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Gennaio
Se il terreno non è gelato e ne consente la lavorazione, procedere con nuovi impianti a radice nuda o al travaso delle rose. Seminare in piena terra semi estratti dai cinorrodi, o procedere con la loro vernalizzazione in frigo.
Febbraio
Continuiamo a piantare le rose a radice nuda e/o a travasare le piante nei vasi. Controlliamo le piante in vaso ed evitiamo il ristagno. Se pare scongiurato il pericolo di gelate e un ritorno di freddo, possiamo cominciare la potatura.
Marzo
Zappettiamo il terriccio ed inglobiamo la pacciamatura di stallatico ormai decomposto. Concimiamo con un concime a lenta cessione (NPK 15-9-15 tipo Nitrophoska Gold) per stimolare la ripresa vegetativa. Aumentiamo gradualmente le annaffiature per le piante in vaso. Eseguiamo un trattamento preventivo a base di rame (io preferisco sempre l’ossicloruro di rame) irrorando per bene anche il terreno intorno alla pianta. Possiamo ancora piantare le rose a radice nuda, ma comincia ad essere già troppo tardi. Per le rose in vaso, la messa a dimora è consentita tutto l’anno purché non si rompa il pane di terra che contiene le radici.
Aprile
Si inizia la lotta preventiva contro alcune avversità che presto potrebbero incombere: agli inizi del mese facciamo un
unico trattamento con insetticida sistemico a base di Imidacloprid a lunga persistenza (tipo Confidor Bayer) ricordando che è particolarmente nocivo anche per tutti gli insetti impollinatori. Fare trattamenti quindicinali a base di rame (tipo ossicloruro di rame) per prevenire malattie crittogame e trattamenti settimanali con zolfo (attivo con temperature attorno ai 15° C ma fitotossico con temperature superiori a 28°C) per limitare il propagarsi dello oidio che si presenterà con i primi caldi. Fra un trattamento e l’altro lasciar trascorre almeno 4/5 giorni per evitare che i diversi prodotti interagiscano tra loro danneggiando la pianta (ossicloruro di rame e zolfo bagnabile sono comunque miscelabili). I trattamenti vanno fatti al mattino presto, prima che il sole scaldi le foglie e vanno ripetuti se il giorno successivo all’applicazione ha piovuto. Il risveglio delle piante evidenzia la necessità di riprendere le operazioni di innaffiatura.
Maggio
In questo mese le rose sono in fiore e vanno seguite assiduamente! Procedere con regolarità i trattamenti quindicinali di rame. Controllare giornalmente eventuali malattie fungine: rimuovere foglie, steli e boccioli colpiti e all’occorrenza trattare con prodotti curativi specifici per il problema rilevato. Controllare le infestazioni di insetti: spruzzare un insetticida piretroide localmente se il problema è limitato a pochi rami, oppure fare un trattamento generalizzato in caso di grave infestazione. Ricordo che per le cetonie, cetonielle e simili che si accaniranno con alcune rose in particolare, gli insetticidi non servono: vanno rimossi manualmente! Levare i fiori sfioriti (solo per le rifiorenti), aumentare gradualmente l’annaffiatura: inizialmente sarà sufficiente bagnare ogni tre/quattro giorni, man mano che le temperature aumentano, annaffiare con maggior frequenza. Agli inizi del mese, possiamo procedere alla riproduzione mediante margotta o propaggine.
Giugno
Le rose sono in fase di sfioritura, eliminare i fiori appassiti tagliando lo stelo con due foglie sottostanti; sulle antiche non rifiorenti si lasciano perché producano i cinorrodi, le bacche per l’autunno. Comincia il periodo più caldo, bagnare frequentemente le rose in vaso e con regolarità anche quelle in piena terra. Concimiamo nuovamente per consentire lo sviluppo vegetativo. Procedere con regolarità i trattamenti a base di rame: controllare le malattie fungine, gli insetti, e, importantissimo per quelle in vaso, combattere il ragnetto rosso se si presenta con un acaricida (specifico per acari! da non confondersi con insetticida).
