Ciao a tutti,
scorrendo x il forum ho trovato questa vecchia discussione e ho deciso di dire la mia
nella tradizione toscana l'aceto si fa così,
prima di tutto occorre un locale idoneo, in cui la temperatura oscilli mediamente x tutto l'anno dai 20 ai 25°
poi un orcio non smaltato all'interno di circa 50 lt con un tappo in rovere massiccio dotato di manico anchesso di rovere ( il tappo non ha nessuna incidenza sull'aceto, è solo tradizione)
si sceglie il vino migliore, quello che di solito si beve, (un vino scadente produce un aceto scadente) e si riempie a metà l'orcio
poi si prendono dei semi di grano o orzo, ma anche della semplice paglia e si mette dentro
si aspetta il tempo necessario fino a quando si sia formato l'aceto,
per sapere quando è pronto non serve assaggiare, ce ne accorgiamo al semplice sollevamento del tappo,
Nella tradizione rurale toscana l'aceto lo si faceva con il residuo torbo della damigiana al momento dell'infiascamento
il vino buono lo si vendeva e al povero contadino con il poco vino rimasto ci faceva "l'acquetta"
metodo x fare l'acquetta; si prende un fiasco e si riempie a metà di vino, l'altra metà acqua
man mano che si beveva si riempiva di nuovo con acqua,.........immaginiamoci dopo tre o quattro riabbocchi:storto:
l'aceto si può fare sia rosso che bianco
con una parte di aceto bianco si fanno gli aceti aromatizzati
in una bottiglia aggiungiamo basilico, in un'altra rosmarino, e poi ognuno aggiunge quello che gli pare, pepolino, origano, maggiorana ecc. ecc secondo i gusti, stando attenti che siano ben asciutti e leggermente appassiti
attesa circa 6 mesi
ps. dimenticavo una cosa basilare,
l'aceto si fa con vino naturale, non pastorizzato, pertanto con il vino imbottigliato che si compra al negozio l'aceto non viene