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concimare cymbidium

alessia78

Aspirante Giardinauta
Ciao a tutti :) sono nuova del forum, ma è da un pò che vi leggo. Ho la passione per le orchidee, ho 3 cimby, 3 phalaenopsis e 1 oncidium. Volevo chiedervi un consiglio, secondo voi posso concimare i miei cimby visto che qui a roma non fà ancora molto freddo e le piante non mi sembrano stare in riposo vegetativo? Le mie piante hanno foglie nuove che non si sono molto sviluppate sono rimaste piccole per questo vorrei concimare per dare un aiuto alla pianta. Che ne dite? Grazie a tutti in anticipo:)
 

worchi

Giardinauta
ti chiedo una cosa per forse aiutare a rispondere...gli steli floreali ce li hanno?

ciao e benvenuta

Nadia
 

marealto

Moderatore Sez. Orchidee
Membro dello Staff
Ciao Alessia,questo non è il momento di iniziare a concimare i Cymbidium, anche se ancora non fa freddo.
I cymbidium puoi, anzi devi concimarli e pure tanto dalla primavera fino a metà autunno, poi niente più concime.
Usa pure 2 g/l e almeno 1 volta a settimana, sono dei gran mangioni.
Ma non ora
 

caterina.

Giardinauta Senior
Ciao
Il mio Cymbi sta fuori e anche lui e in piena attività vegetativa , in questo periodo non lo concimo e non lo annaffio per niente , ho provato cca. un messe fa a dargli un po’ d’acqua dal alto e in pochi giorni li sono venute le punta delle foglie secche quindi ho capito che non ha gradito , da allora niente più acqua .. come ti dicevo sta fuori in posizione soleggiata (quando il sole ce viste le giornate nuvolose ) e riparato dalla pioggia ..
:Saluto:
 

alessia78

Aspirante Giardinauta
Grazie a tutti, 2 cymbi prendono il sole fino alle 12 ma non diretto in quanto è filtrato da uno stuino di canne l'altro lo prende diretto, sono al riparo dall'acqua piovana, è da circa 3 settimane che non annaffio ed 1 dei 3 penso stia emettendo uno stelo ma non ne sono sicura al cento per cento.
 

marlo

Aspirante Giardinauta
se e' uno stelo te ne accorgi se la parte terminale e' a punta e cosi' cresce,con molte possibilita' puo' essere uno stelo....anke se in linea di massima ne emette 2 insieme ...uno dei due sara' stelo fiorale dall'altro nasceranno nuove foglie.....nn vorrei aver detto un'eresia ma frutto di una stretta osservazione sui miei cymbi....cmq ha ragione marealto niente piu concime io l ultimo l ho somministarto fine ottobre ora assoluto digiuno fino inizi meta' marzo poi iniziare le prima con concimazione piuttosto light dopodiche puoi anke un paio di grammi a sett sono molto golosi !!!
 

marlo

Aspirante Giardinauta
pardon...specifico 1.5 -2 grammi di concime ovviamente per 1 litro di acqua non per orchidea.............:)
 

bianca53

Giardinauta Senior
Grazie a tutti, lo stelo cresce a vista d'occhio ed ora se nè aggiunto un altro.

ciao, parlando dei cymbi ora vi dico la mia piccola esperienza: ho iniziato con un vaso, ed è stato amore a prima vista ora ne ho parecchi (senza contare quelli regalati), a maggio,giugno dopo che hanno sfiorito, se il vaso è troppo pieno,li separo tagliando prima una porzione di radici (fondo vaso)e poi con le mani piano piano,se non posso altrimenti mi aiuto col coltello. Anche i bulbi che non hanno più foglie e parrebbero secchi, ma sono sodi, io li pianto e dopo anche un paio di mesi buttano fuori una nuova piantina.....spero di esservi stata utile ciao
 

