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anticorpi e malattie

alfi85

Aspirante Giardinauta
Mi sorge un dubbio. Tutte le specie derivando da una stessa cellula ancestrale avremmo dovuto fare uno sviluppo simile. Ma come è possibbile allora che le piante non abbiano sviluppato gli anticorpi per proteggersi dalle varie malattie?
 

Markino

Giardinauta Senior
Ciao Alfi85,

La stessa cellula era condivisa milioni di anni fa', ma le differenze tra il mondo vegetale e animale sono enormi.... e poi chissa', forse non era una sola la cellula ancestrale ma erano alcune.... :)
 

fiorita

Giardinauta Senior
Il fatto che le piante non abbiano anticorpi non significa che non abbiano un sistema immunitario, lo hanno e funziona pure bene, mai visto piante malate ma che non muoiono? E piante che non si ammalano anche se nessuno le cura?
Pensi forse che non siano costantemente a contatto con potenziali patogeni?
Le piante hanno un sistema immunitario innato, non adattativo come il nostro (che comunque ne abbiamo anche uno innato), fatto di antibatterici, antivirali, antifungini e disinfettanti autosintetizzati e messi a difesa degli organi più sensibili, hanno barriere fisiche per impedire l'ingresso di patogeni, producono essudati che proteggono le loro ferite.
La natura seleziona gli organismi migliori, quelli che hanno i requisiti per perpetrare la loro specie in maniera efficace, non quelli che hanno più optional, alle piante un'immunità adattativa non serve perchè non si spostano, e quindi i patogeni a cui sono esposte sono più o meno sempre gli stessi: quelli presenti nel loro ambiente. Gli animali si spostano, frequentano ambienti vari e pertanto sono esposti ad una varietà maggiore di potenziali patogeni.
 

kiwoncello

Master Florello
Condivido quanto dice Fiorita; l'evoluzione del mondo vegetale si è indirizzata soprattutto verso la difesa attiva "chimica" dalle aggressioni di vario tipo, grazie all'immensa varietà di principi attivi che in parte vengono sfruttati anche a scopo terapeutico. Un solo esempio, pochi sanno che ad es. la cocaina è un potente insetticida......
kiwo
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
E dove c'è Kiwo può mancare Alessandro?
Certo che no.
In verità intervengo anche perchè ricordo che sull'argomento ci fu, non tantissimo tempo fa, un primo dibattito e mi ero ripromesso di trovare qualche esempio curioso e interessante. L'ho trovato.
L'afide 'Myzus persicae', che attacca il pesco e altre drupacee ma che ha come ospiti secondari diverse piante erbacee, produce, quando viene a sua volta aggredito da predatori, una sostanza di allarme volatile (un ferormone) che mette in guardia gli altri afidi del pericolo incombente. Ora la patata selvatica 'Solanum bethaulthii', in presenza di tale fitofago, emette dai tricomi delle foglie una sostanza assolutamente simile al ferormone ottenendo così di mettere in fuga i pidocchietti.
Mi terrei altri esempi per una prossima puntata se ci sarà.
Ciao a tutti
 

kiwoncello

Master Florello
Se ne deduce che qualora si sintetizzasse ed usasse (a prezzi modici è ovvio) il suddetto ferormone si otterrebbe un ottimo anti-afide assolutamente naturale.....
Kiwo
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Deduzione implementata negli insetticidi G.R.. Così almeno credo. Sta di fatto che i primi juvenoidi sono stati scoperti nel 1964, osservando che la cimice Pyrrochoris apterus non aveva la quinta ultima muta, bensì un sesto stadio larvale quando allevata in piastra Petri: si è trovato che l'impedimento era una sostanza contenuta nella carta bibula della piastra. Attraverso questa traccia alla fine si è arrivati a stabilire che l'inibitore viene prodotto dalla polpa di legno di un abete da cui si ricava la carta, inibitore che fu poi isolato e si rivelò assai simile agli ormoni giovanili degli insetti.
Negli anni '80 fu dimostrato che la sopravvivenza di un'erba, Afuga remota, alle invasioni di locuste, era dovuta alla sua capacità di produrre una sostanza, simile agli ecdisoni egli insetti, in grado di sconvolgere i cicli di sviluppi delle locuste appunto.
 
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