Chiediamo di fermare la corsa del suicidio, io ho già scritto, ora ........... conto su di voi !
Si chiama "Suicide Race", ovvero la corsa del suicidio. E' considerata la corsa a cavallo più pericolosa al mondo e si tiene ad Omak, nello stato di Washington. Questanno le date sono state fissate per il 12-15 Agosto e nel mese di luglio si terranno sessioni di pratica. Questo evento è una rievocazione delle gare a cavallo degli Indiani d'America e si svolge, con regolarità fin dal lontano 1935. Durante la gara i cavalli muoiono, alcuni per infarto in seguito allo sforzo fisico, altri si fratturano o feriscono le zampe in seguito agli scontri con gli altri concorrenti o alle cadute che inevitabilmente avvengono durante la gara.
Cavalli e cavalieri si sfidano lungo il pendio della collina: oltre 70 metri di discesa con un una pendenza di circa 62 che termina nelle acque del fiume Okanogan, contro cui i cavalli devono lottare con tutte le loro forze per non annegare.
Dopo avere utilizzato le loro forze per la galoppata iniziale, la discesa e la lotta per non annegare, se ancora vivi, per arrivare al traguardo devono risalire da una collina per altre decine di metri.
Durante questi continui sforzi gli animali non hanno tempo per riposarsi ed i muscoli possono riportare danni irreversibili. Il trauma psicologico patito dai cavalli che riescono a sopravvivere, resterà con loro per il resto delle loro vite. Mandiamo una mail alle autorità competenti per la gara e chiediamo di porre fine alla morte venduta come divertimento.
Invia la lettera di protesta alla pagina http://www.oipaitalia.com/festepopolari/appelli/suiciderace.html
Si chiama "Suicide Race", ovvero la corsa del suicidio. E' considerata la corsa a cavallo più pericolosa al mondo e si tiene ad Omak, nello stato di Washington. Questanno le date sono state fissate per il 12-15 Agosto e nel mese di luglio si terranno sessioni di pratica. Questo evento è una rievocazione delle gare a cavallo degli Indiani d'America e si svolge, con regolarità fin dal lontano 1935. Durante la gara i cavalli muoiono, alcuni per infarto in seguito allo sforzo fisico, altri si fratturano o feriscono le zampe in seguito agli scontri con gli altri concorrenti o alle cadute che inevitabilmente avvengono durante la gara.
Cavalli e cavalieri si sfidano lungo il pendio della collina: oltre 70 metri di discesa con un una pendenza di circa 62 che termina nelle acque del fiume Okanogan, contro cui i cavalli devono lottare con tutte le loro forze per non annegare.
Dopo avere utilizzato le loro forze per la galoppata iniziale, la discesa e la lotta per non annegare, se ancora vivi, per arrivare al traguardo devono risalire da una collina per altre decine di metri.
Durante questi continui sforzi gli animali non hanno tempo per riposarsi ed i muscoli possono riportare danni irreversibili. Il trauma psicologico patito dai cavalli che riescono a sopravvivere, resterà con loro per il resto delle loro vite. Mandiamo una mail alle autorità competenti per la gara e chiediamo di porre fine alla morte venduta come divertimento.
Invia la lettera di protesta alla pagina http://www.oipaitalia.com/festepopolari/appelli/suiciderace.html