• Esposizione: La temperatura solare non varia molto da Milano a Siracusa da giugno ad agosto. La piena esposizione al sole fa notevolmente impallidire le foglie. Le bruciature sono invece l'effetto di depositi di gocce d’acqua. Le foglie rinverdiranno poi nei mesi invernali. Se si vuole mantenerle verdi, ombreggiatura al 50%. Una continua insolazione favorisce le fioriture.
• Terricciati: potrei dire che vanno bene tutti-. La Valley Orchids li coltiva in uno sfatticcio di corteccia di latifoglia. All‘estremo un mio vicino cui avevo regalato dei retro bulbi e che ha usato la terra da giardino. E gli fiorivano regolarmente (Personalmente non lo consiglio). Per persone che non hanno pazienza corteccia di pino grossolanamente tritata (o torba grossa) in parti eguali con pezzetti di spugna sintetica e chips di polistirolo. Aggiungere tre-quattro pezzi di carbone di legna (disinfettante) ed un pugno di concime granulare bilanciato a lenta cessione. Dove non gela (o gela pochissimo) si può coltivare iin piena terra, avendo l’avvertenza di scavare un buco largo e almeno 20 cm profondo, ben drenato, ed usare uno sfatticcio di latifoglia misto a torba e argilla espansa. Per chi vuole usare humus puro (l’ho provato con successo) consiglio di aggiungere 2% di corteccia tritata o argilla espansa.
• Irrigazioni: se il terriccio è ben drenato, il pericolo di danno alle radici è minimale. Tuttavia, dato che in natura la pianta fiorisce in condizioni di monsone asciutto è preferibile difenderla da troppa acqua. Da notare per le piante in vaso -. Che anche se piove per giorni la quantità d’ac qua che penetra nel vaso è pochissima. Ottima per creare umidità alla parte aerea. In estate invece è un vero beone e se non ben bagnato e concimato non fiorisce.
• Temperatura. Il Cymbidium standard ibrido o specie proveniente dalle montagne (Himalaya – Karakoroum) sopporta bene temperature fino a – 2. A – 4 la pianta rimane viva, ma le foglie si bruciano e prima di rifiorire ci vorranno 3-4 anni. I mini vogliono temperature di almeno 5 C.
• Rinvaso. Chi possiede un Cymbidium si sarà accorto di quanto rapidamente lo stesso cresca radialmente fino a fuoriuscire dal vaso o, addirittura, spaccarlo. A questo punto è necessario toglierlo e rinvasarlo. Toglierlo non è cosa così semplice: le radici esercitano una tale pressione che resistono all’estrazione. Ci si siede per terra, con le scarpe si tengono i bordi e con le mani si tengono tutte le foglie tirando con tutte le forze. Se il risultato è nullo, non resta che spaccare il vaso. A questo punto esistono 2 opzioni: rinvasare o dividere.
• Si rinvasa se si vogliono ottenere degli specimens, cioè piante da esibizione. Si prende un vaso più grande (l’aumento dipende dalla grandezza originale) Si colloca la pianta e si riempie lo spazio vuoto con uguale composto. Se il composto è esausto va sostituito. Si sega a metà il groviglio di radici, si scuote via il terriccio, si pone a pianta sul fondo, si riempie di composto e, lentamente sollevando la pianta, si batte il vaso sulla terra aggiungendo composto finché esso arriva a coprire tutte le radici. Le radici tagliate vanno disinfettate con zolfo o captano. Non bagnare il composto, ma tenerlo all’ ombra per un mese, dopodiché le nuove radici saranno spuntate. Immergere allora il vaso in un contenitore con acqua fino ad assorbimento del composto.
• Si divide per piante più piccole e maneggevoli. Segare (difficilmente è possibile tagliare con un coltello) in due o quattro parti. Disinfettare tutte le parti tagliate come sopra e rinvasare come sopra, dopo aver eliminato i retrobulbi (quelli senza foglie) in eccesso di 3.
• Concimazioni: i Cymbidium sono “heavy feeders” cioè necessitano di abbondanti concimazioni. Come tutte le bulbose il concime deve avere una concentrazione del 1,5 per mille. Usare dei prodotti di qualità. All’inizio della stagione vegetativa (marzo) una concimazione con prevalenza di potassio. Poi fino a metà giugno con cadenza di 2 volte per settimana una con prevalenza di azoto. Da metà giugno a fine agosto un bilanciato (es.18-18-1Cool poi, e fino a metà ottobre con prevalenza di potassio per la maturazione dei bulbi ed incoraggiare la fioritura. • Esposizione: La temperatura solare non varia molto da Milano a Siracusa da giugno ad agosto. La piena esposizione al sole fa notevolmente impallidire le foglie. Le bruciature sono invece l'effetto di depositi di gocce d’acqua. Le foglie rinverdiranno poi nei mesi invernali. Se si vuole mantenerle verdi, ombreggiatura al 50%. Una continua insolazione favorisce le fioriture.
