Io personalmente spazio dai gialli ai fantasy a quelli di saggistica.
Adoro Faletti, il Camilleri di Montalbano, Carofiglio. Roba così. Credo di avere tutti i libri vecchi di Ken Follett, di Cussler, di una scrittrice inglese ormai morta di nome Ellis Peters che scrisse una collana di gialli particolari. Ambientati nell'Inghilterra medievale, si svolgono prevalentemente in un'abazia e a risolvere i delitti c'è un fraticello, Cadfael, stagionato e simpatico. Umano, direi anche.
Ho adorato Tolkien. La trilogia del Signore degli Anelli l'ho letta due volte. Il Silmarillion mi è bastata una, invece. Più noioso. O forse, complicato.
E poi, per la saggistica, libri che trattano di brigate rosse o vittime del terrorismo. Cose così.
Dipende dal momento.
Adesso ho appunto tra le mani due libri: uno di Malvaldi, un giallo ambientato nell'800, e l'altro di Andreassi, la storia di un poliziotto che indaga sulle brigate rosse e a volte fa ritornare la mente alla sua infanzia.