Il gruppo... ecco la cosa che più conta. Se non fai parte del gruppo non sei nessuno. Se poi sei anche timido, insicuro, debole sei ancora di meno. Nel gruppo si è tutti uguali, per natura o per scelta per non esserne esclusi, prima dal capogruppo e poi dagli altri. Chi non rientra in determinati canoni viene emarginato e sfottuto in varie maniere. Se non si ribella. Una volta era considerato lo scemo del villaggio (anche se non è detto che fosse poi proprio scemo). Ora è considerato gay (detto in ternìmine dispregiativo) o sinistrorso o destroso o come volete.
E' sempre stato così e temo che lo sarà ancora molto a lungo. Basta pensarla o agire in maniera diversa dal gruppo. In modo autonomo, indipendente. Basta non emulare chi è più forte e vuol dettare legge. La sua legge..
La differenza è che adesso se ne parla,. Una volta, no!
Il problema è che adesso, pur migliorando le condizioni di vita, di lavoro, di cultura, di libertà individuale è aumentato il numero di coloro che non sanno affrontare certe avversità. Persone insicure, con così poca fiducia e stima in loro stessi, da non saper reagire alle battute o alle cattiverie dei cosiddetti bulli. Da non saper reagire alla prepotenza di chi si crede più forte e migliore solo in base, tante volte, all'idiozia di chi invece lo segue bovinamente. E che si fa forte su basi decisamente fragili perchè basterebbe un vaffa ben detto, magari urlato, o meglio, un'azione di risposta in cui fargli fare la figura del deficiente, per fargli abbassare la cresta.
Credo che le situazioni di bullismo, oggi come oggi, dipendano proprio dall'estrema insicurezza delle vittime. Magari con famiglie disagiate o disastrate alle spalle... magari con gli ormoni impazziti dall'adolescenza e la paura di non essere "normali".... magari solo con l'apparecchio ai denti...
Penso che prima di tutto bisogna insegnare a questi giovani cosa significa la parola normale e la parola diverso. Far loro capire che siamo tutti uguali sotto queste stelle... che il fatto di non avere gli stessi gusti in fatto di musica, sport, politica o sesso può e deve essere un valore aggiunto non una discriminante perchè può aprire al dialogo, alla conoscenza non solo reciproca ma anche di noi stessi... che ci dà un'apertuta mentale incredibile e ci permette di arrivare dove non oseremmo nemmeno pensare.
Soprattutto eviterebbe di raggiungere simili risultati. Simili conseguenze tragiche. Chi ha indotto questo ragazzo a pensare al suicidio è colpevole. Colpevole anche di ignoranza perchè non ha capito quando era giunto il momento di smetterla con le battute pesanti e stupide. Ma non è l'unico, purtroppo. Lo sono anche quelli che non hanno insistito perchè smettesse. quelli che non hanno educato al rispetto altrui, quelli che non hanno insegnato il valore reale della persona al di là di tutto, quelli che non hanno capito la sofferenza del quindcenne.... e non parlo solo delle famigle. Parlo della società dove tutto è pubblico e pubblicizzato e dove si istiga alla lotta contro la diversità. Di qualunque diversità si tratti.