Ciao,
articolo molto interessante.
Certo che se le piante, del valore di milioni di dollari, fossero morte per 3600 dollari di spese di spedizione che nessuno voleva pagare, sarebbe stata una beffa.
Io sono il primo che, nei miei viaggi all'estero, ho preso talee di piante che ancora ho a casa.
Ma mi sono limitato a piante "comuni", che non hanno CITES e non sono in pericolo di estinzione.
Le piante grasse, come scritto bene nell'articolo, sono molto "di moda".
Ed il fatto che questa moda ed il commercio siano aumentati negli ultimi anni è una diretta conseguenza dello sviluppo dei social network e di internet.
Se siamo onesti possiamo dire che anche questo forum incentiva il commercio di piante grasse.
Se io coltivo piante, ma le posso far vedere solo ai miei vicini di casa, ho un limitato numero di possibili nuovi appassionati. Se metto le foto dei miei fiori e delle piante in rete ho visibilità e creo invidia. Poi troverò chi guarda e basta, chi si appassionerà in modo graduale, chi invece (con soldi e voglia di primeggiare) inizierà a voler tutto in modo compulsivo.
Alla fin fine avere 1 pianta è arredamento, averne 100 è collezione e, come per tutte le collezioni, c'è chi prende i francobolli dalle buste, chi si compra il Gronchi Rosa e chi falsifica o ruba pezzi rari.
Ste