Avevamo approfondito la problematica qualche mese fa. Riporto le conclusioni a cui ero arrivato. Posso solo aggiungere che nel frattempo mi sono procurato l'articolo pubblicato sugli ATTI di cui sotto, articolo che presenta in modo analitico le diverse prove di lotta e i principi attivi testati. A tal riguardo può forse essere interessante conoscere le dosi di insetticida usato in endoterapia, che sono state 3 ml/10 cm di diametro fusto sia per l'abamectina al 3,5% sia per imidacloprid al 0,7%, quest'ultimo in un formulato attualmente non più disponibile per detto impiego (questo tipo di cura permette di ottenere con un unico trattamento la protezione della pianta per due anni consecutivi); deludenti invece i tests condotti con insetticidi di origine naturale, segnatamente piretro e azadiractina (olio di neem), i quali hanno evidenziato una bassa efficacia.
Le possibilità di lotta dunque sono:
1) metodo soft (Servizio Fitopatologico Cantonale di Bellinzona): lavaggi con sapone molle seguiti da trattamento con rotenone (praticamente non tossico per le api);
2) metodo in vegetazione (Atti Giornate Fitopatologiche 2004): trattamenti ripetuti (anche tre volte) con thiametoxan (Actara 25 WG della Syngenta, in libera vendita, tossico per le api), da solo o con Lambda-cialotrina (Karate Zeon della Syngenta, class. nocivo);
3) metodo endoterapico: da effetturasi al germogliamento (Atti Giornate Fitopatologiche) con abamectina (Vertimec della Syngenta, class. nocivo, 'altamente tossico per api e pesci'), e con molta attenzione per la suddetta tossicità per api ed entomofauna utile.