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Benvenuta Elisa

daria

Master Florello
RosaeViola ha scritto:
Daria, però c'è da dire che anche quando non sei ansiosa e preoccupata per il bimbo, certe cose ti lasciano un po' di stucco.
Siamo tutti abituati a pensare che i bimbi mangino voracemente e quando ti si para davanti un tipino che invece la tira lunga, non sai mai come procedere.
Crica l'ho sentita questo pomeriggio e mi diceva che la bimba, essendo appunto piccina, si stanca presto e, in più, Crica non ha molto latte.

Mia figlia non si svegliava nemmeno con i tornado e, soprattutto nelle prime settimane, quello che mangiava le bastava per andare da un pasto all'altro.
A sera recuperava sempre quello di cui era carente nel bilancio dei pasti.
Però mangiava tutto artificiale, visto che io di latte non ne avevo.
Crica fa bene a stimolare la bimba e si renderà conto pian piano che questa fatica le tocca, almeno finchè la bimba non crece un pochino e si rafforza.

Certo che la bilancia è un incubo e non l'ho mai usata nemmeno io, ma ti assicuro che avere un neonato che piange perchè ha fame e poi non mangia, è un bel casino.
Poi c'è da dire che, a differenza del latte materno che puoi somministrare quando, quanto e come vuoi, con l'artificiale non puoi, devi attenerti alle canoniche 3 ore da un pasto all'altro e se a pasto non mangiano a sufficienza perchè si stancano, vaglielo a raccontare ad un urlante che non son passate 3 ore e che quindi non può mangiare ancora, specialmente perchè il neonato vive tutto in maniera istintuale e una madre che non dà cibo, per il piccolo è una madre cattiva, che lo fa soffrire.

Ho visto tante madri sclerare e i bimbi crescere sì, ma senza orari dei pasti anche da grandini, il che significa pasti a tutte le ore (notti comprese) e madri sconvolte.

Il latte materno è eccezionale, ma se non c'è non c'è.
La doppia pesata e l'allattamento misto sono infernali. A quella stregua meglio aspettare che il seno si riempia bene e fare un pasto col materno e quello dopo di artificiale. Certo che non è l'ideale perchè a lungo andare il latte tende a scemare, ma io sono sempre più convinta che piuttosto che una madre stremata, sia meglio un bel biberon dato con tutta la dolcezza e la serenità possibile, al rischio di una depressione post-partum su cui si innesta la stanchezza.
Questi cocktail sono micidiali per madre e figlio.

Sai ognuno è quel che è, fin dall'inizio credo:
Il mio primo figlio mangia pochino anche ora che ha 26 anni, come da piccolo
rifiutava di finire la sua dose, così adesso mangia solo quel che gli basta, e quasi frugale, è magro ma in perfetta salute.

Io purtroppo:( non ho mai avuto la gioia di allattare...lattuccio nada!
quindi mi rendo conto che il discorso riferito all'allattamento artificiale, possa in qualche modo essere più semplice e più gestibile, anche da una terza persona
l'elisadaddy, per esempio, e questo è già un sollievo, penso anch'io che i cocktail siano un tormento per mamma e piccino, a meno che non si stabilisca un ritmo sostenibile diventano uno strazio per entrambi.
 

RosaeViola

Master Florello
Daria, io non posso proprio dire che quel che è da piccolo sarà da grande.
Lisa fino a due anni e mezzo, era un delirio.
Anche con le pappe un vero incubo e, dopo, anche peggio.
D'improvviso si è messa a mangiare e adesso abbiamo il problema inverso, cioè dobbiamo frenarla.
Comunque anche lei è magra.

Margherita, invece, mangiava come un porcellino.
Io avevo latte e ne ho avuto per 3 mesi.
Lei è nata che era 4 Kg. e forza per tirare ne aveva a volontà, a differenza della sorella che era uno scricciolo.
Faceva 4 pasti sin dai primissimi giorni, s'ingozzava di latte e poi non la sentivi più per ore e ore.
Idem con lo svezzamento. Batteva i piedi, tenendoli sospesi a mezzaria, quando vedeva il piatto che sembrava impazzire. Ad ogni cucchiaiata faceva: "Ahhhmmm", insomma era una libidine darle da mangiare e spazzolava un piattone di pappa in pochi minuti.

