Mah.. :confuso: sarà... ma io la mano sul fuoco non ce la metterei.. :confuso:
E' arrivata uora uora, fresca iè
LIBERO
13 MAGGIO 2008
E ora non date la colpa ai mici morti
Vittorio Feltri
Venerdì scorso su Libero è uscita la storia triste del gatto nero travolto (e ucciso) da un Suv ad Appiano Gentile, nello spazio dove si allena l'Inter. L'abbiamo raccontata con l'intento di sfatare la credenza popolare secondo cui i felini dal mantello scuro portano sfortuna. E nella speranza che questi animali perseguitati da secoli vengano lasciati vivere in pace. Ma costato che la superstizione è aumentata nelle menti deboli. Sarà perché domenica l'Inter ha pareggiato in casa con il Siena, mangiandosi ancora due punti di vantaggio sulla Roma, ora a una sola lunghezza dalla capolista, l'ombra sinistra della s**** è calata sulla squadra di Mancini. E qualcuno si è affrettato a dire, sia pure scherzosamente: ecco, il gatto si sta vendicando. Prima l'incidente a Figo, il calciatore che ha investito il micio accusato di menare iella; poi la sconfitta dei nerazzurri nel derby; e adesso, a una giornata dalla fine del torneo, il 2 a 2 con il Siena già salvo dalla serie B, quindi senza grandi motivazioni. Figuriamoci cosa succederà domenica prossima quando la scudettata scenderà a Parma nella gara decisiva per entrambe le formazioni; sono in ballo il titolo italiano e la permanenza in A. Insomma, il povero micio anche da morto continua a tormentare gli animi di cartavelina, a dimostrazione che la crudeltà si coniuga spesso e volentieri con la stupidità. Mi auguro di non aver involontariamente ricoperto stavolta il ruolo del prosseneta. Comunque non tutti i mali vengono per nuocere. Se è vero che il mio pezzo non ha diminuito la superstizione, è altrettanto vero che adesso chi avesse in testa di stecchire il gatto nero ci penserebbe due volte, nel timore che la bestiola morta porti più scalogna che viva. La vicenda ha suscitato clamore e difficilmente avrà un bis. E se Figo darà seguito alle sue minacce giudiziarie contro di me, sarò lieto di assistere in Tribunale a un dibattimento incentrato sui micetti color della pece, i quali, dopo aver subìto ogni sorta di sevizie, avranno la soddisfazione di un processo di giustizia. In questi giorni, pure ieri, la stampa e la tivù hanno trattato a lungo la questione felina; devo riconoscere, con garbo. Lo ha fatto anche il Giornale con la penna di Marco Lombardo, capo dei servizi sportivi, il quale mi ha dedicato un corsivo maliziosetto in cui sostiene: forse il gatto nero dell'Inter è una leggenda metropolitana. Aggiunge - ancora alla voce leggenda metropolitana - che un direttore (l'allusione è a me) del Giornale, a suo tempo, usava selezionare con cura il personale nelle pause pranzo. "Non si sa bene dove si recasse" ma non mancano i testimoni eccetera eccetera. Cosa vuol dire Lombardo? Che io mi scopavo la gente prima di inquadrarla in redazione. Stai tranquillo Marco, quello di assumere qualcuno è un rischio che tu non correrai mai. Quanto alla mia cura nella selezione, la cosa è smentita dal fatto che ho assunto anche te.