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Copiapoa: due "prima volta"!

Stefano Sangiorgio

Fiorin Florello
Ciao,

chissà che fine hanno fatto le 1000 copiapoa sequestrate dai Carabinieri Forestali del nucleo CITES di Ancona ad aprile, nell'operazione chiamata "Atacama". Si era detto che sarebbero state riportate in Cile e ripiantate.

Ste
Lo hanno già fatto. Sono a casa. Molte sono morte purtroppo perché estirpate senza scrupoli. Una parte sono rimaste all'orto botanico di città studi per studio e riproduzione ex situ. Grazie a analisi chimiche sulla terra rimasta tra le radici, le hanno ripiantate esattamente nel luogo dove erano state tolte.
 

cmr

Maestro Giardinauta

Stefano-34666

Guru Master Florello
Ciao,

mi vengono però alcune considerazioni:
- gli italiani si fanno riconoscere ovunque
- come hanno fatto, 2 italiani, a portare via dal Cile decine di scatoloni di piante senza che alla dogana nessuno se ne accorgesse? Si parla di una rete di 19 tra trafficanti e collezionisti, ma qualche cosa non torna. Senza un appoggio locale "accondiscendente" tutti questi esemplari (anche di grandi dimensioni) non sarebbero mai usciti dal paese.
- come hanno fatto gli stessi 2 italiani a sradicare dal terreno 1000 piante in 4 anni senza che nessuno li vedesse o chiedesse "cosa state facendo"?

Ste
 

Stefano Sangiorgio

Fiorin Florello
Ciao,

mi vengono però alcune considerazioni:
- gli italiani si fanno riconoscere ovunque
- come hanno fatto, 2 italiani, a portare via dal Cile decine di scatoloni di piante senza che alla dogana nessuno se ne accorgesse? Si parla di una rete di 19 tra trafficanti e collezionisti, ma qualche cosa non torna. Senza un appoggio locale "accondiscendente" tutti questi esemplari (anche di grandi dimensioni) non sarebbero mai usciti dal paese.
- come hanno fatto gli stessi 2 italiani a sradicare dal terreno 1000 piante in 4 anni senza che nessuno li vedesse o chiedesse "cosa state facendo"?

Ste
gli italiani sono veri maestri e i controlli sono alla cazzo di cane e basta dare mazzette, tante mazzette...
 

cmr

Maestro Giardinauta

No, 'nessuna mazzetta'. In questo articolo è spiegato che le piante venivano trafugate in Cile e spedite dal Peru in Europa. La frontiera tra i due stati è notoriamente un 'colabrodo', un avamposto nel deserto. Basta salire un po in quota e si passa da uno stato all'altro e nei paesi di confine difficilmente pensano a questo tipo di traffici. Vai in un ufficio postale e il gioco è fatto.

come hanno fatto gli stessi 2 italiani a sradicare dal terreno 1000 piante in 4 anni senza che nessuno li vedesse o chiedesse "cosa state facendo"?
Il deserto è immenso e nelle migliaia di chilometri di fascia costiera in cui crescono le piante non c'è turismo (anzi: non c'è proprio nulla!), concentrato più a sud, nella zona mediterranea o nella zona desertica di San Pedro di Atacama, molto all'interno, dove non ci sono piante.
 

Stefano-34666

Guru Master Florello
Ciao,

articolo molto interessante.
Certo che se le piante, del valore di milioni di dollari, fossero morte per 3600 dollari di spese di spedizione che nessuno voleva pagare, sarebbe stata una beffa.

Io sono il primo che, nei miei viaggi all'estero, ho preso talee di piante che ancora ho a casa.
Ma mi sono limitato a piante "comuni", che non hanno CITES e non sono in pericolo di estinzione.

