Io penso che, pur non essendo caratterialmente mutevoli o incostanti, ciascuno dovrebbe adattarsi alle situazioni in cui si trova. Faccio un esempio. Personalmente sono disordinata da morire, quasi caotica. Sul lavoro, però, o trovandomi assieme ad altre persone,(vita a due, gite e viaggi in comitiva, ecc.) devo condizionarmi a essere ordinata perché non posso pretendere che altri subiscano le conseguenze di quello che si definisce un difetto (opino!). Pertanto gli altri mi vedranno per forza diversa da quello che sono realmente.
Inoltre, spesso le persone, anche gli amici, ti vedono come "loro" pensano tu sia, secondo una personale elaborazione delle varie tue componenti, fisiche, comportamentali, ecc. filtrate dalla loro visione. E, soprattutto, spesso non ti ascoltano, si ascoltano.
Ancora un esempio per spiegare.
Ho lavorato per anni in una posizione che mi vedeva a contatto con il pubblico; logicamente il mio comportamento, l'abbigliamento ed il modo di porsi erano quelli conseguenti. Rappresentavo quindi, in quell'ottica, la donna in carriera, senza un capello fuori posto, le mani curate, ecc. Donna in carriera e perfetta cittadina.
Quando decisi di trasferirmi in campagna (nonostante spesso avessi manifestato questo mio grande desiderio nato già ai tempi delle scuole medie!!!!) alcuni amici se ne uscirono con sorrisetti ironici come a dire: vai, vai voglio vedere come ti adatti. Uno, addirittura, dopo un anno che mi ero trasferita, mi ha detto: Ero convinto che, tempo una settimana, saresti ritornata a Roma con le pive nel sacco!!!!
Sono dodici anni che vivo in campagna, non rimpiango assolutamente i tailleur, i tacchi alti e via dicendo e sono felice e soddisfatta.
Per quanto riguarda, invece, l'essere x e contemporaneamente Y, trovo che sia normale. In ciascuno di noi credo ci sia un po' dell'uomo universale mai pienamente cittadino né campagnolo, non completamente buono né cattivo. Convivono nell'essere umano varie nature: quella razionale, (rigore mentale - logica - equilibrio), quella artistica (passionalità - estro - entusiasmi repentini e altrettanto repentine cadute di umore) e così via.
Tutta la vita è un po' una dualità, una contraddizione come l'ateo che bestemmia, chi parla di pace e prepara la guerra............
Una volta lessi che la madre di tutte le umane contraddizioni è l'esistenza stessa
Siamo tutti unici e molteplici. Nessuno di voi si è chiesto qualche volta: ma che cosa ho oggi? Non vi capita mai di avere comportamenti un po' inusuali?
Scusate lo sproloquio ma è un altro degli argomenti che mi appassionano tantissimo