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Bullismo

Olmo60

Guru Master Florello
Questa notizia mi ha disgustato: dalle indagini ancora non c'è certezza sulle cause, ma al di là di quelle che, spero, saranno accertate, resta il fatto di un'ipotesi fondamentale: la discriminazione del diverso, di quello che anche solo per gli atteggiamenti viene additato, deriso, offeso, schiacciato..non solo una questione di identità sessuale, ma di appartenenza o no alla media, alla media dei comportamenti, qualcosa che se è così, può farci sentire tutti coinvolti, tutti responsabili. Le responsabilità della scuola, della società ma anche dei social network, su quest'ultimo punto mi piacerebbe approfondire, capire come si può fare bullismo addirittura in internet.. è questa la modernità...dove siamo arrivati? veramente non c'è niente di nuovo perchè il bullismo è sempre esistito, ma poi è sempre esistito? Qualcuno conosce da vicino questo problema? http://www.ladige.it/articoli/2012/11/23/quindicenne-suicida-l-offesa-gay
 
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Stefano De C.

Florello Senior
Diciamo che un tempo il bullismo era meno diffuso, però gli scherzi pesanti tra adolescenti c'erano pure prima, anche se comunque come detto, meno frequenti
 

Green95

Fiorin Florello
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Traduzione:
"Ognuno merita una vita meravigliosa e appagante.Il nostro orientamento o genere sessuale non cambia la scintilla e la bellezza interiore."
 
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Marcello

Master Florello
del bullismo sappiamo di piu' adesso perchè le comunicazioni lo fanno sapere,è sempre esistito e sempre esisterà nelle varie forme.
 

Nat79

Aspirante Giardinauta
il bullismo c'è e sempre ci sarà, purtroppo il bullo per sua definizione ama accanirsi con una persona più debole e incapace di difendersi
quando ero piccola l'ho subito anche io fino a quando, incoraggiata a difendermi da mia madre, un giorno ho reagito, e non mi hanno più rotto l'anima.:mazza:
l'unica cosa che mi viene da dire è di cercare di far sentire i ragazzi sicuri di sè, amati, i più deboli non si sentono amati, stimati, considerati e se fossero "più resistenti" non ci sarebbero bulli che potrebbero scalfire la loro mente o il loro cuore
 

Green thumb

Moderatore Sezz. Prato / Libri
Membro dello Staff
Vi racconto un aneddoto capitatomi durante il servizio di leva...
Ero autista e uno dei posti più ambiti era quewllo di autista personale di un personaggio molto in alto nel ministero dove prestavo servizio, costui preferiva gente di Roma perché conoscevano meglio le strade e sapevano muoversi nel traffico (gli ultimi mesi di militare li ho fatti a Roma) vengo utilizzato per "sostituire" il collega che aveva quel ruolo per qualche giorno in quanto quest'ultimo malato e il Personaggio apprezzandomi al momento del congedo del suo autista chiede di me per sostituirlo.

Premetto che chi era al suo servizio quando lui era assente era libero a prescindere dai turni di servizio e dalle licenze smarcate.

Rifiuto perché oramai ero relativamente vicino a casa ed essendo abbastanza vicino al congedo (ancavano circa quattro mesi) godevo di una certa libertà di movimento per cui faccio il nome di un ragazzo che aveva bisogno di studiare e di avere più tempo per farlo il nostro responsabile accetta e questo ragazzo prende servizio.

Si fa cacciare (mica è colpa mia se era tonto :D) e veiene ssostituito da un altro (io rifiuto sempre eravamo arrivati sotto Natale e mi mancavano tre mesi al congedo e avevo ancora 20 giorni di licenza a disposizione) aggiustiamo i turni in modo tale che per i ragazzi non laziali ci sia il Natale libero e che per capodanno il primo turno del pomeriggio coperto. Resta con me e un altro collega questo ragazzo e all'ultimo momento prima di "staccare" arriva una consegna "urgente" (coprivamo anche il servizio posta tra ministeri) chi ci va chi non ci va io saluto indicando lui come responsabile del servizio e torno a casa insieme all'altro amico tranquillo di una prima licenza di dieci giorni.