• Terricciati: potrei dire che vanno bene tutti-. La Valley Orchids li coltiva in uno sfatticcio di corteccia di latifoglia. All‘estremo un mio vicino cui avevo regalato dei retro bulbi e che ha usato la terra da giardino. E gli fiorivano regolarmente (Personalmente non lo consiglio). Per persone che non hanno pazienza corteccia di pino grossolanamente tritata (o torba grossa) in parti eguali con pezzetti di spugna sintetica e chips di polistirolo. Aggiungere tre-quattro pezzi di carbone di legna (disinfettante) ed un pugno di concime granulare bilanciato a lenta cessione. Dove non gela (o gela pochissimo) si può coltivare iin piena terra, avendo l’avvertenza di scavare un buco largo e almeno 20 cm profondo, ben drenato, ed usare uno sfatticcio di latifoglia misto a torba e argilla espansa. Per chi vuole usare humus puro (l’ho provato con successo) consiglio di aggiungere 2% di corteccia tritata o argilla espansa.
• Irrigazioni: se il terriccio è ben drenato, il pericolo di danno alle radici è minimale. Tuttavia, dato che in natura la pianta fiorisce in condizioni di monsone asciutto è preferibile difenderla da troppa acqua. Da notare per le piante in vaso -. Che anche se piove per giorni la quantità d’ac qua che penetra nel vaso è pochissima. Ottima per creare umidità alla parte aerea. In estate invece è un vero beone e se non ben bagnato e concimato non fiorisce.
• Temperatura. Il Cymbidium standard ibrido o specie proveniente dalle montagne (Himalaya – Karakoroum) sopporta bene temperature fino a – 2. A – 4 la pianta rimane viva, ma le foglie si bruciano e prima di rifiorire ci vorranno 3-4 anni. I mini vogliono temperature di almeno 5 C.
• Rinvaso. Chi possiede un Cymbidium si sarà accorto di quanto rapidamente lo stesso cresca radialmente fino a fuoriuscire dal vaso o, addirittura, spaccarlo. A questo punto è necessario toglierlo e rinvasarlo. Toglierlo non è cosa così semplice: le radici esercitano una tale pressione che resistono all’estrazione. Ci si siede per terra, con le scarpe si tengono i bordi e con le mani si tengono tutte le foglie tirando con tutte le forze. Se il risultato è nullo, non resta che spaccare il vaso. A questo punto esistono 2 opzioni: rinvasare o dividere.
• Si rinvasa se si vogliono ottenere degli specimens, cioè piante da esibizione. Si prende un vaso più grande (l’aumento dipende dalla grandezza originale) Si colloca la pianta e si riempie lo spazio vuoto con uguale composto. Se il composto è esausto va sostituito. Si sega a metà il groviglio di radici, si scuote via il terriccio, si pone a pianta sul fondo, si riempie di composto e, lentamente sollevando la pianta, si batte il vaso sulla terra aggiungendo composto finché esso arriva a coprire tutte le radici. Le radici tagliate vanno disinfettate con zolfo o captano. Non bagnare il composto, ma tenerlo all’ ombra per un mese, dopodiché le nuove radici saranno spuntate. Immergere allora il vaso in un contenitore con acqua fino ad assorbimento del composto.
• Si divide per piante più piccole e maneggevoli. Segare (difficilmente è possibile tagliare con un coltello) in due o quattro parti. Disinfettare tutte le parti tagliate come sopra e rinvasare come sopra, dopo aver eliminato i retrobulbi (quelli senza foglie) in eccesso di 3.
• Concimazioni: i Cymbidium sono “heavy feeders” cioè necessitano di abbondanti concimazioni. Come tutte le bulbose il concime deve avere una concentrazione del 1,5 per mille. Usare dei prodotti di qualità. All’inizio della stagione vegetativa (marzo) una concimazione con prevalenza di potassio. Poi fino a metà giugno con cadenza di 2 volte per settimana una con prevalenza di azoto. Da metà giugno a fine agosto un bilanciato (es.18-18-1Cool poi, e fino a metà ottobre con prevalenza di potassio per la maturazione dei bulbi ed incoraggiare la fioritura.
Gaspy