Bagheria (Palermo) 22 novembre 2009. E’ notoria l’attività da tempo condotta sul territorio dall’Arma dei Carabinieri per la salvaguardia e la tutela degli animali, anche in ottemperanza alla normativa vigente, nonché alle tradizioni dell’Istituzione militare, che vanta gloriose unità cinofile, nonché alcuni reparti a cavallo, tra i quali, il più famoso d’Italia, conosciuto anche all’estero, il “REGGIMENTO A CAVALLO”.
In tale ottica si colloca l’intervento effettuato a Mongerbino dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Bagheria. Infatti i militari dell’Arma hanno denunciato in stato di libertà, per il reato di tentata uccisione e maltrattamento di animali
S.A., nato a Bagheria (PA), classe ‘36, pensionato;
M.N., nato a Bagheria (PA), classe ‘55,pensionato.
I due soggetti venivano sorpresi dai Carabinieri, all’interno di un appezzamento di terreno, mentre erano intenti a preparare un pasto per cani, composto da carne tritata e frammenti di vetro (cocci di bottiglia), al fine di uccidere cani randagi che, a loro dire, arrecavano disturbo.
Purtroppo, anche per come emerso da numerose segnalazioni pervenute da associazione per la difesa e la salvaguardia degli animali, questa barbara prassi è molto diffusa ed ha causato la morte di molti cani. In realtà, di concorso con le amministrazioni locali e la competenti polizia municipali, l’Arma sul territorio svolge attività di supporto nella lotta al randagismo, condotta però sempre nell’ottica della salvaguardia degli animali.
Mi astengo, conosco la mentalità.
In tale ottica si colloca l’intervento effettuato a Mongerbino dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Bagheria. Infatti i militari dell’Arma hanno denunciato in stato di libertà, per il reato di tentata uccisione e maltrattamento di animali
S.A., nato a Bagheria (PA), classe ‘36, pensionato;
M.N., nato a Bagheria (PA), classe ‘55,pensionato.
I due soggetti venivano sorpresi dai Carabinieri, all’interno di un appezzamento di terreno, mentre erano intenti a preparare un pasto per cani, composto da carne tritata e frammenti di vetro (cocci di bottiglia), al fine di uccidere cani randagi che, a loro dire, arrecavano disturbo.
Purtroppo, anche per come emerso da numerose segnalazioni pervenute da associazione per la difesa e la salvaguardia degli animali, questa barbara prassi è molto diffusa ed ha causato la morte di molti cani. In realtà, di concorso con le amministrazioni locali e la competenti polizia municipali, l’Arma sul territorio svolge attività di supporto nella lotta al randagismo, condotta però sempre nell’ottica della salvaguardia degli animali.
Mi astengo, conosco la mentalità.