Brunobruno

Bannato
• Esposizione: La temperatura solare non varia molto da Milano a Siracusa da giugno ad agosto. La piena esposizione al sole fa notevolmente impallidire le foglie. Le bruciature sono invece l'effetto di depositi di gocce d’acqua. Le foglie rinverdiranno poi nei mesi invernali. Se si vuole mantenerle verdi, ombreggiatura al 50%. Una continua insolazione favorisce le fioriture.
• Terricciati: potrei dire che vanno bene tutti-. La Valley Orchids li coltiva in uno sfatticcio di corteccia di latifoglia. All‘estremo un mio vicino cui avevo regalato dei retro bulbi e che ha usato la terra da giardino. E gli fiorivano regolarmente (Personalmente non lo consiglio). Per persone che non hanno pazienza corteccia di pino grossolanamente tritata (o torba grossa) in parti eguali con pezzetti di spugna sintetica e chips di polistirolo. Aggiungere tre-quattro pezzi di carbone di legna (disinfettante) ed un pugno di concime granulare bilanciato a lenta cessione. Dove non gela (o gela pochissimo) si può coltivare iin piena terra, avendo l’avvertenza di scavare un buco largo e almeno 20 cm profondo, ben drenato, ed usare uno sfatticcio di latifoglia misto a torba e argilla espansa. Per chi vuole usare humus puro (l’ho provato con successo) consiglio di aggiungere 2% di corteccia tritata o argilla espansa.
• Irrigazioni: se il terriccio è ben drenato, il pericolo di danno alle radici è minimale. Tuttavia, dato che in natura la pianta fiorisce in condizioni di monsone asciutto è preferibile difenderla da troppa acqua. Da notare per le piante in vaso -. Che anche se piove per giorni la quantità d’ac qua che penetra nel vaso è pochissima. Ottima per creare umidità alla parte aerea. In estate invece è un vero beone e se non ben bagnato e concimato non fiorisce.
• Temperatura. Il Cymbidium standard ibrido o specie proveniente dalle montagne (Himalaya – Karakoroum) sopporta bene temperature fino a – 2. A – 4 la pianta rimane viva, ma le foglie si bruciano e prima di rifiorire ci vorranno 3-4 anni. I mini vogliono temperature di almeno 5 C.
• Rinvaso. Chi possiede un Cymbidium si sarà accorto di quanto rapidamente lo stesso cresca radialmente fino a fuoriuscire dal vaso o, addirittura, spaccarlo. A questo punto è necessario toglierlo e rinvasarlo. Toglierlo non è cosa così semplice: le radici esercitano una tale pressione che resistono all’estrazione. Ci si siede per terra, con le scarpe si tengono i bordi e con le mani si tengono tutte le foglie tirando con tutte le forze. Se il risultato è nullo, non resta che spaccare il vaso. A questo punto esistono 2 opzioni: rinvasare o dividere.
• Si rinvasa se si vogliono ottenere degli specimens, cioè piante da esibizione. Si prende un vaso più grande (l’aumento dipende dalla grandezza originale) Si colloca la pianta e si riempie lo spazio vuoto con uguale composto. Se il composto è esausto va sostituito. Si sega a metà il groviglio di radici, si scuote via il terriccio, si pone a pianta sul fondo, si riempie di composto e, lentamente sollevando la pianta, si batte il vaso sulla terra aggiungendo composto finché esso arriva a coprire tutte le radici. Le radici tagliate vanno disinfettate con zolfo o captano. Non bagnare il composto, ma tenerlo all’ ombra per un mese, dopodiché le nuove radici saranno spuntate. Immergere allora il vaso in un contenitore con acqua fino ad assorbimento del composto.
• Si divide per piante più piccole e maneggevoli. Segare (difficilmente è possibile tagliare con un coltello) in due o quattro parti. Disinfettare tutte le parti tagliate come sopra e rinvasare come sopra, dopo aver eliminato i retrobulbi (quelli senza foglie) in eccesso di 3.
• Concimazioni: i Cymbidium sono “heavy feeders” cioè necessitano di abbondanti concimazioni. Come tutte le bulbose il concime deve avere una concentrazione del 1,5 per mille. Usare dei prodotti di qualità. All’inizio della stagione vegetativa (marzo) una concimazione con prevalenza di potassio. Poi fino a metà giugno con cadenza di 2 volte per settimana una con prevalenza di azoto. Da metà giugno a fine agosto un bilanciato (es.18-18-1Cool poi, e fino a metà ottobre con prevalenza di potassio per la maturazione dei bulbi ed incoraggiare la fioritura. • Esposizione: La temperatura solare non varia molto da Milano a Siracusa da giugno ad agosto. La piena esposizione al sole fa notevolmente impallidire le foglie. Le bruciature sono invece l'effetto di depositi di gocce d’acqua. Le foglie rinverdiranno poi nei mesi invernali. Se si vuole mantenerle verdi, ombreggiatura al 50%. Una continua insolazione favorisce le fioriture.
• Terricciati: potrei dire che vanno bene tutti-. La Valley Orchids li coltiva in uno sfatticcio di corteccia di latifoglia. All‘estremo un mio vicino cui avevo regalato dei retro bulbi e che ha usato la terra da giardino. E gli fiorivano regolarmente (Personalmente non lo consiglio). Per persone che non hanno pazienza corteccia di pino grossolanamente tritata (o torba grossa) in parti eguali con pezzetti di spugna sintetica e chips di polistirolo. Aggiungere tre-quattro pezzi di carbone di legna (disinfettante) ed un pugno di concime granulare bilanciato a lenta cessione. Dove non gela (o gela pochissimo) si può coltivare iin piena terra, avendo l’avvertenza di scavare un buco largo e almeno 20 cm profondo, ben drenato, ed usare uno sfatticcio di latifoglia misto a torba e argilla espansa. Per chi vuole usare humus puro (l’ho provato con successo) consiglio di aggiungere 2% di corteccia tritata o argilla espansa.
• Irrigazioni: se il terriccio è ben drenato, il pericolo di danno alle radici è minimale. Tuttavia, dato che in natura la pianta fiorisce in condizioni di monsone asciutto è preferibile difenderla da troppa acqua. Da notare per le piante in vaso -. Che anche se piove per giorni la quantità d’ac qua che penetra nel vaso è pochissima. Ottima per creare umidità alla parte aerea. In estate invece è un vero beone e se non ben bagnato e concimato non fiorisce.
• Temperatura. Il Cymbidium standard ibrido o specie proveniente dalle montagne (Himalaya – Karakoroum) sopporta bene temperature fino a – 2. A – 4 la pianta rimane viva, ma le foglie si bruciano e prima di rifiorire ci vorranno 3-4 anni. I mini vogliono temperature di almeno 5 C.
• Rinvaso. Chi possiede un Cymbidium si sarà accorto di quanto rapidamente lo stesso cresca radialmente fino a fuoriuscire dal vaso o, addirittura, spaccarlo. A questo punto è necessario toglierlo e rinvasarlo. Toglierlo non è cosa così semplice: le radici esercitano una tale pressione che resistono all’estrazione. Ci si siede per terra, con le scarpe si tengono i bordi e con le mani si tengono tutte le foglie tirando con tutte le forze. Se il risultato è nullo, non resta che spaccare il vaso. A questo punto esistono 2 opzioni: rinvasare o dividere.
• Si rinvasa se si vogliono ottenere degli specimens, cioè piante da esibizione. Si prende un vaso più grande (l’aumento dipende dalla grandezza originale) Si colloca la pianta e si riempie lo spazio vuoto con uguale composto. Se il composto è esausto va sostituito. Si sega a metà il groviglio di radici, si scuote via il terriccio, si pone a pianta sul fondo, si riempie di composto e, lentamente sollevando la pianta, si batte il vaso sulla terra aggiungendo composto finché esso arriva a coprire tutte le radici. Le radici tagliate vanno disinfettate con zolfo o captano. Non bagnare il composto, ma tenerlo all’ ombra per un mese, dopodiché le nuove radici saranno spuntate. Immergere allora il vaso in un contenitore con acqua fino ad assorbimento del composto.
• Si divide per piante più piccole e maneggevoli. Segare (difficilmente è possibile tagliare con un coltello) in due o quattro parti. Disinfettare tutte le parti tagliate come sopra e rinvasare come sopra, dopo aver eliminato i retrobulbi (quelli senza foglie) in eccesso di 3.
• Concimazioni: i Cymbidium sono “heavy feeders” cioè necessitano di abbondanti concimazioni. Come tutte le bulbose il concime deve avere una concentrazione del 1,5 per mille. Usare dei prodotti di qualità. All’inizio della stagione vegetativa (marzo) una concimazione con prevalenza di potassio. Poi fino a metà giugno con cadenza di 2 volte per settimana una con prevalenza di azoto. Da metà giugno a fine agosto un bilanciato (es.18-18-1Cool poi, e fino a metà ottobre con prevalenza di potassio per la maturazione dei bulbi ed incoraggiare la fioritura.

Gaspy
 
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