Madò non so quale possa essere stato il problema..Grazie comunque per avermi aiutato..ho cercato in questo siti mas non ho trovato altre informzioni..magari qualcun altro mi sa dare altre informazioni..
La risposta che ti è stata data sintetizza in pillole il problema della gommosi delle drupacee, la quale può avere sia cause abiotiche sia biotiche.
La prime possono essere dovute a ferite (anche microferite) e traumi fisico-meccanici, a stress idrico, nutrizonale, termico, ossidativo; le seconde a fungi e batteri.
C'è una specifica malattia che si chiama
gommosi o vaiolatura o impallinatura (il fungo che la provoca è il
Coryneum beijerinckii), con sintomi però piuttosto caratteristici a carico delle foglie (ulcerazioni necrotiche tondeggianti seguite da distacco della porzione del tessuto sicché la foglia appare come "impallinata"), dei rametti (tacche brune che si trasformano spesso in lacerazioni cancerose da cui fuoriesce gomma, e successivo disseccamento del rametto), dei frutti (tacche con evidente differenza cromatica tra centro chiaro e alone brunastro, e anche qui essudati gommosi). Normalmente la malattia viene controllata dai
due trattamenti di
routine che si fanno a
caduta foglie e a
fine inverno (a gemme ancora ferme) con prodotti rameici (es. poltiglia bordolese).
Nel tuo caso, se si presenta un quadro similare
http://s101.photobucket.com/albums/m49/alessandro2005/?action=view¤t=gommosi_ciliegio.jpg
facilmente non si tratta di questa specifica malattia.
La gommosi non parassitaria è stata oggetto anche di alcuni studi, e sembra sia correlata con la produzione di etilene da parte della pianta a seguito appunto di ferite, sbalzi termici, ristagno idrico, stress ossidativo (in pat. veg. è descritto con la sigla ROS), ecc.. Le
gomme emesse sono polisaccaridi, simili a quelli della parete delle cellule vegetali, vengono prodotte dai tessuti sani vicini a quelli lesionati, e a seconda delle sostanze fenoliche contenute hanno colore più e meno giallo o rossiccio o marrone, ma hanno comunque un
significato di barriera protettiva. Questo tipo di gommosi si manifesta più frequentemente in primavera, e ovviamente alle cause abiotiche che indeboliscono la pianta e aprono vie di infezione, possono poi aggiungersi patogeni e saprofiti vari.
Le
strategie di difesa sono soprattutto di
ordine agronomiche, tendono a dar vigoria alla pianta con fertirrigazioni azotate a maggio-giugno, per poi irrobustirla con analoghe concimazioni ad agosto a base stavolta di P + K + Mg e microelementi. Gli strumenti con cui si pota vanno disinfettati (amuchina, varichina), i residui di potatura e le foglie secche asportati e bruciati.
Chimicamente, oltre ai due citati interventi a calendario (ciascuno può essere bissato a 10 gg di distanza), si possono eseguire in agosto-settembre pennellature del tronco fino all'impalcatura con poltiglia bordolese al 25% (col rame occorre sempre essere certi che la varietà non sia sensibile: se non si sa si può fare un piccolo test preliminare limitando la pennellatura a una piccola porzione, anche se il ciliegio solitamente sopporta bene).
Ciao