Vengo richiamato in caserma il due gennaio accusato di nonnismo e mi sono dovuto spiegare con il comandate su cosa avevo fatto e perché...

Vi è sembrato nonnismo il mio comportamento verso una persona a cui già avevo concesso un ruolo strategico (perso non a causa mia) e poi lasciatogli la possibilità di fare Natale come voleva e in fondo per capodanno i suoi amici stavano preparando anche per lui? (i turni sono turni e non ero io a comandare te li puoi aggiustare ma mica puoi far miracoli :D)

Questo per dire che è vero che a volte qualcuno eccede in un verso ma qualcuno, altre volte, scambia lucciole per lanterne trasformando in bullismo (o nonnismo nel caso militare) qualcosa che non lo è affatto.
 

Olmo60

Guru Master Florello
Olmina ma fai sul serio quando chiedi se il bullismo è sempre esistito?

si, faccio sul serio: sto cercando dove ho letto un'analisi che pressappoco dice che le forme di razzismo che hanno dato luogo quindi anche alle forme di bullismo (in questo senso) non sono sempre esistite: secondo l'autore è sempre esistita la paura del diverso, la necessità di difendere un territorio, il proprio habitat, ma questa violenza qui è qualcosa di biologico, non razzismo..se il bullismo si manifesta dietro una squalifica dell'altro è sempre sotto forma di una squalifica morale e la/le morali sono molto cambiate nel tempo..Per questo il bulllismo è qualcosa di moderno, di nuovo, inconcepibile in società sottosviluppate, a carattere comunitario (penso ai gruppi che ancora vivono di pastorizia ecc...secondo gli studi degli antropologi...ecc..ecc...)...per me se è qualcosa di moderno, è un allarme in più:confuso:

per green: grazie per aver raccontato questo fatto: bè, certo che c'è gente che prende proprio delle belle cantonate!!! immagino come ci sarai rimasto:burningma
 
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Agrigiardiniere

Aspirante Giardinauta
Le crociate ? Le guerre di religione ? La caccia alle streghe nel medioevo ? La Santa inquisizione ? L'olocausto ? Non sono tutti fenomeni prodotti dall'odio per il diverso, dalla paura nei confronti di chi non è allineato con noi, dal rifiuto di convivere con altri modi di pensare o di credere ? In sintesi non sono bullismo ?
Il nostro mondo ha prodotto nel tempo varie manifestazioni di bullismo di stato ed individuali. Nell'epoca che stiamo vivendo, la presenza di diffusi mezzi d'informazione ed una maggiore sensibilità sull'argomento, molto probabilmente, dovrebbero riuscire a far regredire il sudetto fenomeno. E dicendo questo voglio avere fede nella possibilità dell'uomo di migliorarsi... ma ci credo poco.
 

Pico86

Giardinauta
Molto bella questa analisi... :slow:

Io però credo che se in una società sottosviluppata a carattere comunitario non esista il bullismo è perché nessuno si emancipa dalla comunità e perciò non si ha l'episodio di emarginazione.
E non si emarginano perché quando dipendi dagli altri anche sul procacciarsi da mangiare alcuni comportamenti portano in questo caso ad avere la pancia vuota.

Nella nostra società ci si può benissimo emarginare perché quando vai al supermercato tutti i soldi sono uguali indipendentemente da chi li elargisce.

Il fatto che questi episodi si verifichino soprattutto a scuola scaturisce dal fatto che è pari ad un ambiente comunitario sottosviluppato dove è necessario integrarsi, adesso ci si sfoga tramite facebook ma per me a chi viene preso di mira lo si prenderebbe volentieri a bastonate e pietrate.
 

