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Azalea aiuto (2)

K

Kikka

Guest
continua da "Azalea aiuto" (P.S. Grazie Pietro! :))



elleboro ha scritto:
Avevo sempre creduto che l'azalea non potesse vivere nei climi caldi del sud. Qui però mi sembra che kikka accennasse a suoi vicini, a Messina che le coltivano "tranquillamente". E' la prima volta che lo sento. Non può essere che ci sia una specie più idonea ai climi caldi?
Non so se ci siano specie particolarmente adatte al mio clima (la cosa mi interesserebbe molto). Quì, come credo in altre parti d'Italia, l'azalea è una pianta che si trova con estrema facilità anche nei piccoli vivai o al supermercato, esattamente come ciclamini, gerani e altre piante molto "comuni". I miei vicini, ripeto, le coltivano senza problemi (parlo sempre di piante in vaso, non le ho mai notate nei giardini).
 
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Emanuela Pit

Apprendista Florello
Kikka ha scritto:
Non so se ci siano specie particolarmente adatte al mio clima (la cosa mi interesserebbe molto). Quì, come credo in altre parti d'Italia, l'azalea è una pianta che si trova con estrema facilità anche nei piccoli vivai o al supermercato, esattamente come ciclamini, gerani e altre piante molto "comuni". I miei vicini, ripeto, le coltivano senza problemi (parlo sempre di piante in vaso, non le ho mai notate nei giardini).


Amo moltissimi i rododendri e le azalee, che qui in Olanda crescono benissimo e temevo che andando ad abitare a Pitigliano non avrei potuto averne, visto la grande quantità d'acqua che richiedono, ma se vivono a Messina, potranno ancor meglio ambientarsi a Pitigliano, credo che il problema più grosso sarò trovare degli alberi che li ombreggi
 

Pietro Puccio

Appassionato di palme e piante tropicali
[OT]
Chiedo scusa a tutti, in particolare alla promotrice del messaggio, a Mauro ed alle gentili Moderatrici, per essermi preso la libertà (o almeno ci provo) di spezzare questa lunga sequenza, ma mi è sembrato l'unico modo per intervenire senza essere il 128 messaggio.

Emanuela ams ha scritto:
Amo moltissimi i rododendri e le azalee, che qui in Olanda crescono benissimo e temevo che andando ad abitare a Pitigliano non avrei potuto averne, visto la grande quantità d'acqua che richiedono, ma se vivono a Messina, potranno ancor meglio ambientarsi a Pitigliano, credo che il problema più grosso sarò trovare degli alberi che li ombreggi
Bruna, Emanuela, Kikka (in rigoroso ordine alfabetico :) ) i problemi riscontrati nella coltivazione di azalee, rododendri, gardenie ecc. al sud non sono legati tanto alle alte temperature estive, quanto ad altri due importantissimi parametri ambientali, l'umidità ed il pH dei suoli. Kikka non ha problemi con queste piante perchè la zona nord-orientale della Sicilia ha un clima molto più umido del resto dell'isola ed i suoli sono tendenzialmente acidi, pertanto in situazioni diverse (Emanuela) non fa testo. Ad esempio nel resto della Sicilia non si vedono azalee, rododendri e camelie.
Ciao
Pietro Puccio
 
Ultima modifica di un moderatore:

Emanuela Pit

Apprendista Florello
Scusami Pietro, so che il ph del suolo si può modificare aggiungendo torba bianca, spero di non sbagliarmi, io non sono un'esperta, ma ho tutta l'intenzione di diventarlo :).
Dunque secondo me, se io faccio un'aiuola per le acidofile .... rododendri, azalee, cardenie e camelie (non tutte assieme, credo non starebbero bene e farebbero confusione) non dovrei avere problemi, dovrei bagnare solo con acqua lascia depositare (non ricordo il termine tecnico) e nel caso aggiungere un limone.
Per l'umidità non so proprio come fare.... Pitigliano è tutt'altro che umida :(
 
