E' successo in Sicilia.
10 febbraio 2009 - Da Paceco nel Trapanese al porto di Palermo: un tragitto di oltre cento chilometri. Ed sarebbe questa la distanza percorsa in otto giorni da 'Bella', una cagna, meticcia, di tre anni per ricongiungersi con gli altri randagi con i quali viveva da oltre un anno. La storia e' riportata oggi dal Giornale di Sicilia. L'animale era stato 'adottata' e curato da alcune persone che orbitano all'interno del porto. Poi un giorno un operaio che lavorava a Palermo di origini trapanesi e' andato in pensione e ha deciso di portare con se la randagia. Ma Bella aveva nostalgia dei suoi amici a quattro zampe. ''Dopo otto giorni di viaggio - racconta Giuseppe Vitale, animalista che insieme ad altri volontari si prende cura dei cani - e' ritornata qui da noi. Era stanca, affaticata e con una zampetta ferita, ma in buone condizioni''. ''Non e' questo il primo caso di cani o gatti che affrontano lunghi viaggi - afferma Gaetano Gristina, veterinario - per ricongiungersi agli ambienti e agli affetti a cui sono legati. Hanno un spiccato senso di orientamento che a volte fa compiere queste imprese eccezionali''.
(ANSA)
10 febbraio 2009 - Da Paceco nel Trapanese al porto di Palermo: un tragitto di oltre cento chilometri. Ed sarebbe questa la distanza percorsa in otto giorni da 'Bella', una cagna, meticcia, di tre anni per ricongiungersi con gli altri randagi con i quali viveva da oltre un anno. La storia e' riportata oggi dal Giornale di Sicilia. L'animale era stato 'adottata' e curato da alcune persone che orbitano all'interno del porto. Poi un giorno un operaio che lavorava a Palermo di origini trapanesi e' andato in pensione e ha deciso di portare con se la randagia. Ma Bella aveva nostalgia dei suoi amici a quattro zampe. ''Dopo otto giorni di viaggio - racconta Giuseppe Vitale, animalista che insieme ad altri volontari si prende cura dei cani - e' ritornata qui da noi. Era stanca, affaticata e con una zampetta ferita, ma in buone condizioni''. ''Non e' questo il primo caso di cani o gatti che affrontano lunghi viaggi - afferma Gaetano Gristina, veterinario - per ricongiungersi agli ambienti e agli affetti a cui sono legati. Hanno un spiccato senso di orientamento che a volte fa compiere queste imprese eccezionali''.
(ANSA)