hermioneat

Florello
Il gruppo... ecco la cosa che più conta. Se non fai parte del gruppo non sei nessuno. Se poi sei anche timido, insicuro, debole sei ancora di meno. Nel gruppo si è tutti uguali, per natura o per scelta per non esserne esclusi, prima dal capogruppo e poi dagli altri. Chi non rientra in determinati canoni viene emarginato e sfottuto in varie maniere. Se non si ribella. Una volta era considerato lo scemo del villaggio (anche se non è detto che fosse poi proprio scemo). Ora è considerato gay (detto in ternìmine dispregiativo) o sinistrorso o destroso o come volete.
E' sempre stato così e temo che lo sarà ancora molto a lungo. Basta pensarla o agire in maniera diversa dal gruppo. In modo autonomo, indipendente. Basta non emulare chi è più forte e vuol dettare legge. La sua legge..
La differenza è che adesso se ne parla,. Una volta, no!
Il problema è che adesso, pur migliorando le condizioni di vita, di lavoro, di cultura, di libertà individuale è aumentato il numero di coloro che non sanno affrontare certe avversità. Persone insicure, con così poca fiducia e stima in loro stessi, da non saper reagire alle battute o alle cattiverie dei cosiddetti bulli. Da non saper reagire alla prepotenza di chi si crede più forte e migliore solo in base, tante volte, all'idiozia di chi invece lo segue bovinamente. E che si fa forte su basi decisamente fragili perchè basterebbe un vaffa ben detto, magari urlato, o meglio, un'azione di risposta in cui fargli fare la figura del deficiente, per fargli abbassare la cresta.
Credo che le situazioni di bullismo, oggi come oggi, dipendano proprio dall'estrema insicurezza delle vittime. Magari con famiglie disagiate o disastrate alle spalle... magari con gli ormoni impazziti dall'adolescenza e la paura di non essere "normali".... magari solo con l'apparecchio ai denti...
Penso che prima di tutto bisogna insegnare a questi giovani cosa significa la parola normale e la parola diverso. Far loro capire che siamo tutti uguali sotto queste stelle... che il fatto di non avere gli stessi gusti in fatto di musica, sport, politica o sesso può e deve essere un valore aggiunto non una discriminante perchè può aprire al dialogo, alla conoscenza non solo reciproca ma anche di noi stessi... che ci dà un'apertuta mentale incredibile e ci permette di arrivare dove non oseremmo nemmeno pensare.
Soprattutto eviterebbe di raggiungere simili risultati. Simili conseguenze tragiche. Chi ha indotto questo ragazzo a pensare al suicidio è colpevole. Colpevole anche di ignoranza perchè non ha capito quando era giunto il momento di smetterla con le battute pesanti e stupide. Ma non è l'unico, purtroppo. Lo sono anche quelli che non hanno insistito perchè smettesse. quelli che non hanno educato al rispetto altrui, quelli che non hanno insegnato il valore reale della persona al di là di tutto, quelli che non hanno capito la sofferenza del quindcenne.... e non parlo solo delle famigle. Parlo della società dove tutto è pubblico e pubblicizzato e dove si istiga alla lotta contro la diversità. Di qualunque diversità si tratti.
 

G.altamurano

Florello Senior
be, io ho letto anche questo, sinceramente non so bene cosa pensare...

LA PRIMA LETTERA. Lettera dei compagni di classe. Ai direttori dei giornali.
Scriviamo questa lettera di formale protesta per smentire ciò che è stato pubblicato nell’edizione dei quotidiani nel giorno 22/11/2012 riguardo al suicidio di un nostro compagno di classe. Noi, gli amici, abbiamo sempre rispettato e stimato la personalità e l’originalità che erano il suo punto di forza. Non era omosessuale, tanto meno dichiarato, innamorato di una ragazza dall’inizio del liceo. Lo smalto e i vestiti rosa, di cui andava fiero, erano il suo modo di esprimersi. La pagina facebook ,dove erano pubblicate citazioni di A.,era stata creata per incorniciare momenti felici perché A. era così: portava il sorriso ovunque andasse; peraltro “la pagina aperta contro di lui da chi lo aveva preso di mira” (citazione dal Messaggero) è un’accusa non fondata.
I professori hanno sempre rispettato il proprio ruolo e non hanno mai espresso giudizi sulla sua persona. Il Cavour non è mai stato un liceo omofobo in quanto fino a quando i fondi sono stati sufficienti, alcune classi hanno preso parte ad un progetto sulla sessualità organizzato dalla ASL e approvato dal collegio docenti.
Inoltre non si sono verificati episodi manifesti di bullismo nell’istituto negli ultimi anni.
Esprimiamo rammarico per la diffusione di notizie false e desideriamo che non si speculi sul nostro dolore.