Arrivata verso l'anno, ha smesso di mangiare e ha sempre mangiato come un uccellino.
Adesso, con lo sviluppo, si sta rifacendo ma che fatica in certi periodi, dato che quando è stanca, la prima cosa che perde è la fame.
 

RosaeViola

Master Florello
eltu ha scritto:
Col primo figlio, l'ansia che possa morire di fame ti prende, chiedi consigli a destra e a sinistra, leggi di tutto e di più e non ti sembra mai abbastanza, ma non dimentichiamoci che quest'ansia il neonato la percepisce. Anche io l'ho fatto e so che se tornassi indietro, con nessuna esperienza, rifarei lo stesso. Col secondo sono stata un po' più calma, riconoscevo alcuni sintomi ad occhio, per istinto, come tutte le mamme. Col terzo tutto è stato più semplice.

Elena, è proprio così.
Sono sempre stata convinta che madre lo si diventi pian piano, crescendo insieme a tuo figlio e, anche se ben supportata dall'istinto, ci sono cose a cui non sei preparata e che ti mettono una sorta di preoccupazione.

Coraggio cricuzza, ce la farai anche tu...:love_4:
 

daria

Master Florello
RosaeViola ha scritto:
Daria, io non posso proprio dire che quel che è da piccolo sarà da grande.
Lisa fino a due anni e mezzo, era un delirio.
Anche con le pappe un vero incubo e, dopo, anche peggio.
D'improvviso si è messa a mangiare e adesso abbiamo il problema inverso, cioè dobbiamo frenarla.
Comunque anche lei è magra.

Margherita, invece, mangiava come un porcellino.
Io avevo latte e ne ho avuto per 3 mesi.
Lei è nata che era 4 Kg. e forza per tirare ne aveva a volontà, a differenza della sorella che era uno scricciolo.
Faceva 4 pasti sin dai primissimi giorni, s'ingozzava di latte e poi non la sentivi più per ore e ore.
Idem con lo svezzamento. Batteva i piedi, tenendoli sospesi a mezzaria, quando vedeva il piatto che sembrava impazzire. Ad ogni cucchiaiata faceva: "Ahhhmmm", insomma era una libidine darle da mangiare e spazzolava un piattone di pappa in pochi minuti.

Arrivata verso l'anno, ha smesso di mangiare e ha sempre mangiato come un uccellino.
Adesso, con lo sviluppo, si sta rifacendo ma che fatica in certi periodi, dato che quando è stanca, la prima cosa che perde è la fame.


Bè! Allora considerata tutta la mia esperienza di tre volte mamma ti dirò, non esiste una regola universale, se non quella basata sul buon senso, forse, perchè anche il buon senso potrebbe essere discutibile...l'istinto? Eh eh!



Mmmm la stessa libidine che hai provato tu, l'ho provata io con la mia streghina...dovevo usare due cucchiai per la pappa...per non perdere il ritmo:food: :food: mio suocero veniva su da me a godersi lo spettacolo, se la rideva da matti e lei rideva con lui, ma senza mai smettere di mangiare fino alla fine pappa. :)
 

crica

Giardinauta Senior
Grazie ragazze del vostro appoggio!!! Sapevo di poter contare su di voi almeno nell'incoraggiamento...!!
In effetti la piccola è pigra non ha molta forza nel ciucciare dalla tetta così faccio un misto di artificiale e mio tirato con il tiralatte. Riesco a tirarne due biberon da circa 60/70 grammi e li tengo pronti per le poppate notturne. Come dice Ivana il casino maggiore è dato dalle 3 ore che devi tenere tra le poppate e lei ne deve fare 7 giornaliere! Così tra un pochino di depressione post-partum e tante ore insonni sono uno straccio. Papà carlo ovviamente mi aiuta ma cerco di risparmiargli le poppate notturne perchè è quello che deve lavorare. Stamattina però la piccola Elisa mi ha dato una grande soddisfazione: si è ingollata 70 grammi che sarebbe la dose per 6 poppate invece che 7!!! Ora è qui davanti a me che dorme serena e satolla....speriamo che cominci ad ingranare così mi passa anche la paura che ci ha tormentato che è quella che possa morire di fame.
Vi bacio tutte e vi sento molto vicine, ne ho proprio bisogno!
ciaociao
cri
 