Le piante grasse, come scritto bene nell'articolo, sono molto "di moda".
Ed il fatto che questa moda ed il commercio siano aumentati negli ultimi anni è una diretta conseguenza dello sviluppo dei social network e di internet.
Se siamo onesti possiamo dire che anche questo forum incentiva il commercio di piante grasse.
Se io coltivo piante, ma le posso far vedere solo ai miei vicini di casa, ho un limitato numero di possibili nuovi appassionati. Se metto le foto dei miei fiori e delle piante in rete ho visibilità e creo invidia. Poi troverò chi guarda e basta, chi si appassionerà in modo graduale, chi invece (con soldi e voglia di primeggiare) inizierà a voler tutto in modo compulsivo.
Alla fin fine avere 1 pianta è arredamento, averne 100 è collezione e, come per tutte le collezioni, c'è chi prende i francobolli dalle buste, chi si compra il Gronchi Rosa e chi falsifica o ruba pezzi rari.

Ste
 

Simo98

Giardinauta Senior
Non vorrei fare la morale a nessuno dato che l'ho fatto spesso anche io, ma si dovrebbe evitare di raccogliere piante anche se non in pericolo di estinzione
Un conto è prendere un pollone da una pianta in un marciapiede non curata ed ingombrante, un altro in un'aiuola ben fatta o dalle piante che fuoriescono da un giardino, o ancor peggio da piante in natura o semi-naturalizzate
Togliere un pollone/rametto/foglia non fa niente in sè, ma moltiplicato per 1000 (visto che come detto da Stefano è una passione abbastanza diffusa) deturpa l'ambiente, sia naturale che artificiale, anche se non sembra all'apparenza
Nella mia casa in Sicilia non sto ad elencarvi quanti polloni di Trichocereus, Agave e Aloe mi hanno staccato, le piante sono lì belle in salute ma non riesco a creare l'effetto di "macchia" che volevo dare, dato che ogni estate c'è il mercatino
E non immagino in località turistiche piene di piante grasse come le Canarie o Ischia
 

Stefano-34666

Guru Master Florello
Ciao,

un discorso è rubare a casa altrui.
Un discorso diverso è prendere una talea da un'euphorbia o una pala da una opuntia in un posto assolutamente incolto, in mezzo a centinaia di piante mezze morte, lasciate all'abbandono e considerate infestanti.

Non so se siete mai stati a Lanzarote, Gran Canaria o Tenerife. Se non ci siete mai stati vi posso dire che, fuori dai grossi centri abitati, quelle che per noi sono le piante "bordo strada" (quelle che vengono tagliate perché non invadano la sede stradale) li sono opuntie ed euphorbie.
Prendere una piccola talea non solo non è un problema, ma, da un certo punto di vista, aiuta a tener pulito.

Discorso molto diverso è quando uno infila la mano in una recinzione per staccare, magari anche in malo modo, un pezzo di pianta, oppure quando prende qualche foglia o rametto dalle piante in vendita nei garden o nei vivai.

Ste

PS: meglio finirla però con questa parte...altrimenti si finisce fuori tema
 

Stefano-34666

Guru Master Florello
Ciao,

riapro questo post perché ho letto un interessante articolo in cui parla l'esperto italiano che ha contribuito a riportare in Cile le piante rubate.


Se non si apre l'articolo, o meglio se dice che bisogna essere abbonati, scrivete su Google "Andrea Cattabriga Cactus" ed aprite il link chiamato "L'uomo che salva i cactus dal commercio illegale". Si apre lo stesso articolo in modo integrale.

Nell'articolo si parla del mercato orientale, di quanto siano disposti a spendere per le piante come le Copiapoa e di altre due piante, purtroppo scoperte da poco, ma già praticamente estinte:

Conophytum bachelorum

1644940481643.png 1644940654526.png

Conophytum burgeri

1644940502102.png 1644940541238.png

Se volete leggetelo, è un bell'articolo e se cercate le piante indicate sono di una bellezza disarmante.

Ste

PS: scusa @cmr se mi sono reintrodotto nel tuo post...ma visto l'argomento già trattato non volevo aprirne un altro.
 
Ultima modifica:

cmr

Maestro Giardinauta
Nessun problema, hai fatti bene ad evidenziare l'articolo di Andrea.
Sui social girano immagini (e relative offerte) di piante scavate dagli habitat (recentemente hanno sequestrato un carico di Dudleya tra USA e Messico - in pratica qualsiasi pianta in habitat facilmente trasportabile è a rischio) che ancora non i spiego perché nessuno intervenga in modo determinante. Poi comprendi che il vero motore del mondo non è l'amore ma il denaro!
 

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