SECONDA LETTERA. Lettera di insegnanti, genitori e compagni di classe.
Noi insegnanti, amici, compagni di classe e genitori che hanno conosciuto e voluto bene ad A., vogliamo dire che, all’irreparabile dolore per la sua morte tragica, si unisce un ulteriore motivo di sofferenza, legato al modo in cui la tragedia viene ricostruita, stravolgendo l’immagine di A.
A. era un ragazzo molto più complesso e sfaccettato del profilo che ne viene dipinto: era ironico e autoironico, quindi capace di dare le giuste dimensioni anche alle prese in giro alle quali lo esponeva il suo carattere estroso e originale (e anche il suo gusto per il paradosso e il travestimento, che nelle ricostruzioni giornalistiche è stato confuso con una inesistente omosessualità); era curioso e comunicativo, pieno di vita e creativo, apprezzato a scuola dagli insegnanti; soprattutto era molto amato da tantissimi amici e compagni. Probabilmente nascondeva dietro un’immagine allegra e scanzonata una sofferenza complicata e un profondo e non banale “male di vivere”.
Per questo crediamo che il modo migliore e più rispettoso per ricordarlo e continuare a volergli bene sia quello di lasciare la sua morte al silenzio, alla riflessione e all’affetto di chi gli è stato vicino.
Firmato
Alcuni insegnanti, genitori e compagni di classe
 

catacateta

Giardinauta Senior
purtroppo il bullismo c e' sempre stato e sempre ci sara'..lo vedi sin da piccoli..pure all asilo.........
io sono sempre stata maschiaccio e i maschi alle medie (ripetenti) con le ragazze erano dei veri cretini
 

sirpantafiore

Aspirante Giardinauta
Secondo me il bullismo è sempre esistito, solo che adesso ci sono "mezzi" diversi per fare bullismo: basta fare una foto col telefonino e diffonderla... quello che mi sembra che sia diverso da prima è che i giovani cominciano molto presto a fare i bulli e molte volte hanno dei genitori bulli...un cane che si morde la coda:(
 

silviagi

Aspirante Giardinauta
Io sono genitore di un ragazzo che è stato oggetto di scherzi e prese in giro continue per tre anni. Mio figlio è dolce e sensibile, sempre pronto ad aiutare gli altri, un pò timido, non molto bravo (in quella classe). Non si è mai arrivati a violenze, ma quello che ha passato lui è stato un tipo di bullismo sottile, continuativo, in un ambito socio culturale alto ( liceo in centro città, pubblico) e credetemi, questa cosa è diventata molto comune, anche fra le ragazze.
Devo dire che i ragazzi che lo infastidivano erano incredibilmente spalleggiati dagli insegnanti, che "non vedevano niente di particolare" ovvero se ne lavavano le mani.
Mio figlio era triste e depresso ma molto più forte ed intelligente di chi lo perseguitava. Alla fine abbiamo ringraziato il cielo che lo avessero bocciato, ha potuto cambiare sezione, professori e compagni.
(Come ciliegina sulla torta, uno di quelli che al tempo lo tormentava l'aveva preso in giro su FB riportando gli scherzi e le cattiverie che gli facevano, così con la stampa della pagina abbiamo potuto finalmente dimostrare al preside che non erano storie.)
Ha poi vissuto tre anni sereni e si è diplomato brillantemente ma vi assicuro che abbiamo passato giorni molto difficili...non vi dico che cos'era vederlo così triste, così umiliato e non potere fare nulla di fatto, oltre parlarne assieme e cercare di renderlo più forte, una sofferenza sua e nostra, bisogna passarci, alla fine però si è fatto più forte.
Per quanto riguarda il fare parte del gruppo: ho sempre insegnato ai figli a ragionare con la loro testa, a non fare le pecore, forse era questo a dare fastidio e stimolare gli stupidi.
 
