credo che lamaggior parte di noi provengano da famiglie che la fame l'hanno provata davvero.
La polenta secondo me è l'icona di quell'epoca in cui da mangiare non c'era nulla. Mio padre e la sua famiglia nel Veneto durante gli anni della seconda guerra mondiale di fame ne hanno patita tanta, seppur fossero una famiglia di contadini.
In Calabria, invece, anche se mia madre non era ancora nata, non ci furono problemi, perchè mancava tutto tranne che il mangiare. Probabilmente perchè la terra era davvero generosa. Dico "era" perchè adesso sono solo monocolture di olivi e arance.
E, parlando di guerre, il padre di mia madre si fece diversi anni in Siberia da prigioniero dopo aver combattuto in Russia in una guerra che definire inutile è poco. Penso che a parte le bucce di patate, per il resto si sarà dovuto adattare a mangiare chissà cosa.
PEr quel che riguarda il benessere, sono d'accordo anche io. Non bisogna tornare indietro. Bisogna recuperare le tradizioni e debellare gli effetti "indesiderati" di quello che per noi è lo sviluppo. Non è tollerabile che ci sia tutto questo inquinamento, eppure ci va bene lo stesso e assistiamo quotidianamente a queste cose senza ormai rendercene conto(il giorno che ci incazzeremo sarà quando ci tapperanno i forellini delle maschere antigas?). Non parlo solo dei disastri ambientali provocati dall'uomo, tipo le discariche abusive. Mi riferisco a quelle piccole cose quotidiane, tipo i corsi d'acqua... o ad un prato diventato parcheggio per un supermercato o a boschi diventati fabbriche... e togli quello e togli quell'altro, ti ritrovi in una città che parte da Varese e arriva fino a Milano.
Lo sviluppo va bene, ma se lo si porta avanti così vuol dire anche beneficiare di ciò che stiamo prelevando alle generazioni future.
Uno dei dispiaceri che provo maggiormente quando vado a camminare nei miei boschi è di trovare un torrente, il Tenore, completamente inquinato. Un fiume che fino alla generazione che mi ha preceduto dava la possibilità di pescare, di bere, di farci il bagno l'estate. Per chissà quanti "millenni" gli animali del bosco hanno vissuto in simbiosi con questo torrente. Ora appare tutto irremidiabilmente "contraffatto".
Altra questione dello sviluppo è che se va avanti così, qualcuno dopo di noi dovrà adeguarsi di nuovo a patire la fame, perchè molte risorse si esauriranno irremidiabilmente di questo passo. Non credo che la scienza ci venga sempre in aiuto, avete visto che i terreni agricoli stanno diventando sterili e si utilizzano sostanze che fanno crescere forzatamente gli ortaggi... almeno i nostri avi si son potuti cibare di polenta vera, di farina macinata coi mulini...
chi ci seguirà dovrà nutrirsi di polenta OGM, se questo è il progresso...
prospettiva poco allettante...