Ne ho tre, rossa, nera e gialla.
Anzi, ormai si sono moltiplicate e sono molte di più.
L'anno scorso le ho levate dalla terra e ora mi accingo a rimetterle, cambiando posto.
Ormai mi sono abituata alla loro imprevedibilità, giustificata anche dal clima non ideale e dal terreno ancora meno.
Ora provo a dare una spiegazione ... un po' empirica.
Dalla mia esperienza ho potuto notare come i bulbi, ma anche i cormi, loro parenti, tendano a moltiplicarsi trovandosi in un ambiente favorevole; ogni anno si aggiunge qualche nuovo giovane individuo.
Dopo un po' di anni c'è un mazzetto di fiori uguali, tutti vicini, a questo punto non so più dire quale sia lo stelo proveniente dal primo bulbo interrato e quali i più giovani, probabilmente nascono e muoiono avvicendanadosi, ma se si trovano bene il mazzo continua a vivere e ad aumentare il suo volume.
Nel vaso ci sono limiti oltre ai quali la colonia non può andare.
Siccome i bubilli non riescono a fare i fiori al primo anno e spesso nemmeno al secondo, ma hanno bisogno di più cicli stagionali per raggiugere le dimesioni adatte a produrre il fiore, immagino che nel vaso di Angelo, per una coincidenza, siano morti i bulbi anziani, lasciando il posto ad un gruppo di giovani non ancora pronti.
La vicinanza e l'affollamento, ma anche il trauma rinvaso, possono avere interferito, questa volta, con la vitalità del gruppo, determinando la sopravvivenza dei soli bulbilli dell'anno.
Ogni pianta ha una storia, chissà, valla a capire...