Luglio
Stesse indicazioni di giugno. Se presente, verso metà luglio effettuare il trattamento acaricida contro il ragnetto rosso: è questo il periodo di maggiore attività di ovideposizione dell’acaro. Mantenere sgombra da erbacce la base delle piante che oltre a competere con le rose nell’assorbire l’acqua, finiscono col creare con le proprie radici una coltre che rende difficoltoso il passaggio dell’acqua al terreno. Le rose a fioritura unica devono essere sfrondate. Le piante sono in “succhio” cominciamo ad innestare le varietà prescelte.
Agosto
Le rose attraversano un periodo di stasi, una pausa di tre settimane per raccogliere nuova forza per la prossima profusione di fiori. In caso di estate umida, le rose potrebbero essere state colpite da malattie fungine. Rimuovere le parti infette e trattare per avere una bella rifioritura a settembre! Stesse indicazioni di giugno. Rimuoviamo gli eventuali succhioni, germogli che si formano nella parte bassa che spuntano al di sotto del punto di innesto delle nostre piante (solo per le piante innestate). Continuiamo con gli innesti.
Settembre
Il ragnetto rosso lentamente scompare grazie al fresco e all’umidità; le rose rifiorenti hanno il loro momento di gloria protraendo le fioriture per tutto l’autunno e sino ai primi freddi; nelle zone a clima mite si può ancora dare una leggera concimatura. Diminuire gradualmente le innaffiature. Procedere con le talee legnose utilizzando i rami agostati cioè dei rami che abbiano vegetato durante il solleone estivo e che quindi siano un po’ lignificati. Per gli innesti siamo ormai al limite. Procedere in anticipo allo scavo delle buche per i prossimi interri: è vivamente sconsigliato riproporre le rose dove ce n’era già una in precedenza a causa di tossine che rimangono nel terreno per un quinquennio.
Ottobre
Godetevi le ultime fioriture finali dell’anno! Le rose possono adesso concentrarsi completamente sulla formazione delle radici e non devono formare contemporaneamente fiori e foglie. Potrebbero svilupparsi diverse crittogame sulle foglie come la ticchiolatura: niente di grave, è normale alla fine della stagione, rimuovere le foglie infette distruggendole e rimuovere i fiori sfioriti. Manteniamo pulito il terreno da fiori e foglie secche: contribuirà a mantenere a distanza le malattie. Pacciamiamo con stallatico ben maturo o pellettato tutta la base della pianta evitando che tocchi il tronco: lo stallatico, oltre a fornire sostanze con la sua decomposizione offrirà protezione e calore alla pianta durante l’inverno. Controlliamo i sostegni ed i legacci dei rosai per evitare possibili danni da vento e/o neve. Cominciamo la raccolta dei cinorrodi se maturi, compreso quelli delle nostre ibridazioni. È il momento di sfogliare riviste e cataloghi dei vivai per i prossimi acquisti a radice nuda.
Novembre
Se non lo abbiamo ancora fatto, pacciamiamo con stallatico ben maturo o pellettato tutta la base della pianta evitando che tocchi il tronco. Prima dell’arrivo del gelo, eseguiamo nuove piantagioni e trapianti di rose a radice nuda in terreno preparato con notevole anticipo. Accorciate le rose troppo “indisciplinate”. Possiamo distribuire una spolverata di cenere alla base delle rose senza però eccedere per non rischiare che le piante patiscano problemi di clorosi ferrica, poiché la cenere apporta molto calcio. Continuiamo la raccolta degli ultimi cinorrodi e prepariamo i semi per la vernalizzazione in frigo.
Dicembre
Se non lo abbiamo ancora fatto, pacciamiamo con stallatico ben maturo o pellettato tutta la base della pianta evitando che tocchi il tronco. Prima dell’arrivo del gelo, eseguiamo nuove piantagioni e trapianti di rose a radice nuda in terreno preparato con notevole anticipo. Accorciate le rose troppo “indisciplinate”. Possiamo distribuire una spolverata di cenere alla base delle rose senza però eccedere per non rischiare che le piante patiscano problemi di clorosi ferrica, poiché la cenere apporta molto calcio. Continuiamo la raccolta degli ultimi cinorrodi e prepariamo i semi per la vernalizzazione in frigo.
fonte: giardinodellerose.org