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Nat79

Aspirante Giardinauta
questo è il comportamento migliore, complimenti! la famiglia deve essere presente e aiutare, sempre.
l'importante è che il momento peggiore è passato
 

Green95

Fiorin Florello
Anche io son stato vittima di bullismo.
Ma con me non l'hanno spuntata per via del mio carattere. Infatti gli rispondevo mandando frecciatine e, visto che per loro non c'è sfizio a prendere in giro uno che poi ti mette a figura di *****, l'hanno fatta finita :D
 

Olmo60

Guru Master Florello
Le crociate ? Le guerre di religione ? La caccia alle streghe nel medioevo ? La Santa inquisizione ? L'olocausto ? Non sono tutti fenomeni prodotti dall'odio per il diverso, dalla paura nei confronti di chi non è allineato con noi, dal rifiuto di convivere con altri modi di pensare o di credere ? In sintesi non sono bullismo ?
Il nostro mondo ha prodotto nel tempo varie manifestazioni di bullismo di stato ed individuali. Nell'epoca che stiamo vivendo, la presenza di diffusi mezzi d'informazione ed una maggiore sensibilità sull'argomento, molto probabilmente, dovrebbero riuscire a far regredire il sudetto fenomeno. E dicendo questo voglio avere fede nella possibilità dell'uomo di migliorarsi... ma ci credo poco.
Scusa ma che c'entra la paura dell'altro, le guerre, con il bullismo? a me non sembra che i bulli "odino" la loro vittima, la tormentano, ma non è "odio", acquistano "forza" dalla sua debolezza, ma se in una guerra lo scopo è distruggere il nemico, ai bulli fa gioco che la vittima "non si ribelli", che resti al suo posto....cosa intendi per bullismo di stato? :)
Molto bella questa analisi... :slow:

Io però credo che se in una società sottosviluppata a carattere comunitario non esista il bullismo è perché nessuno si emancipa dalla comunità e perciò non si ha l'episodio di emarginazione.
E non si emarginano perché quando dipendi dagli altri anche sul procacciarsi da mangiare alcuni comportamenti portano in questo caso ad avere la pancia vuota.

Nella nostra società ci si può benissimo emarginare perché quando vai al supermercato tutti i soldi sono uguali indipendentemente da chi li elargisce.

Il fatto che questi episodi si verifichino soprattutto a scuola scaturisce dal fatto che è pari ad un ambiente comunitario sottosviluppato dove è necessario integrarsi, adesso ci si sfoga tramite facebook ma per me a chi viene preso di mira lo si prenderebbe volentieri a bastonate e pietrate.
non c'ho capito niente:crazy::lol: ma sono d'accordo che sia un problema dove l'integrazione gioca un ruolo decisivo..
Io sono genitore di un ragazzo che è stato oggetto di scherzi e prese in giro continue per tre anni. Mio figlio è dolce e sensibile, sempre pronto ad aiutare gli altri, un pò timido, non molto bravo (in quella classe). Non si è mai arrivati a violenze, ma quello che ha passato lui è stato un tipo di bullismo sottile, continuativo, in un ambito socio culturale alto ( liceo in centro città, pubblico) e credetemi, questa cosa è diventata molto comune, anche fra le ragazze.
Devo dire che i ragazzi che lo infastidivano erano incredibilmente spalleggiati dagli insegnanti, che "non vedevano niente di particolare" ovvero se ne lavavano le mani.
Mio figlio era triste e depresso ma molto più forte ed intelligente di chi lo perseguitava. Alla fine abbiamo ringraziato il cielo che lo avessero bocciato, ha potuto cambiare sezione, professori e compagni.
(Come ciliegina sulla torta, uno di quelli che al tempo lo tormentava l'aveva preso in giro su FB riportando gli scherzi e le cattiverie che gli facevano, così con la stampa della pagina abbiamo potuto finalmente dimostrare al preside che non erano storie.)
Ha poi vissuto tre anni sereni e si è diplomato brillantemente ma vi assicuro che abbiamo passato giorni molto difficili...non vi dico che cos'era vederlo così triste, così umiliato e non potere fare nulla di fatto, oltre parlarne assieme e cercare di renderlo più forte, una sofferenza sua e nostra, bisogna passarci, alla fine però si è fatto più forte.
Per quanto riguarda il fare parte del gruppo: ho sempre insegnato ai figli a ragionare con la loro testa, a non fare le pecore, forse era questo a dare fastidio e stimolare gli stupidi.
non ho figli ma credo che sia stata un'esperienza devastante per tutti voi: la scuola spesso sottovaluta per difendere l'istituzione, come ho sentito dire dalla mamma del ragazzo in questione, lei ha fiducia nelle indagini ma da quanto ho capito, ha dei dubbi sulle dichiarazioni ufficiali.
Anche io son stato vittima di bullismo.
Ma con me non l'hanno spuntata per via del mio carattere. Infatti gli rispondevo mandando frecciatine e, visto che per loro non c'è sfizio a prendere in giro uno che poi ti mette a figura di *****, l'hanno fatta finita :D
sei fortunato ad avere un carattere forte, si vede sai? anche qui!:hands13::eek:k07:
 

