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Bonsai di Pino.

L

Leo

Guest
Devo fare in questi giorni un trapianto di
un pino mugo da un vaso da vivaio a un vaso
bonsai. Sò che è un'operazione molto delicata
e che per i pini è molto più difficile che per altre piante. C'è per caso in rete qualche esperto in materia che mi darebbe qualche dritta per non commettere errori??
Grazie anticipate da Leo. ;) :D
 

Paola-Luna

Florello
ciao Leo, anche io sono una 'bonsaista' anche se da molti anni ormai non frequento più il mio bonsai club (lo sai che alla fine di maggio come tutti gli anni, qui ad Arco -TN- c'è Arcobonsai con mostra-mercato di bonsai dei produttori, vivaisti e bonsaisti più esperti d'Italia e d'Europa??????). Anch'io ho due bonsai di pino mugo che da anni sono nel loro vaso 'di crescita'..... non li ho ancora trapiantati, così come i miei aceri, il faggio, i ginepri, l'edera, e tutti gli altri..... negli ultimi anni mi sono dedicata più al giardinaggio ed i miei bonsai stanno lì in giardino (anche in inverno) senza dire parola, lasciando che le stagioni facciano il loro corso...... se hai tempo vado a cercare sulle vecchie riviste di Bonsai Italia notizie sul rinvaso di conifere e poi ti farò sapere..... bye
 
G

gennarino

Guest
Per rinvasare il Pino questo è il periodo adatto, il terreno deve essere composto da 50% di terriccio universale, 20% torba e 30% argilla ( che io sostituisco con l' Akadama). Ricordati che tutte le conofere non sopportano il rinvaso a radici nude. Lascio un pezzo del pane di terra, accorcia le radici posiziona sul fondo del vaso dell' argilla o dei sassolini piccoli, uno strato di terreno composto, metti la pianta spostata su di un lato del vaso che sceglierai a seconda della forma e stile del bonsai. Se vuoi altre notizie fammi sapere
 

Paola-Luna

Florello
ciao Leo, ho trovato sulla rivista Bonsai Italia di ottobre 1996, un articolo del mio ex-maestro Carlo Oddone e dice così riguardo la tua domanda: "Lo spostamento del pino mugo è consigliabile eseguirlo conservandogli una zolla di una certa dimensione. Se questa si disfa è indispensabile tenere umide le radici e completare il trapianto o il rinvaso il più rapidamente possibile. Come nella maggior parte delle conifere, allo stato spontaneo l'apparato radicale tende a svilupparsi soprattutto in lunghezza ed essere relativamente poco ramificato; per tale ragione in particolare al primo trapianto, occorre conservare vitali la maggior parte delle radici esposte all'aria. Dopo un certo tempo di coltivazione in contenitore la situazione si presenta migliore, in particolare se viene usato terriccio sabbioso e grossolano, cosa che aumenta l'infittimento delle radici, per cui la zolla risulta più agevole da manipolare anche se all'inizio un po' friabile. Il substrato adatto, poichè il pino m. si rivela specie calciofila, sarà costituito da 3 parti di sabbia, magari calcarea, frantumata e grossolana, 2 parti di terra argillosa ed 1 parte di torba o composta humosa di foglie e erba. Mano a mano che il bonsai invecchia la quantità di sabbia potrà aumentare fino a costituire il 70% del terriccio...." ciao e spero di esserti stata utile......
 

GORLA

Florello Senior
se avessi letto prima di mettere mano al mio pino ...forse sarebbe ancora con noi....leggete gente bonsai......anna
 
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