B

Braccobaldo

Guest
Sicuramente il parametro modificabile è il Ph del terreno, mentre le condizioni climatiche nò ,pertanto se sussistono le condizioni climatiche per la loro coltivazione le condizioni geologiche sono rimediabili in qualsiasi momento
Ciao
 

Lilio apulo

Giardinauta
Emanuela ams ha scritto:
... so che il ph del suolo si può modificare aggiungendo torba bianca, spero di non sbagliarmi, io non sono un'esperta, ma ho tutta l'intenzione di diventarlo :) ...
non perdere 'la capa' in quest'impresa perchè è praticamente impossibile cambiare il ph di un terreno costituzionalmente calcareo, a meno di versare sopra decine di litri di acido solforico
... dovrei bagnare solo con acqua lascia depositare (non ricordo il termine tecnico) e nel caso aggiungere un limone.
lasciar decantare l'acqua non porta nessun beneficio per quanto riguarda il contenuto di calcio. Questa è una specie di leggenda metropolitana. La bollitura fa qualcosa, dato che si forma carbonato di calcio insolubile, ma in percentuale bassissima a meno che non fai bollire l'acqua per ore.
Il succo di limone renderebbe l'acqua un pò acida, ma il calcio rimane sempre lì. Ci sarebbe solo un temporaneo 'spostamento' del calcio fra citrato e bicarbonato.
Forse nel forum c'è qualche giardinauta più preparato in chimica e può spiegarti meglio queste storie.

ciao
Angelo
 

Pietro Puccio

Appassionato di palme e piante tropicali
Ciao Emanuela,

intervengo solo perchè essendoti rivolta anche a me non vorrei sembrare scortese. Concordo pienamente con quanto detto da Angelo, solo se il terreno e l'acqua di irrigazione sono prossime alla neutralità puoi tentare, intervenendo con periodiche somministrazioni dei soliti chelati per sopperire ad eventuali carenze nutrizionali.
Pietro Puccio
 

Emanuela Pit

Apprendista Florello
Cavolo, ne so proprio pochino, cmq grazie siete tutti molto gentili e pazienti :)
Quella di lasciar decantare l'acqua una leggenda metropolitana, ed io ci credevo anche.
 
R

RINO

Guest
Non condivido assolutamente il pensiero di Lilio , il terreno come giustamente detto da bracco si può ammendare (non direi con l'acido solforico:eek: non scherziamo!) oppure cambiare
Facciamo un piccolo esempio: in un terreno basico /calcareo con la ruspa faccio un buco 2mt x 2mt fondo 3 e lo riempio di terriccio a ph 5-6 ci posso mettere un'acidofila? direi proprio di sì anche perchè le radici più profonde portano l'acqua alla pianta , mentre quelle più superficiali portano i nutrienti
Questa tecnica nelle mie zone alcuni giardinieri la chiamano " vascaggio" e basta rendersi conto visitando il lago Maggiore quante migliaia di acidofile albergano nei dintorni e vi posso garantire che il ph del terreno non è tutto acido il mio per esempio è circa 7,8-8 e proprio li ho una Camelia sasangua ed un Rhododendrom blue catwubice da oltre 3 anni......
Per l'acqua la questione è relativa alla durezza permanente e quella temporanea comunque se ne è parlato tantissimo , basta fare ricerca
Ciao
 

Joy

Giardinauta
Concordo con quanto dice Rino. A villa d'Este ho visto enormi vasi di terracotta interrati contenenti azalee vecchie certamente molte decine di anni (il diametro della chioma era di almeno 3/4 m). Penso che il modo relativamente piu' semplice per avere piante acidofile dove il terreno non lo permette sia proprio di coltivarle in vaso, magari interrato, che comunque permette un piu' facile controllo, ed eventuale sostituzione, del terreno.
 