Olmo60

Guru Master Florello
be, io ho letto anche questo, sinceramente non so bene cosa pensare...

LA PRIMA LETTERA. Lettera dei compagni di classe. Ai direttori dei giornali.
Scriviamo questa lettera di formale protesta per smentire ciò che è stato pubblicato nell’edizione dei quotidiani nel giorno 22/11/2012 riguardo al suicidio di un nostro compagno di classe. Noi, gli amici, abbiamo sempre rispettato e stimato la personalità e l’originalità che erano il suo punto di forza. Non era omosessuale, tanto meno dichiarato, innamorato di una ragazza dall’inizio del liceo. Lo smalto e i vestiti rosa, di cui andava fiero, erano il suo modo di esprimersi. La pagina facebook ,dove erano pubblicate citazioni di A.,era stata creata per incorniciare momenti felici perché A. era così: portava il sorriso ovunque andasse; peraltro “la pagina aperta contro di lui da chi lo aveva preso di mira” (citazione dal Messaggero) è un’accusa non fondata.
I professori hanno sempre rispettato il proprio ruolo e non hanno mai espresso giudizi sulla sua persona. Il Cavour non è mai stato un liceo omofobo in quanto fino a quando i fondi sono stati sufficienti, alcune classi hanno preso parte ad un progetto sulla sessualità organizzato dalla ASL e approvato dal collegio docenti.
Inoltre non si sono verificati episodi manifesti di bullismo nell’istituto negli ultimi anni.
Esprimiamo rammarico per la diffusione di notizie false e desideriamo che non si speculi sul nostro dolore.

SECONDA LETTERA. Lettera di insegnanti, genitori e compagni di classe.
Noi insegnanti, amici, compagni di classe e genitori che hanno conosciuto e voluto bene ad A., vogliamo dire che, all’irreparabile dolore per la sua morte tragica, si unisce un ulteriore motivo di sofferenza, legato al modo in cui la tragedia viene ricostruita, stravolgendo l’immagine di A.
A. era un ragazzo molto più complesso e sfaccettato del profilo che ne viene dipinto: era ironico e autoironico, quindi capace di dare le giuste dimensioni anche alle prese in giro alle quali lo esponeva il suo carattere estroso e originale (e anche il suo gusto per il paradosso e il travestimento, che nelle ricostruzioni giornalistiche è stato confuso con una inesistente omosessualità); era curioso e comunicativo, pieno di vita e creativo, apprezzato a scuola dagli insegnanti; soprattutto era molto amato da tantissimi amici e compagni. Probabilmente nascondeva dietro un’immagine allegra e scanzonata una sofferenza complicata e un profondo e non banale “male di vivere”.
Per questo crediamo che il modo migliore e più rispettoso per ricordarlo e continuare a volergli bene sia quello di lasciare la sua morte al silenzio, alla riflessione e all’affetto di chi gli è stato vicino.
Firmato
Alcuni insegnanti, genitori e compagni di classe
dal momento che le indagini sono in corso, sul caso specifico nessuno può anticipare conclusioni, ma mi sembra anche altrettanto probabile che se gli insegnanti hanno delle responsabilità o la scuola nel suo complesso, più facile che tendano a difendersi che a presentarsi dicendo: si, ci eravamo accorti di qualcosa e non abbiamo fatto niente...comunque il fatto accaduto vuole essere lo spunto per parlare del bullismo in generale, le indagini le stanno facendo, spero che si arrivi alla verità come ha chiesto la sua famiglia.:)
 
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