celeste

Giardinauta Senior
RosaeViola ha scritto:
Il latte materno è eccezionale, ma se non c'è non c'è.
.
No, Ivana, no. Salvo casi eccezionalissimi il latte c'è. Certo se la bambina è piccola e tira poco, anche il latte è poco, ma se si insiste nel modo giusto in qualche settimana va tutto a posto.
Anche quando avevo le bambine piccole io, era pieno di mamme (me compresa) che dicevano "Ho poco latte", ma ora ho imparato tanto dalle mie figlie.
Il segreto è dimenticare orari e bilance e attaccare al seno la piccola continuamente.
RosaeViola ha scritto:
La doppia pesata e l'allattamento misto sono infernali. A quella stregua meglio aspettare che il seno si riempia bene e fare un pasto col materno e quello dopo di artificiale. Certo che non è l'ideale perchè a lungo andare il latte tende a scemare, ma io sono sempre più convinta che piuttosto che una madre stremata, sia meglio un bel biberon dato con tutta la dolcezza e la serenità possibile, al rischio di una depressione post-partum su cui si innesta la stanchezza.
Questi cocktail sono micidiali per madre e figlio.
Su questo sottoscrivo completamente. Doppia pesata e misto servono solo a mandare ai matti la madre e abbandonare l'allattamento al seno in poco tempo.
 

celeste

Giardinauta Senior
crica ha scritto:
Grazie ragazze del vostro appoggio!!! Sapevo di poter contare su di voi almeno nell'incoraggiamento...!!
In effetti la piccola è pigra non ha molta forza nel ciucciare dalla tetta così faccio un misto di artificiale e mio tirato con il tiralatte. Riesco a tirarne due biberon da circa 60/70 grammi e li tengo pronti per le poppate notturne. Come dice Ivana il casino maggiore è dato dalle 3 ore che devi tenere tra le poppate e lei ne deve fare 7 giornaliere! Così tra un pochino di depressione post-partum e tante ore insonni sono uno straccio. Papà carlo ovviamente mi aiuta ma cerco di risparmiargli le poppate notturne perchè è quello che deve lavorare. Stamattina però la piccola Elisa mi ha dato una grande soddisfazione: si è ingollata 70 grammi che sarebbe la dose per 6 poppate invece che 7!!! Ora è qui davanti a me che dorme serena e satolla....speriamo che cominci ad ingranare così mi passa anche la paura che ci ha tormentato che è quella che possa morire di fame.
Vi bacio tutte e vi sento molto vicine, ne ho proprio bisogno!
ciaociao
cri
Crica se vuoi ti do l'e-mail di mia figlia, che è volontaria della Lega del latte, ha allattato due bambini in contemporanea, è molto disponibile e può darti consigli utili.
Se ti interessa, mandami un messaggio privato.
:love_4:
 

RosaeViola

Master Florello
celeste ha scritto:
No, Ivana, no. Salvo casi eccezionalissimi il latte c'è. Certo se la bambina è piccola e tira poco, anche il latte è poco, ma se si insiste nel modo giusto in qualche settimana va tutto a posto.
Anche quando avevo le bambine piccole io, era pieno di mamme (me compresa) che dicevano "Ho poco latte", ma ora ho imparato tanto dalle mie figlie.
Il segreto è dimenticare orari e bilance e attaccare al seno la piccola continuamente.

Celeste, quella del latte è una battaglia senza fine.
Mi son chiesta per anni quale fosse il motivo per il quale un tempo tutte le donne avevano latte, mentre oggi la situazione è fortemente cambiata. Infatti, un tempo, erano mosche bianche quelle che non ne avevano.
Sono arrivata alla conclusione che i motivi sono diversi fra loro, ma tutti importanti e determinanti in questo.

Innanzitutto l'estrema medicalizzazione che è stata fatta sul parto con il conseguente allontanamento nelle prime ore e nei primi giorni di vita del bambino, quando sia dal punto di vista psicologico sia dal punto di vista della fisiologia, questo atteggiamento ha scatenato una serie di danni considerevoli nel rapporto madre-figlio e nell'allattamento.
Come ben dicevi tu, il segreto è appunto l'allattamento a richiesta, che però è impossibile in situazioni in cui il neonato non sta in camera con la madre. Queste realtà sono ancora troppe, purtroppo, ma non solo, si è riusciti a convincere le donne che il parto sia un momento altamente drammatico e faticoso (quando in realtà non è così se si va a vedere com'è la fisiologia della donna e quali sostanze entrino in gioco subito dopo il parto...è una legge naturale questa ed è stata mistificata e falsata a beneficio delle strutture ospedaliere e del controllo sociale del parto) e, quindi, si debba riposare. Il bambino alla fine, è un impedimento al riposo della madre.

