Antonella65
Maestro Giardinauta
Vengo anch'io ?
Risposta:
No, tu no
perchè no!
Vengo anch'io ?
Risposta:
No, tu no
ace!:food:
al suo servizio ......:flower::Saluto:.....gnam -gnam poi mi dirai
a (purtroppo tra un impegno e l'altro) tempo perso vedo :slow: che mi viene in mente e lo "postizzo"
uhm..:food:.. vegetariano / stagionale / oppure.......?
giusto masolino??
Ci ho messo un bel po' ma sono arrivata alla fine...c'è posto anche per me? Veneta DOC: mamma veneziana, papà trevigiano, nata in provincia di Treviso, ho vissuto a Treviso dai sei anni ai diciotto, poi sono venuta a Padova per l'università e ci sono rimasta. Ho qualche difficoltà con il dialetto (PERDONATEMI!!!) perchè il coniuge è calabrese quindi parlo sempre in italiano ma mi ha fatto piacere risentire il linguaggio dell'infanzia e della giovinezza.
Visto che da un bel po' di pagine si parla di ricette ecco il mio baccalà alla vicentina:
Apro il baccalà ben ammollato e battuto, tolgo la lisca e lo tagli a pezzi (la pelle non va tolta). Infarino per bene tutti i pezzi e li rosolo in olio d'oliva abbondante.
A parte in un tegame largo e col fondo ben spesso (altrimenti poi si attacca il baccalà) faccio consumare abbondantissima cipolla bianca cui aggiungo qualche filetto d'acciuga sott'olio. Quindi tolgo parte della cipolla e ne lascio solo uno strato sul fondo el tegame, spolvero con un po' di prezzemolo tritato , vi depongo sopra il baccalà rosolato, poi copro con altra cipolla e ancora una spolveratina di prezzemolo tritato. Copro il tutto con latte e cuocio a fuoco lento (in realtà la ricetta originaria prevede una cottura al forno a bassa temperatura per quattro ore ma io porto quasi a cottura sul gas. Ogni tanto smuovo il baccalà perchè non si attacchi ma faccio ben attenzione che i pezzi non si disfino: per carità è buono lo stesso ma anche l'occhio vuole la sua parte. Se asciuga troppo aggiungo un po' di latte. Quando manca mezz'ora alla fine della cottura passo tutto in una teglia da forno, rigorosamente di alluminio bello spesso e cospargo la superficie con abbondante parmigiano grattugiato. Agguisto la quantità dell'olio, deve essere abbondante perchè non è propriamente un piatto dietetico e quando è gratinato tolgo dal forno e porto in tavola. Ovviamente va accompagnato da una bella polentina morbida e fatta al momento. Per la polenta quattro litri d'acqua per un kilo di farina marano o bramata, cottura un'ora, cioè finchè non stacca dalle pareti del paiolo, rigorosamente di rame stagnato. Dimenticavo: noi lo chiamiamo baccalà ma è stoccafisso e assolutamente qualità "ragno".
Ci ho messo un bel po' ma sono arrivata alla fine...c'è posto anche per me? Veneta DOC: mamma veneziana, papà trevigiano, nata in provincia di Treviso, ho vissuto a Treviso dai sei anni ai diciotto, poi sono venuta a Padova per l'università e ci sono rimasta. Ho qualche difficoltà con il dialetto (PERDONATEMI!!!) perchè il coniuge è calabrese quindi parlo sempre in italiano ma mi ha fatto piacere risentire il linguaggio dell'infanzia e della giovinezza.
Visto che da un bel po' di pagine si parla di ricette ecco il mio baccalà alla vicentina:
Apro il baccalà ben ammollato e battuto, tolgo la lisca e lo tagli a pezzi (la pelle non va tolta). Infarino per bene tutti i pezzi e li rosolo in olio d'oliva abbondante.
A parte in un tegame largo e col fondo ben spesso (altrimenti poi si attacca il baccalà) faccio consumare abbondantissima cipolla bianca cui aggiungo qualche filetto d'acciuga sott'olio. Quindi tolgo parte della cipolla e ne lascio solo uno strato sul fondo el tegame, spolvero con un po' di prezzemolo tritato , vi depongo sopra il baccalà rosolato, poi copro con altra cipolla e ancora una spolveratina di prezzemolo tritato. Copro il tutto con latte e cuocio a fuoco lento (in realtà la ricetta originaria prevede una cottura al forno a bassa temperatura per quattro ore ma io porto quasi a cottura sul gas. Ogni tanto smuovo il baccalà perchè non si attacchi ma faccio ben attenzione che i pezzi non si disfino: per carità è buono lo stesso ma anche l'occhio vuole la sua parte. Se asciuga troppo aggiungo un po' di latte. Quando manca mezz'ora alla fine della cottura passo tutto in una teglia da forno, rigorosamente di alluminio bello spesso e cospargo la superficie con abbondante parmigiano grattugiato. Agguisto la quantità dell'olio, deve essere abbondante perchè non è propriamente un piatto dietetico e quando è gratinato tolgo dal forno e porto in tavola. Ovviamente va accompagnato da una bella polentina morbida e fatta al momento. Per la polenta quattro litri d'acqua per un kilo di farina marano o bramata, cottura un'ora, cioè finchè non stacca dalle pareti del paiolo, rigorosamente di rame stagnato. Dimenticavo: noi lo chiamiamo baccalà ma è stoccafisso e assolutamente qualità "ragno".
Parfin la Confraternita del baccalà suggerisse le acciughe ma mi me riufiuto categoricamente de metarghee, e anca el parsimolo (prezzemolo).
I mejo bacalà che go magnà in vita mia i xe i pì semplici, e tra l'altro non ghin'ho mai catà con dentro tuti sti ingredienti strani.
Pecà che sia fadiga cusinarlo, ghe voe ore, e a noaltri spesso el ne deventa quasi rosso...ma lè bon in stesso!!
non ho letto tutto il 3d.comunque veneta doc all'appello nata a venezia il 4 maggio 1982 da genitori nati nell'isola di burano(quella dei merletti e delle case colorate).vivo vicino a mestre
Assa che eà mojère eà comanda in casa: soeo cussì eà te struca e eà te basa.
TRADUZ. lascia che la moglie comandi in casa ,solo così ti abraccia e ti bacia :fischio::fischio:
Povero Marco......:fischio:
Ciao buonanotte e buona domenica.
:Saluto: