione principale. E per di più questi soldi sarebbero veri fino a un certo punto, perciò la definizione di decreto abracadabra. 50 mila euro li concederebbe - cash - il governo; 50 mila li tramuterebbe in credito di imposta (anticipata dalla famiglia terremotata e ammortizzata in un arco temporale di 22 anni); altri cinquantamila sarebbero coperti con un mutuo a tasso agevolato a carico però del destinatario del contributo.

Non si sa bene ancora se sarà così strutturato il fondo. Le norme del decreto possono subire fino al prossimo giovedì emendamenti e correzioni. Quel che comunque sembra chiaro è che la somma ipotizzata (150 mila euro) ammesso che venga confermata, sarà sufficiente per una casa di tipo popolare e di nuova costruzione, ma totalmente sottodimensionata per finanziare i lavori di recupero e restauro conservativo. Nel centro storico dell'Aquila ci sono 800 edifici pubblici e 320 edifici privati, sottoposti a vincoli per il loro pregio.

Recuperi dispendiosi economicamente e, secondo questo decreto, sostanzialmente a carico dei privati.
Così ieri i sindaci delle aree terremotate si sono ritrovati in conclave e hanno iniziato in un borbottio che è poi sfociato in un documento di dura protesta. "Vogliamo vedere nero su bianco i soldi per la ricostruzione e non solo quelli per le casette transitorie. L'Aquila va costruita dov'era e com'era. Così non sarà: a leggere il decreto i tempi sono dilatati fino al 2033, una data ridicola", ha dichiarato la presidente della Provincia Stefania Pezzopane.

Ai dubbi che già gonfiano i primi timori si aggiunge poi l'offesa istituzionale subita dagli enti locali. Il governo, promotore della prima legge costituzionale a vocazione federalista, ha accentrato ogni potere di spesa negando finanche al sindaco dell'Aquila, città epicentro del terremoto e capoluogo di regione, le funzioni commissariali esecutive. Penserà a tutto, come al solito, Guido Bertolaso...

(5 maggio 2009)
L'indice della
 

elebar

Wonder Moderatrice Suprema
Membro dello Staff
V

vinceco

Guest
E' probabile che molta gente sul posto non arrivi neanche a leggere giornali od altro e di conseguenza non è informata su quello che riguarda la ricostruzione ,modi e sistemi per utilizzare il fondo che verrà istituito e da chi sarà gestito dal momento che la regione e gli enti locali non avranno voce in capitolo(vedi sindaco),ma sarà tutto accentrato allo stato (bertolaso?).In questo modo ,ci sono amici Abruzzesi che frequentano il forum e quindi possono informare qualcuno in loco per il loro interesse.Poi se la discussione prende piede ok,altrimenti finisce e rimane lettera morta.ciao
vincenzo
 

elebar

Wonder Moderatrice Suprema
Membro dello Staff
E' probabile che molta gente sul posto non arrivi neanche a leggere giornali od altro e di conseguenza non è informata ...
:fifone2:

Mi sembra alquanto improbabile che dopo un mese non arrivino i giornali... :rolleyes:
Su un argomento, poi, che immagino stia molto a cuore, quindi stai tranquillo che il modo di informarsi lo trovano... :eek:k07:
 
V

vinceco

Guest
vabbè dai vediamo che ce scappa eventualmente ce stai te no?:fischio::lol::flower:non t'arrabbià,so discorsi seri che interessano tutti ....
 
N

ninfa77

Guest
I giornali arrivano c'erano già qualche giorno dopo il terremoto...state sicuri che lì sanno cosa verrà fatto e cosa no
 
N

ninfa77

Guest
Silvia lo dico perchè ho visto una trasmissione il giorno dei funerali dove intervistavano un edicolante che aveva già riaperto da tempo e vendeva i quotidiani
 
N

ninfa77

Guest
Quello infatti ti quoto non si sa mai fino a cose fatte...spesso si dice il contrario di quello che si fa...
 
V

vinceco

Guest
Auspicabilmente, un po' meglio di come era prima, visto che -purtroppo- è venuta giù :cry:

p.s. vinceco ma non potevi togliere la sfilza di titoli e sottotitoli iniziali per agevolare la lettura dell'articolo? :confuso:
speriamo per tutti loro...
Ho imparato da poco a fare cpia incolla,altro non so e non me voglio imparà:) l'informatica non è la mmia passione e neanche ilmio forte..ciao
vincenzo
 
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