Per anni si è ricorsi a sistemi che hanno disincentivato le donne ad allattare e questo a beneficio delle multinazionali del latte o dei pediatri che ricevevano dei congrui bonus dalle case che li producevano.

Poi, è stato fatto entrare nella testa delle donne, che il parto è un momento di malattia e non un evento assolutamente naturale, con tutte le dinamiche psicologiche e fisiche del caso.

A questo si è aggiunto un sostanziale cambiamento del costume sociale e spesso le donne si ritrovano con un carico di problemi pratici e psicologici legati al parto, da affrontarlo stressate emozionalmente e psicologicamente.

Non parliamo, della quantità di cesarei abnorme che si sono praticati e si praticano nel nostro paese che rendono difficile alla madre di tenersi vicino il bimbo e di attaccarlo il più possibile al seno.

Dopo una quarantina d'anni di questi eventi, con l'ingresso nel mondo del lavoro di una nuova generazione di ostetriche, c'è stato un cambiamento di rotta e, per fortuna, oggi si spingono le donne ad allattare il più possibile.
Però c'è un però.

Innanzitutto è difficile scardinare in pochi anni, una mentalità che è andata via via sempre più consolidandosi nella psiche delle future madri.
Il modo di partorire è da sempre un fatto culturale e prova ne è, che in qualunque paese, in qualunque continente le donne hanno diversi modi per partorire, quindi è davvero problematico riuscire a ritornare ad una cultura del parto il più naturale possibile, specie in un paese come il nostro che ha permesso che le donne perdessero il diritto di decidere per il parto, per l'allattamento e per il bambino.
Ma non solo è difficile, spesso si corre il rischio di estremizzare in senso opposto, questo problema.

Quando lavoravo in ospedale e anche dopo, vedevo che molte ostetriche
spingevano sì le donne ad avvicinarsi ad una concezione diversa del parto e dell'allattamento, ma talvolta, lo facevano (e lo fanno) sconfinando nell'imposizione inversa e cioè, criminalizzando psicologicamente la donna che non ha latte (e ci sono) oppure scatenando tutta una serie di sensi di colpa anche in questo senso.

Sappiamo tutte benissimo che una donna che ha appena partorito, è estremamente vulnerabile e che vive un senso smisurato di inadeguatezza nei confronti del primo figlio, del cui mondo conosce giusto quello che ha letto ma con cui ancora non ha stabilito la giusta relazione.

Io credo che in questo delicatissimo mondo, in questi fragilissimi equilibri iniziali, si debba sempre essere molto cauti, molto delicati e dare input che non siano dei diktat, ma semplicemente trasmettere con grande affetto e solidarietà, il sapere delle nostre madri e delle nostre nonne, come si farebbe nella migliore delle culture di una società al femminile.

Inutile brutalizzare una puerpera facendo dell'inutile terrorismo della serie: "Signora se non allatta non aiuterà suo figlio a crescere sano" oppure "Una madre che ama davvero suo figlio deve allattarlo"...Non immagini quante volte nelle corsie si sentano queste frasi!
Come pensano possa sentirsi, soprattutto una primipara, di fronte ad asserzioni di questo genere?
Una nuova madre ha bisogno di aiuto a comprendere, di serenità, di contenimento e di avere meno stress psicologici possibili, perchè come ben sappiamo, l'allattamento è MOLTO legato alle condizioni psicologiche e queste non sono teorie balzane, ma dati assoluti ormai.

Può succedere che, per motivi di ordine medico o fisico, la donna non abbia latte. Beh, ho visto davvero cose assurde con sforzi fisici e psicologici bestiali da parte delle puerpere pur di allattare.

Ma allora io mi chiedo: se allattare/nutrire il proprio figlio deve essere in primis comunicazione di affetto, amore, tenerezza perchè tutto funzioni, perchè il bimbo si attacchi tranquillo, perchè la relazione fra madre e figlio si inneschi in modo sereno ed equilibrato, che senso ha costringere una madre ad allattare con le ragadi e piangere disperata per il dolore? Che cosa comunicherà quella madre a quel suo bambino? Che cosa interiorizzerà quel neonato sentendo sua madre così?
Che senso ha spingere una puerpera a vivere un grande stress fisico magari dopo un bruttissimo parto, perchè allatti a qualunque costo?
Che senso ha aumentare il disagio di una donna che ha poco latte nel farla sentire incapace di alimentare suo figlio?

Questi sembraranno casi limite ma in realtà non lo sono.
Anche dai post che sono stati scritti in questo senso, emerge che la stragrande maggioranza di noi si è sentita inadeguata e preoccupata nella fase dell'allattamento.
A questo punto bisognerebbe chiedersi, prima di tutto, cosa significhi allattare, e cioè, quali siano le valenze psicologiche sul figlio, quali dati incamererà del suo rapporto con la madre, che idea si farà del mondo, perchè checchè se ne dica, il valore PRIMO dell'allattamento E' QUESTO e non semplicemente l'aspetto nutrizionale!

Fatta questa considerazione allora chiediamoci che beneficio trae il bambino di fronte ad una relazione carica di pathos e di ansia con la madre, perchè anche il miglior cibo (come il latte materno) può diventare veleno se non viene dato con la giusta serenità e senza sofferenza, nè fisica nè psichica.

Tutta questa filippica per dire che un tempo l'allattamento funzionava e funzionava bene, perchè anche le donne avevano una loro precisa identità e connotazione e tutto quello che gravitava intorno al parto, era vissuto come un evento assolutamente normale ed era rispettato anche dalla società.
Io credo che, soprattutto sapendo cosa significhi per un bambino ricevere cibo da sua madre, debbano sempre prevalere il buon senso, la delicatezza e il rispetto di questi equilibri che sono fondamentali per una crescita psicologico-affettiva armonica e serena di un individuo, anche a costo di rinunciare all'allattamento al seno, se questo comporta sofferenza e disagio per la madre e per il bambino stesso.
 
Ultima modifica:

decky

Florello Senior
:love_4: Coraggio Cry,vedrai che il tuo scricciolo inizierà a mangiare di gusto e tutte le paure svaniranno,stai tranquilla e goditi la tua piccina :) .Bacione alla piccolina e a te :)
 
A

ambapa

Guest
RosaeViola ha scritto:
Celeste, quella del latte è una battaglia senza fine.
Quanto hai ragione Ro', quoto tutto quello che hai scritto, per esperienza personale. Dopo la nascita del mio primo figlio ho vissuto tutte le ansie possibili relative al mio latte, che non è mai stato particolarmente abbondante. Volevo allattarlo al seno a tutti i costi e più a lungo possibile. Ho seguito tutti i consigli: allattamento a richiesta, tisane, alimentazione, tiralatte, ecc. L'ho fatto fino al quarto mese ma...che stress! Cresceva nella norma ma io sono sempre rimasta convinta che per lui, che alla nascita pesava quasi 4 kg, non era sufficiente. Dormiva pochissimo, fin dai primi giorni...tutta una serie di piccoli sonnellini inquieti. Per me aveva fame...nessuno me lo toglierà mai dalla mente. Ricordo una pediatra che consultai...una pazza furiosa fissata con l'allattamento al seno! Continuava ad insistere che di latte ne avevo abbastanza...strizzandomi i capezzoli per farlo sprizzare fuori...una grazia e una supponenza che non vi dico! Inutile spiegarle che seguivo alla lettera tutti i suoi consigli, senza apprezzabili risultati. Finchè stufa, sono passata alle integrazioni e poi velocemente al latte in polvere e allo svezzamento. Il bimbo finalmente ha cominciato a riposare più a lungo e a lievitare come un maialino.
Col secondo, dopo due settimane, ho cominciato subito con l'integrazione nell'ultima poppata serale: dormiva pacioso tutta la notte e pacioso è rimasto.

RosaeViola ha scritto:
Per anni si è ricorsi a sistemi che hanno disincentivato le donne ad allattare e questo a beneficio delle multinazionali del latte o dei pediatri che ricevevano dei congrui bonus dalle case che li producevano.
Tempo fa mi è capitato di leggere che in un paese africano, non ricordo quale, si era portata avanti per anni una campagna pagata dalle multinazionai del latte per convincere le donne africane all'allattamento artificiale, regalandoglielo per un certo periodo di tempo. Le avevano convinte, con l'appoggio delle organizzazioni sanitarie internazionali :eek:, che quello materno sarebbe stato veicolo di trasmissione di gravi malattie. Ma vi rendete conto a cosa può arrivare la legge del profitto? Disgustoso!
 

RosaeViola

Master Florello
Tempo fa mi è capitato di leggere che in un paese africano, non ricordo quale, si era portata avanti per anni una campagna pagata dalle multinazionai del latte per convincere le donne africane all'allattamento artificiale, regalandoglielo per un certo periodo di tempo. Le avevano convinte, con l'appoggio delle organizzazioni sanitarie internazionali :eek:, che quello materno sarebbe stato veicolo di trasmissione di gravi malattie. Ma vi rendete conto a cosa può arrivare la legge del profitto? Disgustoso!

Veramente Ambapa, questo è stato proprio fatto, cotto e mangiato, nel senso che per anni le madri africane di alcune popolazioni hanno allattato artificialmente i neonati (sennò la Nestlè che ci sta a fare?), con conseguenze disastrosissime, tant'è che i neonati morivano come mosche per via di dissenterie causate soprattutto da un alimento che conteneva sostanze che per questi bambini erano letali.
Non parliamo dell'aspetto economico del problema e della ulteriore dipendenza che questo creava nel bilancio di un intero paese.
Ma naturalmente il terzo mondo deve dipendere da noi uomini civili e progrediti.
C'è voluto del bello e del buono affinchè queste popolazioni potessero privilegiare ancora una volta il latte materno!

In quanto ai bebè che non dormono, specie nei primi mesi di vita, se non hanno coliche (che comunque solitamente si manifestano nelle ore del tardo pomeriggio) è perchè hanno fame e credo anch'io, ambapa, che tuo figlio abbia avuto un po' questa difficoltà.
I mammiferi (lo insegnano a scuola che anche noi lo siamo) in natura si comportano praticamente quasi tutti allo stesso modo: alla pancia piena risponde il riflesso gastro-colico e si fa la cacc.a perchè non c'è posto per tutto e poi si fa la nanna.
A pancia vuota tutti dormono male, figuriamoci i lattanti.
Ogni tanto dovremmo ricordarci di appartenere a questo regno. :rolleyes:
 

luckybamboo

Florello Senior
Cri, acciderbolina, su non ti scoraggiare, vedrai che la paciughina imparerà i giusti ritmi, sono convinta che ci preoccupiamo troppo per degli esserini indifesi sì, ma che hanno anche l’istinto di fare la cosa giusta per loro…:)





......Ora dico così, ma in relatà il solo pensiero di capire se mangerà abbastanza mi sta già attanagliando lo stomaco… :martello:

Poi io non ho ancora capito come si fa a capire quanto mangiano nel caso in cui si allattino al seno direttamente, cosa che mi piacerebbe fare se potrò…:fifone2:
Comunuqe io intanto leggo e prendo appunti…e ti mando un grosso abbraccio e un in bocca al lupo, non farti sopraffare, vedrai che andrà tutto benissimo :love_4: :love_4:
 
A

ambapa

Guest
RosaeViola ha scritto:
In quanto ai bebè che non dormono, specie nei primi mesi di vita, se non hanno coliche (che comunque solitamente si manifestano nelle ore del tardo pomeriggio) è perchè hanno fame e credo anch'io, ambapa, che tuo figlio abbia avuto un po' questa difficoltà.

A conferma di ciò, posso aggiungere che, cominciate le integrazioni, ingurgitava in un nano-secondo tutto il biberon e poi si addormentava tranquillo...finalmente satollo! Al seno due ciucciate e via...tanto per farmi contenta, dopodichè staccava la boccuccia e mi guardava come a dire...embè..ora ti decidi a farmi mangiare sul serio? Non vi nascondo che sulle prime un pò di frustrazione la provavo ma poi mi sono rassegnata.