Pietro Puccio

Appassionato di palme e piante tropicali
Joy ha scritto:
A villa d'Este ho visto enormi vasi di terracotta interrati contenenti azalee vecchie certamente molte decine di anni (il diametro della chioma era di almeno 3/4 m). Penso che il modo relativamente piu' semplice per avere piante acidofile dove il terreno non lo permette sia proprio di coltivarle in vaso, magari interrato, che comunque permette un piu' facile controllo, ed eventuale sostituzione, del terreno.
Ciao Joy,
se non ho frainteso, Emanuela intenderebbe coltivare le azalee in piena terra, cosa ovviamente ben diversa da quella in vaso. A parte ciò, mi risulta che i suoli lungo le rive del lago di Como dove insiste Villa d'Este sono suoli morenici particolarmente acidi.
Pietro Puccio
 

Joy

Giardinauta
Scusa, Pietro Puccio mi sono spiegata male. Nel caso di villa d'Este penso che i vasi servano a sostituire le piante nelle varie stagioni per avere sempre cespugli fioriti. Tuttavia intendevo dire che un contenitore sufficientemente grande e interrato funge da "vasca", come aveva detto Rino, e permette di ovviare ai problemi di compatibilita' del suolo impedendo alle radici di estendersi oltre la zona di terreno acido e diminuendo l'apporto di calcare dal terreno circostante dovuto al dilavamento provocato dalle piogge. Certo non e' proprio lo stesso che coltivare in piena terra ma e' certo il sistema piu' sicuro per mantenere in buona salute le acidofile in terreno calcareo, anche per molti anni, naturalmente con le cure appropriate. Certo in quel di Como tutti questi problemi non si presentano; persino qui da me a oltre 10 Km dal lago abbiamo terreno acido e azalee, rhododendri e camelie prosperano alla grande.
Ciao, Luciana
 

Emanuela Pit

Apprendista Florello
Una cosa ho capito, grazie a voi, meglio coltivare quello che la terra consente, se proprio vorrò coltivare delle azalee, lo farò in vaso.
Grazie
 

Pietro Puccio

Appassionato di palme e piante tropicali
Ciao Luciana, ti ringrazio per la risposta, confesso che ero rimaso interdetto leggendo (e fraintendendo) il tuo intervento, perchè sono stato più volte sulle rive del lago di Como, dove basta guardarsi intorno per capire il tipo di suolo. Aggiungo che esistono tra gli uomini tante incomprensioni, anche su argomenti leggeri come la coltivazione della acidofile (per fortuna quelle più esigenti sono una minoranza nel mondo vegetale); chi vive in luoghi dai suoli acidi o debolmente alcalini non ha idea delle difficoltà di chi invece insiste su suoli alcalini "DOC". Come detto da Angelo è praticamente impossibile su questi ottenere esemplari in piena terra (è questo che desiderava Emanuela) che siano appena paragonabili a quelli che tu vedi nei tuoi paraggi a meno di drastici e costosi interventi iniziali e di manutenzione. Del resto è intuibile che quando si introduce un (piccolo) elemento di disturbo in un (grande) sistema in equilibrio, questo tende a riportarsi allo stato iniziale tanto più velocemente quanto maggiore è, ad es., il gradiente di concentrazione, non dimentichiamoci che di mezzo c'è sempre l'acqua che è un ottimo solvente ed un ottimo veicolo di soluti.
Detto questo mi permetto di ricordare che la mia risposta al quesito di Emanuela non verteva su questo argomento, ma sulla sua ipotesi:
se vivono a Messina, potranno ancor meglio ambientarsi a Pitigliano, purtroppo per Emanuela la mia risposta su ciò non cambia.
Pietro Puccio
 

Emanuela Pit

Apprendista Florello
Io vi ringrazio entrambi, veramente mi avete aiutata a capire.
E' da sempre che amo le piante e le coltivo in un terrazzo o dove capita, tanto che, negli anni, ho creato un lungo elenco di painte da coltivare, nell'attesa di poter realizzare il mio sogno.
Grazie a voi ho capito che essendo la mia un'azienda agricola biologica, non posso e non voglio interferire con l'ambiente, ma devo usare, al meglio, quello che l'ambiente, la natura così generosamente mi offre.
Il mio giardino sarà molto diverso da quello che avevo pensato, ma non per questo meno bello :)
 