Le coliche si riconoscono, orari particolari e pancino irrigidito...non era quello. Tutto ciò per dire alle neo-mamme che è giusto tentare SEMPRE e con convinzione l'allattamento al seno ma se non va o non è abbastanza...siate serene e passate al biberon senza troppi sensi di colpa, ne guadagnerete in serenità, sia voi sia i vostri piccoli.
Ultimo inciso: il costo scandaloso del latte in polvere. Ne vogliamo parlare?
 

RosaeViola

Master Florello
......Ora dico così, ma in relatà il solo pensiero di capire se mangerà abbastanza mi sta già attanagliando lo stomaco…

Lucky, è molto più semplice di quel che pensi capire il meccanismo.
Innanzitutto quando è il momento del pasto, se mangia al seno, cacci via tutti, tranne il papi.
L'allattamento non è uno spettacolo circense e necessita di grande tranquillità, specie i primi tempi.
Avere gente attorno che ha voglia di esclamare tanti ohhh e ahhh, non ti fa stare mai serena e ti fa sentire osservata...da qui all'agitarsi per paura di sbagliare, è un tutt'uno.

I neonati sono bastard inside (si fa per dire ehhh) perchè sentono la tua agitazione e, invece si attaccarsi, si irritano e si rifiutano...e tu ti agiti ancora di più, lei piange di più, la tua agitazione cresce esponenzialmente...insomma un circolo vizioso.

Dopo che l'avrai attaccata, se mangia (in ospedale ti insegneranno la tecnica) tu te la godi coi lucciconi e ti sciogli insieme a lei, così lei sarà felice che mamma sua la ama tanto, visto che sentirà benissimo cosa stai provando tu.

Alterni il seno e, quando crolla esausta, vuol dire che è sazia.

Ovviamente non saprai quanto ha mangiato, ma chissenefrega, mangiando al seno può mangiare quanto, quando e come vuole, il che significa che a distanza anche di due ore (e anche meno a volte specie nei primi giorni) te ne chiederà ancora.
Allora, tu dirai, sarò sempre a darle da mangiare. NO. No perchè man mano che lei mangerà, il latte aumenterà e lei, crescendo, avrà anche più forza per tirare. Così facendo si ingozzerà di più e dormirà di più.
Via via potrai vedere che da sola si regolerà pasti e orari e la vita assumerà un lieto, sereno tran tran.

Con l'artificiale è un tantino più semplice, nel senso che tu sai (perchè te lo dirà il pediatra) che deve mangiare un tot a pasto.
Se mangia e poi, dopo il ruttino crolla, significa che è a posto e si va al pasto successivo (con una distanza di almeno 3 ore dal precedente) se invece non è tranquilla, piagnucola e, avvicinandole la mano alla boccuccia, si gira e la apre cercando qualcosa, significa che vuole farsi un altro goccetto. Prepari altri 30gr. e qual che mangia mangia.
 
A

ambapa

Guest
luckybamboo ha scritto:
...io intanto leggo e prendo appunti...

Brava lucky..ma poi, quando sarà il momento, segui il tuo istinto..sarà sempre la scelta più giusta. E poi noi zie logorroiche che ci stiamo a fare qui? A consigliare sulla base della nostra esperienza...ma solo su esplicita richiesta. Vai tranquilla lucky, sarà tutto più spontaneo di quello che ci si immagina. Leggere e informarsi va benissimo, l'abbiamo fatto tutte, ma non dobbiamo mai dimenticarci che sono milioni di anni che la natura si riproduce con successo...senza bisogno di trattati.
 

RosaeViola

Master Florello
ambapa ha scritto:
Brava lucky..ma poi, quando sarà il momento, segui il tuo istinto..sarà sempre la scelta più giusta. E poi noi zie logorroiche che ci stiamo a fare qui? A consigliare sulla base della nostra esperienza...ma solo su esplicita richiesta. Vai tranquilla lucky, sarà tutto più spontaneo di quello che ci si immagina. Leggere e informarsi va benissimo, l'abbiamo fatto tutte, ma non dobbiamo mai dimenticarci che sono milioni di anni che la natura si riproduce con successo...senza bisogno di trattati.

:hands13: :hands13: :hands13: :hands13: :hands13:
 

RosaeViola

Master Florello
Aggiungo e sottolineo che bisognerebbe non tanto concentrarsi su quanto mangia, ma su come mangia, cosa potrebbe provare e sentire mentre mangia da noi e con noi.

Cavolo, quanto vorrei che Larissa venisse qui, da professionista, a raccontare i meccanismi che scattano nella testa di un neonato quando mangia...

Mo' la chiamo...Larissaaaaaaaaaaa!!!
 
L

Larissa

Guest
...eccomi!
Innanzitutto tanti auguri a crica e una grande richiesta di perdono per non aver mai aperto questo post.

Poi... grazie per la "professionista", in realtà le mie esperienze si limitano alla teoria, che talvolta non è poca, ma forse non lo è mai come in questi frangenti.

Poco da dire oltre i consigli SANISSIMI che ho letto in queste pagine, e che mi danno ragione nel ritenere in quest'ambito anche un solo giorno di "pratica" più pregnante di tanto studio.

é vero che l'istinto è ciò su cui ci dovremmo basare. ma anche una sana preoccupazione fa parte dell'istinto!
Insomma, non sentirti strana se hai un pò paura che la piccola abbia fame!
a volte si fanno più errori per ricacciare via alcune paure più che accettandole!!
Ovviamente c'è un abisso con il farsi travolgere dall'ansia!
purtroppo a volte l'allattamento (al seno o artificiale) diventa un problema che coinvolge sfere che poco hanno a che vedere col rapporto specifico tra mamma e piccolo, ma che attinge dal senso di inadeguatezza che ciascuno di noi ha confrontandosi con un compito nuovo ed importante, alla paura della responsabilità e tutto il resto.

La ricerca del modo migliore per nutrire la tua piccola, con un filo di preoccupazione è anche giusta, ed è NORMALE come ti hanno detto tutte, quando sei alla tua prima esperienza.

è vero che la relazione primaria tra lei è te passa in questi primi giorni tramite l'assunzione di cibo.
Ma quello che passa dalla tua tettarella o dal biberon non è solo il latte!
Ci sono i tuoi occhi se la guardi, le tue mani quando la tocchi, la tua voce mentre le parli, e se il latte fosse davvero poco, non sarà invece mai tanto tutto il resto.
che è più importante, perchè non esiste il loro surrogato artificiale...
In questo senso sì, che non devi avere "paura di lei" e del suo bisogno di te. quando le dai il latte le dai tutte quelle cose.

Ti siamo tutte vicine, e se volessi avere qualunque tipo di informazione "più specifica" non esitare a contattarmi via mp.
Non sono ovviamente un'esperta di allattamento, ma mi rendo conto che talvolta una parolina un filo più "tecnica" può far star meglio!

Ti abbraccio forte,
Lara.
 

celeste

Giardinauta Senior
RosaeViola ha scritto:
Celeste, quella del latte è una battaglia senza fine.
Cara Ivana, sono d'accordo al cento per cento con quello che hai scritto, quindi c'è poco da aggiungere.
Una sola piccola precisazione, o meglio sottolineatura. A parte tutti i casi individuali e i più grandi problemi sociali, c'è anche una questione "tecnica". Se si continua a dire alle madri che il neonato deve mangiare 7 oppure 6 volte al giorno (come mi pare abbiano tuttora detto a Crica), si parte con il piede sbagliato. Il neonato deve mangiare quando ha fame o comunque quando sente il bisogno di succhiare. A seconda del bambino questo vorrà dire dalle 5 alle 10-15 volte al giorno. Capisco che per una madre sentirsi dire che un neonato può voler mangiare anche più di 10 volte al giorno può essere scioccante, ma perché è abituata a immaginarsi la poppata come un rituale complicato, lungo e stressante, con cambio prima e dopo, pesate, durata prefissata, sforzi per svegliare il piccolo che dorme, inevitabile ruttino, ecc. Se invece allattare significa semplicemente mettersi al seno il piccolo quando piange o è agitato e lasciarlo succhiare quanto gli va, magari standosene comodamente a letto, il tutto può essere molto più semplice e rilassante di quel che si creda.
Come ti ho detto, tutto questo l'ho visto e imparato guardando le mie figlie e confrontando la loro esperienza con la mia.
:Saluto: :Saluto:
 

luckybamboo

Florello Senior
grazie del riassuntino Ro'. :love_4:

Ambapa hai perfettamente ragione....

Larissa, ma spiegami un po', sei pediatra? mi ero persa sta cosa...:)
 
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