K

Kikka

Guest
Pietro Puccio ha scritto:
[OT]
Kikka non ha problemi con queste piante perchè la zona nord-orientale della Sicilia ha un clima molto più umido del resto dell'isola ed i suoli sono tendenzialmente acidi, pertanto in situazioni diverse (Emanuela) non fa testo. Ad esempio nel resto della Sicilia non si vedono azalee, rododendri e camelie.
Grazie mille, non sapevo che nel resto della Sicilia non si coltivassero, effettivamente non mi ero mai soffermata a pensare che potesse influire anche l'umidità (purtroppo sono i miei vicini a coltivarle, comunque in vaso, con discreto successo... io non ci sono ancora riuscita, cercherò di mettere in pratica i consigli che mi sono stati dati).


In relazione alla variazione di ph del terriccio, dico anche io la mia:
Credo che abbiate tutti ragione :D
Lilio Apulo dice che è impossibile trasformare un terreno calcareo in un terreno acido... e questo è vero, perchè non basta qualche ammendante per modificare stabilmente, cioè per molto tempo, il ph di un intero terreno.
Quello che dice Rino è ugualmente corretto perchè, in questo caso, si parla di sostituire una parte del terreno con altro avente il ph che ci interessa. In questo caso però, con l'andare del tempo, anche quella parte di terreno tende a diventare calcarea (come il terreno circostante). Ma è anche vero che per limitare il fenomeno si può ammendare saltuariamente con aghi di pino ecc...
Il sistema che suggerisce Joy è il più comodo, perchè appunto i due terreni non si trovano in contatto (ho letto da qualche parte che alcuni usano dei teli forati).
Per l'acqua basta farla bollire (almeno per altre acidofile, non so se le azalee sono ancora + esigenti) ma è una cosa che va bene per un vaso... annaffiare così un giardino ehm (si può anche aggiungere, all'acqua bollita, qualcosa a reazione acida, funge in un certo senso da ammendante, perchè lo inseriamo nel terreno mediante le annaffiature). Ovviamente non si ottiene l'acqua "perfetta", non si risolve pienamente il problema, però si ha comunque un'acqua che è migliore di quella presa direttamente dal rubinetto perchè si eliminano il cloro e una certa quantità di calcare.
 
R

RINO

Guest
Una premessa molto importante è questa : per avere una corretta misurazione del Ph in un suolo si eseguono dei test prelevando di norma 5 campioni a quadrato più il centro si analizza ogni singolo prelievo e se ne deduce una media, per le specie vegetali erbacee questo si fa scrtando i primi 5 cm di suolo e se ne preleva il campione immediatamente sotto, mentre per le specie arboree arbustive ecc. si scende almeno di 25 cm
E' palese che più campioni preleviamo è più esatta sarà la media del ph , forse qualcuno si domanderà perchè prelevare tanti campioni se prima o poi i terreno si ugualizza? perchè di fatto non è così ( poi tutti possono credere ciò che vogliono) in un terreno apparentemente omogeneo si ottengono valori di misurazione molto ma molto differenti
Mi rendo conto che bisognerebbe avere a disposizione esperienza pratica di questo , come alcuni giardinauti sanno io frequento-collaboro con un vivaio della zona con più di 80 anni di esperienze nel settore (acidofile comprese) è una pratica che si è fatta decine d'anni or sono si fa oggi e si farà nel futuro , non vi preoccupate la "vascata" non diventerà mai calcarea , salvo smottamenti , frane o qualche imprevisto fenomeno geologico
Vale la pena ? e qui come detto da qualcuno esistono dei costi , che non sono proprio economici , ma questa è un'altra storia l'importante è fare capire che la cosa volendo( salvo questioni climatiche appropriate) è fattibile e personalmente ne ho fatta qualcuna.......
Poi ognuno fa come crede io visti i risultati e l'esperienza lo consiglio senza ombra di dubbio
Spero di essermi spiegato bene , perchè faccio molta fatica ad esprimermi attraverso la tastiera
Ciao
 
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